Finalborgo – Perti – Rocca di Perti
Caratteristiche
Difficoltà: E
Dislivello in salita: 400 m circa
Tempo: 3 – 3.30 ore (intero anello)
Ultima ricognizione: Settembre 2016
Interessante giro ad anello che permette di salire su una delle cime più importanti del Finalese: la Rocca di Perti, che domina con un’impressionante parete rocciosa la valle di Finalborgo. Percorrendo gli altopiani sommitali sono possibili numerose diramazioni per visitare piccole grotte o curiose formazioni rocciose. Il percorso può essere abbreviato salendo in automobile a Perti.
Accesso
Dal casello autostradale di Finale Ligure si scende in direzione mare, quindi si gira a sinistra. Attraversando il Torrente Pora, si arriva di fronte alle mura di Finalborgo. Subito a sinistra si trova un parcheggio (13 m).
Salita
Si entra nell’antico borgo attraverso la Porta Testa e si percorre via Nicotera, quindi si svolta a sinistra in via del Municipio. Si continua poi dritti lungo la Strada Beretta (segnavia: due pallini rossi), ampia mulattiera acciottolata, all’inizio chiusa tra alti muri. La mulattiera sale a tornanti, passando accanto al seicentesco Castel San Giovanni, poi si porta sul panoramico costone che divide la Val Porra dalla Valle dell’Aquila.
Il Castel San Giovanni venne edificato nel 1640, come parte del progetto di trasformare il Marchesato di Finale in una piazzaforte spagnola. Doveva proteggere il paese di Finale da attacchi via mare, e controllare le vie di comunicazione che si sviluppavano lungo le valli retrostanti. La fortezza venne però abbandonata nel 1700, e poi, quando il marchesato passò nelle mani della Repubblica di Genova, venne parzialmente demolita. In seguito, per un certo periodo, fu addirittura utilizzata come carcere femminile. Oggi è stato restaurato, ed è visitabile nelle serate estive.
Lasciata a sinistra la diramazione che porta al sovrastante Castel Gavone, la mulattiera si porta sul versante est del costone per aggirare il poggio su cui sorge il castello. Si lascia a sinistra un’altra diramazione e, tagliando in piano tra fasce terrazzate ad ulivo, si giunge a Perti (141 m).
La località Perti, appollaiata su una sella tra la Val Pora e la valle dell’Aquila, si segnala per la presenza della Chiesa di Sant’Eusebio, con cripta romanica (XI secolo) e campanile a vela. Sulla cima del poggio adiacente si trovano le rovine del Castel Gavone, un castello di epoca medievale. È dominato dalla Torre dei Diamanti, così chiamata per il caratteristico bugnato a punta di diamante.
Si imbocca una stradina asfaltata che taglia in dolce discesa verso nord passando poco a monte della bella chiesetta di Nostra Signora di Loreto. La stradina poi entra nella valletta sospesa di Montesordo, sorpassa la chiesa di San Benedetto e raggiunge il piccolo nucleo abitato delle Case Valle (131 m).
La valletta di Montesordo è una tipica valle sospesa, cioè una valle che, nel tratto terminale, scende con un ripido versante perchè il suo fondo è ben più in alto del fondo della valle più grande dove essa si immette. Questo è dovuto alla natura carsica della zona: il rio che scorreva nella valletta sospesa ora, salvo forti piogge, scorre sotto terra in cavità carsiche, e la valle non viene più erosa. Il suo fondo resta così molto più in alto del fondo della valle dove essa si immette, percorsa da un torrente più costante che la continua ad erodere.
Si lascia quindi a destra il sentiero per la chiesa di Sant’Antonino e si prosegue lungo la stradina asfaltata, che sale dolcemente fino all’ampia sella dei Cianassi (217 m). Si piega bruscamente a sinistra andando ad imboccare il sentiero segnalato con tre punti rossi (cartelli indicatori); esso si innalza ripidamente nella boscaglia, spesso con il fondo roccioso e un po’ malagevole. Passati nei pressi della caratteristica Cavernetta del Bric della Croce, la salita si fa più dolce e in breve si giunge ad un bivio.
Qui si abbandonano i tre punti rossi (che arrivano comunque in vetta, ma effettuando un giro più lungo) per seguire a destra i segnali bianco-rossi del “sentiero Ermano Fossati”. Una salita assai ripida guida nei pressi del ciglio della parete nord della Rocca di Perti; qui si piega a sinistra e si sale nel bosco, con belle viste panoramiche verso settentrione. Il sentiero si fa man mano più dolce e infine sbuca sulla cima più alta della Rocca di Perti (399 m), dove si trova una croce bianca.
Discesa
Sul lato sud della piccola cima si trova il sentiero segnalato con tre punti rossi e con i segnavia del “sentiero Ermano Fossati”. Il sentiero scende prima tra roccette, poi più ripidamente nel bosco. Giunti ad un bivio si trascurano i tre pallini rossi, che riportano sul percorso dell’andata, e si va a destra seguendo le tacche bianco-rosse. Percorrendo l’altopiano con alcuni saliscendi, si lasciano a destra due diramazioni, quindi si giunge ad un bivio dove si gira a destra.
Le due diramazioni da lasciare a destra portano alle suggestive formazioni rocciose delle Formaggette e dell’Acropoli, che si trovano nascoste nella boscaglia a poca distanza dal sentiero principale. La terza diramazione, che scende verso sinistra, porta invece alla pittoresca Arma delle Anime, bella grotta dai numerosi ingressi. Proseguendo lungo il sentiero, che si fa man mano più ripido e meno evidente, si giunge alla Grotta Cisque e ai curiosi massi della Tartaruga. Poco più avanti, si trova un’ulteriore cavità, la Grotta della Valle. Per maggiori dettagli, vedere questo itinerario.
Poco più avanti si incontra un altro bivio, dove si prosegue a destra seguendo le indicazioni della Via del Purchin.
Il sentiero di sinistra, denominato “Variante del Mulo”, porta in una decina di minuti alla bella Grotta del Mulo. Da lì scende molto ripidamente fino a riportarsi sulla strada asfaltata che percorre la valle di Montesordo.
Continuando lungo la Via del Purchin, si va ad attraversare il crinale sommitale della rocca mediante una sella rocciosa. Si scende verso sud-est lungo un’ampia cengia alla base di spettacolari pareti rocciose. Il sentiero raggiunge un’ampia spianata nei pressi di un’imponente cava abbandonata, dove diventa carrareccia. Poco più avanti si lascia a destra la carrareccia e si continua lungo il sentiero segnalato, che supera un tratto un po’ infrascato e rientra nel bosco. Si scende ripidamente, poi si taglia a sinistra e in breve si è nuovamente al paese di Perti. Da qui si ritorna a Finalborgo seguendo il percorso dell’andata.
![](https://www.appenninista.it/wp-content/uploads/2024/03/finalborgo-roccaperti.jpeg)
![Panorama dai pressi di Perti, verso Finalborgo e il Castel Gavone](https://www.appenninista.it/wp-content/uploads/2022/08/DSC04816.JPG-cd.jpg)
![Panorama dalla Rocca di Perti verso est](https://www.appenninista.it/wp-content/uploads/2022/08/DSC08071.JPG-aa.jpg)
![La croce di vetta della Rocca di Perti](https://www.appenninista.it/wp-content/uploads/2022/08/DSC08079.JPG-aa.jpg)
![La cava medievale, sull'altopiano della Rocca di Perti](https://www.appenninista.it/wp-content/uploads/2022/08/DSC01552.JPG-resized.jpg)
Escursioni sugli Altopiani del Finalese
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