Pera di Fassa – Rifugio Gardeccia – Rifugi Vajolét e Preuss
Caratteristiche
Difficoltà: T
Difficoltà invernale: WT1 fino al Rifugio Gardeccia, poi WT2
Dislivello in salita: 920 m circa da Pera di Fassa; 670 m circa da Soial
Tempo: 2.45 – 3.15 ore da Pera di Fassa; 2 – 2.15 ore da Soial
Ultima ricognizione: Gennaio 2018
Facile itinerario nella Valle del Vajolét, una delle più conosciute e frequentate delle Dolomiti. Si segue dapprima la stradina asfaltata in gran parte chiusa al traffico che sale al Rifugio Gardeccia, da cui si continua lungo la carrareccia che porta al Rifugio Vajolét. L’itinerario è consigliato d’inverno con le ciaspole (e così l’ho percorso io); in estate, invece, non ha molto senso percorrere il tratto di asfalto: meglio farsi portare in navetta al Rifugio Gardeccia e intraprendere il percorso da lì.
Accesso
Si esce dall’autostrada a Ora e ci si porta a Cavalese. Da qui si risale tutta la Val di Fiemme prima e la Val di Fassa poi, superando Moena, Vigo, Pozza e giungendo a Pera di Fassa (1326 m). Con l’automobile è possibile anche proseguire: poco a monte di Pera si prende a sinistra la stradina che sale a Monzón, quindi ci si addentra nella Valle del Vajolét fino al parcheggio in località Soial (1577 m); da qui in poi la strada è chiusa al traffico privato.
Itinerario
Sul lato a monte della strada statale a Pera di Fassa, nel tratto tra la Conad e la Pizzeria Salin, si diparte a sinistra via Tita Piaz, che si innalza tra le case. Lasciato a sinistra il segnavia 543 per il Rifugio Ciampedie, si continua in piano lungo la stradina asfaltata, che va ad attraversare il nucleo superiore di Pera. Giunti ad un crocevia poco prima del Rio di Soial, si lascia a sinistra via Tita Piaz e si va dritti, attraversando il torrente su un ponte. Si gira a sinistra e presto si giunge ad un bivio da cui si dipartono due sentieri.
Il sentiero di destra sale nel bosco a tornanti fino a Monzon, da cui si può seguire la strada asfaltata fino al Rifugio Gardeccia.
Si prende il sentiero di sinistra, che sale in diagonale tra gli alberi tagliando il ripido versante che scende sul Rio di Soial. Con percorso piacevole, ci si congiunge alla strada asfaltata proveniente da Monzon (quota 1500 circa) e la si segue verso destra, addentrandosi nella Valle del Vajolét. Superate alcune cascine isolate si giunge al parcheggio in località Soial (1577 m), da cui la strada è chiusa al traffico privato. Si continua in salita costante e poco faticosa, passando ai piedi degli enormi pinnacoli della Punta Scalpello, delle Pale del Mezzodì e del Gran Cront. Presso una curva, si può imboccare a sinistra un sentiero che sale più direttamente tra i mughi tagliando un tornante. In ogni modo, con percorso un po’ monotono, si arriva al Rifugio Gardeccia (1948 m).
Il rifugio, tra i più noti e frequentati di quest’angolo di Dolomiti, si trova in un’ampia conca di prati e boschetti; è circondato dall’alpestre anfiteatro dei Mugogn, della Cima Catinaccio e del Gran Cront. È stato costruito nel 1902 e conta di 43 posti letto; è aperto con servizio di alberghetto da aprile a fine ottobre. Nella stagione invernale (dicembre-aprile) rimane comunque aperto, ma senza possibilità di pernottamento.
Subito oltre il rifugio si lascia a sinistra il sentiero per il Passo delle Cigolade e il Passo delle Coronelle e si gira a destra seguendo le indicazioni per il Rifugio Vajolét (segnavia 546). La comoda carrareccia sorpassa il Rifugio Stella Alpina e inizia a salire più decisamente con alcune svolte tra rade conifere e massi. Passati accanto ad un gigantesco sasso con una Madonnina ed una targa commemorativa, si percorre un tratto pianeggiante nei pressi del fondovalle, quindi ce ne si allontana lentamente salendo a sinistra.
La carrareccia si sposta quindi sulla sinistra per aggirare la bastionata delle Porte Negre, che interrompe a metà la Valle del Vajolét; la bastionata è risalita da una teleferica, e sulla sommità è già ben visibile l’edificio giallastro del Rifugio Preuss. Prendendo quota con alcuni tornanti, si arriva in fine sul pianoro sorretto dalle Porte Negre, su cui sorgono il Rifugio Vajolét (2243 m) e il Rifugio Preuss.
Il Rifugio Vajolét è stato costruito nel 1897; è aperto con servizio di alberghetto nella stagione estiva e conta di 140 posti letto. Dal pianoro si ha una bella vista d’infilata sul vallone superiore del Vajolét, fino al Catinaccio d’Antermoia; sul lato occidentale invece svettano le Torri del Vajolét, al di sopra dell’aspro vallone laterale che sale verso il Passo Santner.
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