Cardoso – Case Colombara – Collemezzana – Orzale – Cardoso

Caratteristiche

Difficoltà: E/EE
Dislivello in salita: 650 m circa
Tempo: 4 – 4.30 ore (intero anello)
Ultima ricognizione: Settembre 2018

Percorso ad anello che si svolge grossomodo intorno al vallone del Fosso di Cogna, a nord-est di Cardoso. Camminando per lo più tra folti boschi, si incontrano numerosi casolari e cascine isolate, e altre testimonianze dell’antica frequentazione di queste montagne. Ad impreziosire il tutto si trova, quasi alla fine del giro, una bellissima vista frontale del Monte Forato con il suo arco. Il percorso non presenterebbe difficoltà se non fosse per il cattivo stato di manutenzione del sentiero 124 nel tratto tra Casa Colombara e Collemezzana: specialmente nell’attraversamento del Fosso di Cogna, i numerosi alberi caduti rendono l’avanzata abbastanza scomoda.

Accesso

Si esce al casello autostradale della Versilia e ci si porta a Pietrasanta e a Seravezza. Si prosegue nella valle del Torrente Vezza fino ad un bivio, dove si prende a destra la diramazione per Pontestazzemese, Stazzema e Cardoso. Al bivio successivo si lascia a destra la diramazione per Stazzema e si continua fino a Cardoso; giunti ad un tornante si abbandona la strada principale, che sale a Volegno, per deviare a destra e tenersi nel paese. Si parcheggia poco dopo, presso il bivio per Orzale (quota 280).

Cardoso è un paese allungato, l’ultimo posto nella valle del torrente omonimo prima che essa termini contro il Monte Forato. Tutto intorno alle case si aprono le cave in cui si estrae la “Pietra di Cardoso”, un’arenaria metamorfica detta pseudomacigno utilizzata per pavimentazioni, stipiti e mensole. Fino al 1884 nei pressi del paese era attiva anche una miniera di pirite; il minerale veniva poi lavorato in una ferriera nel fondovalle.

Itinerario

Dal bivio sopracitato, posto alla confluenza tra il Canale Versilia e il Fosso di Cogna, si lascia a sinistra la diramazione per Orzale e si prosegue dritti lungo una stradina asfaltata che attraversa subito il Fosso di Cogna. La rotabile sale ripida sul fianco destro idrografico della valle del Canale Versilia, passa accanto ad una cappelletta e poi effettua un tornante, dove si lascia a destra il segnavia CAI 8 per la Foce delle Porchette. Si prosegue su asfalto (segnavia 12), passando sotto ad una casa isolata ed andando ad attraversare il ripido vallone del Fosso di Casalina, che scende dal Monte Forato.
Poche decine di metri dopo si trova un trivio dove l’asfalto termina (quota 450 circa); si imbocca la diramazione sterrata più a destra, che va a riattraversare il fondo del vallone e, superata una catena, prosegue in salita nel bosco con alcuni tornanti. La stradina termina presso una casa isolata (quota 548); subito oltre si imbocca a destra una rampa gradinata, quindi si piega a sinistra e si contorna dall’alto il cortile della casa, passando su un ponticello in legno.

Subito dopo la rampa gradinata si può trovare a destra un sentiero non segnalato che sale ripido nel bosco, fino a ricongiungersi con i segnavia in corrispondenza della Casa Puccio. Esso rappresenta quindi una scorciatoia rispetto al percorso qui descritto.

Si gira poi a destra imboccando un sentiero che inizia a salire ripidamente nella boscaglia; si attraversa il Fosso di Casalina, poi ci si inerpica con numerosi tornanti per il ripido versante. Più in alto si guada uno dei rami sorgentizi del fosso e ci si sposta verso destra, passando accanto all’arrivo di una teleferica; con un tratto in piano si guada un piccolo rio, quindi si gira a sinistra e si riprende a salire fino ad incontrare un sentiero pianeggiante presso una casa diroccata (quota 767). Si lascia a destra la diramazione per la Foce di Petrosciana e lo si segue a sinistra (segnavia 12 e 124), quasi in piano fino ad un importante bivio. Si trascura a destra il segnavia 12, che sale verso il Monte Forato, e si continua dritti lungo il 124. In breve si raggiunge la radura delle Case Colombara (769 m).

La maggior parte delle strutture del piccolo gruppo di case è in stato di completo abbandono. Solo una casetta è stata di recente ristrutturata ed è abitata saltuariamente.

