Cardoso – Foce di Petrosciana – Monte Forato – Cardoso

Caratteristiche

Difficoltà:
Anello escursionistico: EE
Via ferrata “Renato Salvatori”: EEA I 2
Dislivello in salita: 1050 m circa
Tempo: 5 – 6.30 ore (intero anello)
Ultima ricognizione: Settembre 2018

Tra i percorsi che salgono al Monte Forato, la salita da Cardoso è il più diretto, anche se il dislivello è parecchio e il sentiero è piuttosto faticoso. Dopo una ripida salita nella boscaglia, si taglia in diagonale fino alla Foce di Petrosciana, importante valico sulla displuviale delle Apuane. Da qui si risale la cresta sud fino alla vetta, scegliendo se seguire la via ferrata oppure il sentiero segnalato che si tiene poco sotto il filo. Raggiunte le due vette della montagna, si passa sotto all’arco e si scende direttamente per il versante sud-ovest.
La via ferrata ha uno sviluppo di 1,25 km ed è piuttosto semplice: all’inizio ci sono alcuni passaggi verticali, poi le difficoltà si fanno modeste. Anche evitando la ferrata, però, l’anello è riservato ad escursionisti esperti: sia lungo il sentiero 110 che sale alla vetta da sud, sia lungo il sentiero 12 che viene seguito in discesa, ci sono numerosi passaggi su roccette, a volte con moderata esposizione.

Accesso

Si esce al casello autostradale della Versilia e ci si porta a Pietrasanta e a Seravezza. Si prosegue nella valle del Torrente Vezza fino ad un bivio, dove si prende a destra la diramazione per Pontestazzemese, Stazzema e Cardoso. Al bivio successivo si lascia a destra la diramazione per Stazzema e si continua fino a Cardoso; giunti ad un tornante si abbandona la strada principale, che sale a Volegno, per deviare a destra e tenersi nel paese. Si parcheggia poco dopo, presso il bivio per Orzale (quota 280) o poco più avanti lungo la diramazione di destra.

Cardoso è un paese allungato, l’ultimo posto nella valle del torrente omonimo prima che essa termini contro il Monte Forato. Tutto intorno alle case si aprono le cave in cui si estrae la “Pietra di Cardoso”, un’arenaria metamorfica detta pseudomacigno utilizzata per pavimentazioni, stipiti e mensole. Fino al 1884 nei pressi del paese era attiva anche una miniera di pirite; il minerale veniva poi lavorato in una ferriera nel fondovalle.

Salita

Dal bivio sopracitato, posto alla confluenza tra il Canale Versilia e il Fosso di Cogna, si lascia a sinistra la diramazione per Orzale e si prosegue dritti lungo una stradina asfaltata che attraversa subito il Fosso di Cogna. La rotabile sale ripida sul fianco destro idrografico della valle del Canale Versilia, passa accanto ad una cappelletta e poi effettua un tornante, dove si lascia a destra il segnavia CAI 8 per la Foce delle Porchette. Si prosegue su asfalto (segnavia 12), passando sotto ad una casa isolata ed andando ad attraversare il ripido vallone del Fosso di Casalina, che scende dal Monte Forato.
Poche decine di metri dopo si trova un trivio dove l’asfalto termina (quota 450 circa); si imbocca la diramazione sterrata più a destra, che va a riattraversare il fondo del vallone e, superata una catena, prosegue in salita nel bosco con alcuni tornanti. La stradina termina presso una casa isolata (quota 548); subito oltre si imbocca a destra una rampa gradinata, quindi si piega a sinistra e si contorna dall’alto il cortile della casa, passando su un ponticello in legno.

Subito dopo la rampa gradinata si può trovare a destra un sentiero non segnalato che sale ripido nel bosco, fino a ricongiungersi con i segnavia in corrispondenza della Casa Puccio. Esso rappresenta quindi una scorciatoia rispetto al percorso qui descritto.

Si gira poi a destra imboccando un sentiero che inizia a salire ripidamente nella boscaglia; si attraversa il Fosso di Casalina, poi ci si inerpica con numerosi tornanti per il ripido versante. Più in alto si guada uno dei rami sorgentizi del fosso e ci si sposta verso destra, passando accanto ad un casolare e all’arrivo di una teleferica. Con un tratto in piano si guada un piccolo rio, quindi si gira a sinistra e si riprende a salire fino ad incontrare un sentiero pianeggiante presso una casa diroccata (quota 767). Si lascia a sinistra il segnavia 12, che si seguirà in discesa, per imboccare a destra il sentiero pianeggiante (segnavia 124).
Si taglia nel bosco passando accanto ad un rudere, quindi si supera la ben conservata Casa la Campanella (785 m). Dopo un tratto in lieve discesa, si piega a destra e si perde quota più rapidamente fino alla grande Casa Puccio (750 m circa). Si gira a sinistra e si riprende il sentiero segnalato, che passa accanto ad una casetta con fonte e lavatoio per poi riprendere a salire. Ad un bivio si lascia a destra il segnavia 124bis per continuare a salire più ripidamente nel bosco con massi e rocce affioranti. Si taglia poi a destra e, oltre una cappelletta, ci si congiunge con il sentiero 6, proveniente da Stazzema; si gira a sinistra e, con gli ultimi tornanti, si raggiunge la Foce di Petrosciana (960 m).

La Foce di Petrosciana è posta sulla displuviale principale delle Apuane, tra il Monte Forato e il Monte Croce. Ancora oggi grande crocevia di sentieri, era un tempo uno dei valichi più importanti tra la Versilia e la Garfagnana. Qualche decina di anni fa c’era il progetto di costruire una strada asfaltata che scavalcasse questo valico, ma fu preferito il collegamento attraverso il Colle del Cipollaio e la valle della Tùrrite Secca.

