Rifugi Tuckett e Sella – Sentiero Dallagiacoma – Cima Sella
Caratteristiche
Difficoltà: F
Dislivello in salita: 650 m circa
Tempo: 2.15 – 2.30 ore
Ultima ricognizione: Settembre 2018
Percorso spettacolare nel tipico grandioso ambiente dolomitico. Seguendo il Sentiero attrezzato Dallagiacoma si sale fino all’ampia conca sospesa tra la Cima Sella e il Campanile di Vallesinella, quindi si segue la “via normale” alla vetta, che ne risale il versante nord. Il sentiero attrezzato, dedicato alla fortissima guida alpina Bruno Dallagiacoma, è molto facile: un escursionista esperto lo può percorrere in scioltezza senza utilizzare il kit da ferrata, che diventa necessario solo per assicurare eventuali principianti.
Più difficile è la via normale alla Cima Sella: se non si conosce il percorso si perde la maggior parte del tempo a trovare la via migliore, in quanto ci sono ometti di pietre ovunque. Se invece si conosce il percorso (e spero che questa relazione sia utile per conoscerlo), si sale abbastanza agevolmente per detriti e facili gradini rocciosi; l’unico passaggio più difficile è il canalino iniziale, che è parecchio ripido e ha il fondo ingombro di detriti mobili: per questo si consiglia di percorrerlo uno alla volta, e muniti di casco.
Accesso
a) A piedi dal Rifugio Vallesinella.
b) A piedi dal Rifugio Stoppani.
Itinerario
Dai Rifugi Tuckett e Sella (2273 m) si prosegue verso est su un ampio sentiero (segnavia CAI 303) con indicazioni per la Bocca del Tuckett. Il sentiero taglia in lieve salita il pendio di erba, ghiaie e massi ai piedi delle pareti del Castelletto Inferiore, alto sul fondo della Valle del Tuckett; in questo tratto si ha una bellissima vista sul vallone, dominato a sinistra dalla guglia del Castelletto Superiore e dalla Cima Sella, mentre a destra si innalza la massiccia Cima Brenta.
Si superano alcune facili cenge attrezzate con cavo metallico, quindi si giunge all’estremità del ghiaione che borda a sinistra la parete del Castelletto Superiore. Qui si trova un bivio (quota 2350 circa); si abbandona il sentiero principale per deviare a sinistra lungo il Sentiero Dallagiacoma (segnavia 315), che risale ripidamente il ghiaione tenendosi alla base della parete del Castelletto Superiore. Giunti al culmine del ghiaione, ci si trova alla base di un ripido canalone; si risalgono quindi le facili rocce gradinate sulla destra del fondo, trovando presto i primi tratti attrezzati con cavo metallico.
Seguendo segnavia per balzette e piccole cenge si guadagna rapidamente quota; superata una balzetta verticale attrezzata con gradini metallici si sbuca in breve in un’ampia conca sospesa, posta tra il Castelletto Superiore e il Castello di Vallesinella. Lasciando a destra il fondo della conca, si sale ripidamente su un sentiero tra le ghiaie, poi, con un traverso esposto (cavi), ci si porta su una comoda cengia orizzontale attrezzata. Si percorre tutta la cengia, sbucando quindi su un grande lastrone di dolomia in cui si aprono profondi pozzi; si attraversa il lastrone, poi si superano alcune elementari roccette e si giunge all’ampia sella a monte del Castelletto Superiore (quota 2656).
La via normale alla curiosa guglia del Castelletto Superiore (2703 m), che sembra sfidare la forza di gravità, è una breve arrampicata con passaggi di III e IV grado.
Si piega a sinistra, risalendo le vaste lastronate poco pendenti che caratterizzano questo vallone sospeso. Giunti ai piedi del versante ovest di Cima Sella si trova un bivio (quota 2715); si lascia a destra il sentiero per la Bocca del Tuckett e si continua a sinistra (segnavia 305), in direzione dell’attacco del Sentiero Benini. Si inizia quindi ad aggirare il versante nord di Cima Sella, ma alla prima occasione ci si stacca dal sentiero segnalato per prendere a destra un’evidente traccia segnalata con ometti. La traccia sale in diagonale parallelamente al sottostante sentiero CAI; presto comunque la si abbandona per prendere a destra un sentiero meno evidente che si porta alla base delle rocce.
Se si continua lungo la traccia principale ci si congiunge nuovamente al sentiero CAI e si giunge alla Bocca di Vallesinella (2790 m). Da qui si stacca a destra una traccia con ometti che porta a Cima Sella, ma che oppone difficoltà ben superiori a quelle della “via normale” qui descritta (passaggi di II+).
Superato un primo canalino ascendente di rocce gradinate, si supera un breve ghiaione e si giunge alla base di una parete più cospicua. La parete è solcata da un ripido canale ingombro di pietre mobili; si rimonta il canale (passaggio chiave: prestare parecchia attenzione a smuovere il meno possibile, specialmente se ci sono altri escursionisti nelle vicinanze), poi se ne esce sulla sinistra ancora su detriti fini e molto mobili. Superato il malagevole passaggio si giunge su un ampio pendio detritico poco inclinato, che si risale verso sinistra. Tagliando verso sinistra ci si congiunge ad una traccia più evidente (altri ometti), proveniente dalla Bocca di Vallesinella.
Si superano altre roccette gradinate, quindi si sbuca su un altro pendio detritico, che si rimonta tenendo preferibilmente la sinistra (trascurare i numerosi ometti che tagliano a destra). Si vince così la successiva parete gradinata (facili passaggi di I, non esposti) e si giunge sul ripiano alla base del castelletto roccioso sommitale. Il castelletto si può vincere facilmente praticamente da ogni versante (passaggi di I/I+); l’alternativa più facile consiste nell’aggirarlo a sinistra fino a portarsi sul suo versante sud-est; da qui una breve ed elementare rampa gradinata porta sull’aereo culmine di Cima Sella (2914 m).
Se si avesse tempo si può effettuare una breve deviazione fino all’anticima ovest della Cima Sella (2911 m), che offre un panorama ancora più aereo sulla Valle del Tuckett.






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