Si continua su un sentierino esile che taglia in piano il ripido versante tra fasce terrazzate, poi piega a destra e risale ripidamente tra alberi e rocce affioranti. Si traversa a sinistra su roccette, quindi si giunge sul boscoso contrafforte a monte della Penna Rossa (quota 820 circa) e lo si scavalca per entrare nel vallone del Rio del Capitato. In lieve discesa si giunge al casolare diroccato della Faniella.

Una scritta rossa sul muro della casa indica il Monte Forato: si tratta dell’antico percorso del sentiero 12, oggi abbandonato ma ancora percorribile.

Si devia a sinistra in ripida discesa, superando un tratto scosceso dove aiutano le radici degli alberi e una scaletta su fondo roccioso. Si attraversa il Rio del Capitato su una bella passerella in legno, poi si va a scavalcare il contrafforte successivo per entrare nel vallone del Fosso di Dogna; presto si incontra una fonte. Dopo un lungo tratto a mezzacosta si giunge nei pressi del ruscello, dove, accanto al rudere di un casolare, bisogna scavalcare alcuni tronchi caduti con passi un po’ scomodi.
Superato il tratto impervio si attraversa il Fosso di Dogna su un bel ponticello in legno e si riprende il percorso a mezza costa. Si supera l’ennesimo contrafforte, passando nei pressi del casone della Ripa, e si va ad attraversare un piccolo rio. Lasciato a sinistra un sentiero non segnalato si sale brevemente a guadare un altro rio e, passati nei pressi delle case di la Grotta, si taglia in orizzontale fino al vicino piccolo nucleo di Collemezzana (o Colle Spento; 767 m).

Il piccolo gruppo di case, saltuariamente abitato ancora oggi, ospitava in passato alcune famiglie che si dedicavano all’agricoltura. Tra gli abitanti si ricorda specialmente il “Nonno” Angiolo Bartolucci, sempre molto ospitale con i viandanti e gli escursionisti di passaggio; egli fu ucciso nel 1945 dai tedeschi, mentre accompagnava un gruppo di soldati alleati, solo dieci giorni prima della fine della Seconda Guerra Mondiale. Presso le case si trovano tavoli e panche e una fonte.

Si abbandona il segnavia 124, diretto al Rifugio la Fania, e si imbocca a sinistra il sentiero 7 per Orzale e Cardoso. Si scende subito ripidamente, superando una macchia di abeti, quindi si entra nuovamente nel bosco misto a prevalenza di castagni. Dopo numerose svolte si riceve da sinistra un sentiero non segnalato e si piega a destra, andando ad attraversare il Fosso del Capriolo di Cerageta. Si taglia quindi lungamente sul lato destro idrografico del vallone, con belle viste sul Monte Forato nei pochi punti in cui il bosco si dirada, e incontrando una fonte; ad un bivio si va a destra e, proseguendo quasi in piano, si giunge ad una cappelletta presso le case del Colle di Fondo (465 m).
Si gira a sinistra e subito si giunge ad un bivio; si trascura la carrareccia principale per deviare a destra lungo una mulattiera che taglia in piano fiancheggiando un muretto a secco (attenzione: non ci sono segnavia). Poco dopo si inizia a scendere, lungo la mulattiera acciottolata e a tratti scalinata, passando accanto ad un’altra cappelletta. Più in basso la mulattiera si ricongiunge alla pista sterrata; seguendola si confluisce in breve in una stradina asfaltata nei pressi delle case di Orzale (384 m).

Nel caso si avesse lasciato l’auto all’inizio di Cardoso, o si fosse partiti dalla fermata della corriera, conviene seguire a destra i segnavia: prima si sale brevemente su asfalto, poi si segue una mulattiera che scende a Cardoso, raggiungendo il paese nel suo punto più a valle.

Si segue a sinistra l’asfalto e, con qualche tornante, si scende in breve a Cardoso, presso il bivio da cui si era partiti.

Luci del mattino sul Monte Forato
Luci del mattino sul Monte Forato (23 settembre 2018)
Le Case Colombara
Le Case Colombara (23 settembre 2018)
Le belle case di Collemezzana
Le belle case di Collemezzana (23 settembre 2018)
Il Monte Nona (avvolto dalle nebbie) e i caratteristici torrioni del Procinto e dei Bimbi; vista da Orzale
Il Monte Nona (avvolto dalle nebbie) e i caratteristici torrioni del Procinto e dei Bimbi; vista da Orzale (23 settembre 2018)

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