Si piega a sinistra imboccando il sentiero 110, che inizia accanto alla targa dedicata all’ingegnere Renato Salvatori e prosegue salendo lungo la cresta sovrastante, tra boschetti e rocce affioranti. Si supera un tratto di facili roccette gradinate (cavo metallico evitabile sulla sinistra), quindi si giunge ad un bivio dove si presentano due possibilità:

Sentiero escursionistico

Si continua a destra lungo il sentiero segnalato, che aggira sul versante orientale la rocciosa cresta del Monte Forato, tra faggi e roccette. Dopo un primo tratto in salita il percorso si fa quasi pianeggiante, e porta ad un bivio poco evidente qualche decina di metri prima del grande arco di roccia. Deviando a sinistra ci si inerpica nel bosco fino alla cima meridionale del Monte Forato (2.30 – 3 ore da Cardoso); continuando dritti si prosegue alla volta dell’arco e della cima settentrionale.

Via ferrata “Renato Salvatori”

Al bivio si piega a sinistra, salendo l’ultimo breve tratto di sentiero che porta all’attacco della ferrata, posto ai piedi di un imponente torrione roccioso. Si risale il torrione superando una decina di metri quasi verticali (è il passaggio più difficile, appigli comunque numerosi) e giungendo ad un ripianetto, dove si gira a destra su rocce facili. Il cavo continua a sinistra lungo una breve ed esposta rampa gradinata, poi ritorna a destra. Superato un breve passaggio scomodo, si cammina per qualche metro fino al risalto successivo. Si supera il risalto con una scala a pioli un po’ traballante, oltre la quale termina il tratto più ripido e impegnativo della ferrata.
Si continua ora lungo l’aerea cresta rocciosa, alternando brevi tratti di facile arrampicata a tratti in cui si cammina. Bisogna fare attenzione all’esposizione, in quanto alcuni segmenti di cresta sono veramente esili. Più in alto la cresta si fa in parte boscosa, e si supera un breve tratto di sentiero senza attrezzature. Il cavo riprende poco più avanti, ed aiuta a salire una ripida paretina rocciosa oltre la quale la ferrata termina. Si continua ora lungo un sentierino che taglia sul versante orientale del crestone; dopo un tratto in piano si sale a sinistra e, superata una balzetta rocciosa, si arriva sulla cima meridionale del Monte Forato (1230 m; 3 – 3.15 ore da Cardoso; 0.45  1 ora dall’attacco della ferrata), punto culminante della montagna.
Si riscende per pochi metri lungo il sentiero di salita, poi, invece che tagliare a destra in piano verso la ferrata, si prosegue dritti in discesa nel bosco. L’impervio sentierino si immette nel sentiero CAI 110, che si segue verso sinistra passando per una selletta rocciosa. Si passa poi accanto al grande arco di roccia e, con una breve salita tra erba e rocce, toccando una ex-postazione militare in galleria, si guadagna la cima nord del Monte Forato (1209 m), dove sorge la croce di vetta.

Gli escursionisti esperti, dalla selletta rocciosa possono deviare a sinistra lungo un sentierino che porta sul ciglio dell’arco, e da qui percorrere l’arco di roccia. Il primo tratto è parecchio esposto, e in un punto bisogna mettere le mani per terra, poi si prosegue più agevolmente fino a congiungersi con il sentiero segnalato che porta alla croce di vetta

Discesa

Si ritorna indietro fino all’arco di roccia, dove si prende a destra (ovest) il sentiero con segnavia 12 per Cardoso. Il sentiero scende ripido per roccette passando sotto al grande arco, poi piega a sinistra e si infila nel bosco, costeggiando la parete della cima sud del Monte Forato. Con un po’ di attenzione, si supera un tratto di versante ripido e parecchio sdrucciolevole, quindi si scende tra gli alberi con strette svolte e alcuni passaggi su roccette, trascurando un sentierino non segnalato che si diparte a sinistra.
Si lascia a sinistra una curiosa spaccatura verticale alta varie decine di metri, quindi si prosegue in discesa fino ad un bel punto panoramico sull’arco del Monte Forato (quota 853). Si piega a sinistra e, scendendo ancora ripidamente nel bosco, con altri brevi passi su roccia, ci si congiunge con il sentiero 124, proveniente da Collemezzana. Lo si segue verso sinistra e in breve tempo si raggiunge la casa diroccata di quota 767, dove si era già passati all’andata. Si piega a destra lungo il sentiero 12 e, seguendo il percorso dell’andata, si ritorna a Cardoso.

Casetta con fonte e lavatoio presso la Casa Puccio
Casetta con fonte e lavatoio presso la Casa Puccio (23 settembre 2018)
I monti Nona e Procinto visti dalla Foce di Petrosciana
I monti Nona e Procinto visti dalla Foce di Petrosciana (23 settembre 2018)
Il torrione su cui si sviluppa la prima parte della ferrata
Il torrione su cui si sviluppa la prima parte della ferrata (23 settembre 2018)
Tratto di cresta parecchio esile nella parte intermedia della ferrata
Tratto di cresta parecchio esile nella parte intermedia della ferrata (23 settembre 2018)
L'arco di roccia del Forato visto dalla cima sud
L’arco di roccia del Forato visto dalla cima sud (23 settembre 2018)
Il Monte Forato visto dal sentiero di discesa
Il Monte Forato visto dal sentiero di discesa (23 settembre 2018)

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