Conscente – Rocca Livernà – Sella di Arnasco – Conscente

Caratteristiche

Difficoltà: E
Dislivello in salita: 500 m circa
Tempo: 3 – 3.45 ore (intero anello)
Ultima ricognizione: Gennaio 2019

La Rocca Livernà è l’ultima elevazione di una certa importanza del contrafforte orientale del Castell’Ermo; da un lato sovrasta la Valle Arroscia e la Piana di Albenga, dall’altro le valli Pennavàira e Neva. Per via della sua posizione felice, fu scelta come sito per la costruzione di alcune opere militari di difesa, ormai in rovina e visitabili liberamente. Questo interessante percorso ad anello prevede una ripida salita sulle tracce di una vecchia mulattiera, poi percorre l’affilata cresta sommitale della rocca e infine ridiscende per una comoda strada sterrata militare.

Accesso

Si esce dall’autostrada ad Albenga e si seguono le indicazioni per Garessio, imboccando la SP582. Giunti a Martinetto si svolta a sinistra sulla strada per Caprauna, ma subito dopo si gira ancora a sinistra portandosi a Conscente (73 m). Si parcheggia presso il campo sportivo.

Il borgo medievale di Conscente è sovrastato dal castello, risalente al secolo XV. Il toponimo originario era Confrente, che probabilmente deriva dal latino ad confluentem; questo perchè il paese si trova presso la confluenza dei torrenti Neva e Pennavàira.

Itinerario

Sul lato orientale del parcheggio si imbocca a destra una strada che taglia verso sud, in direzione del versante sovrastante. La si segue fino al suo termine, dove si gira a sinistra. Pochi metri dopo si devia a destra (via Principe Amedeo) salendo in diagonale tra le case. La stradina piega a sinistra (segnavia: due X rosse) e passa accanto all’antica chiesa di Sant’Alessandro. Poco più avanti si giunge sul fondo di una vallecola. Lasciando la strada, che attraversa il rio e termina contro il cancello del Castello di Conscente, si prosegue dritti lungo il sentiero segnalato. Si attraversa il rio poco più avanti, su un ponticello in cemento, e si sale ripidamente con brevi svolte tra fasce invase dalla boscaglia. Si incontra quindi una bella mulattiera, che si segue in salita per pochi metri giungendo sul filo del ripido costone che scende dalla Rocca Livernà (quota 170 circa).
Trascurando la mulattiera, che piega a sinistra, si risale direttamente il costone seguendo i segnavia. Più in alto si sfiora per l’ultima volta la mulattiera e si continua in ripida salita tra arbusti e alberelli, con tratti su fondo roccioso. Giunti alla base di un piccolo dirupo, affacciato sulla Val Pennavàira e sull’enorme cava che squarcia il Monte Arena, si gira a sinistra e si inizia a salire molto più dolcemente, con lunghi tornanti. Ad un bivio si gira a destra, effettuando un ulteriore tornante. Al bivio successivo è indifferente: entrambe le diramazioni incontrano poco più avanti una pista sterrata molto sconnessa, che va seguita verso destra in salita. Superata una garitta in pietre a secco, un tratto quasi in piano costeggia un fossato e guida in breve all’entrata della Batteria di Rocca Livernà (482 m).

La fortificazione venne realizzata tra il 1881 e il 1897 in un sito dove si trovava già un preesistente castello. È parte integrante del cosiddetto “sbarramento di Zuccarello”, e sorveglia il lato occidentale della Val Neva. «Il forte, circondato completamente da un fossato asciutto, presenta una particolare pianta a forma di ventaglio. Il fronte principale presenta cinque piazzole in barbetta, ognuna con paioli di artiglieria per due cannoni, intervallate dalle consuete riservette di artiglieria. Dietro le postazioni dei pezzi, ad un livello inferiore, un corridoio collega tra di loro i locali per il caricamento dei proiettili» (M. Minola, C. Arena, B. Ronco, Fortificazioni in Liguria, dal XVIII secolo alla Grande Guerra, pag. 112). Nello spiazzo interno al forte oggi si trova un’area picnic con tavoli e panche.

Presso l’entrata del forte, si diparte sulla sinistra un sentiero militare (indicazione per “punto panoramico”); il sentiero sale con lunghi tornanti nella macchia, con tratti ancora ben conservati sorretti da muretti a secco. Dopo l’ultimo tornante, un tratto compreso tra muri a secco permette di entrare nella postazione di fanteria, situata alla base della lama rocciosa sommitale. Da qui, una breve scalinata in mattoni risale le rocce sovrastanti e porta sull’aerea vetta della Rocca Livernà (553 m).

La cima della rocca è formata da un’affilatissima lama di calcare, che scende inclinata verso sud, mentre verso nord strapiomba con una parete rocciosa alta un centinaio di metri. Per questo, quando si monta sulla vetta, bisogna fare molta attenzione all’esposizione sul salto sottostante. Sui mattoni della scalinata di accesso sono incisi i nomi di coloro che qui prestarono servizio.

Si ritorna indietro fino all’ultimo tornante, da cui si prende a destra (faccia a valle) un sentiero non segnalato. Il sentiero costeggia i muri della postazione di fanteria, quindi scende brevemente tra roccette e giunge su una selletta sulla cresta sommitale della rocca. Da qui si prosegue verso ovest, lungo il panoramico crestone roccioso, lungo la traccia che si tiene a debita distanza dagli strapiombi del versante nord. Man mano che si va avanti il costone si fa più arrotondato; scavalcata una piccola cima coperta di arbusti, si scende ripidamente fino ad una sella dove si incontra la strada sterrata militare per Martinetto. La si segue verso destra e, in breve, si giunge al crocevia della Sella di Arnasco (492 m).

La diramazione di sinistra (segnavia: triangolo rosso vuoto) prosegue lungo il crinale in direzione del Monte Nero e del Castell’Ermo.

Si continua a destra lungo la strada sterrata militare, priva di segnavia; procedendo in lieve discesa, si effettua un lunghissimo tornante, quindi si taglia tutto il versante nord della Rocca Livernà, tra alberelli e arbusti. Giunti al secondo tornante, si abbandona la sterrata per prendere a destra una mulattiera; in breve si giunge al crocevia di quota 170 già incontrato all’andata. Da qui, seguendo il percorso segnalato effettuato all’andata, si ritorna all’auto.

Poggio Ceresa e Monte Pesalto visti dalla salita iniziale
Poggio Ceresa e Monte Pesalto visti dalla salita iniziale (11 gennaio 2019)
L’entrata della Batteria di Rocca Livernà
L’entrata della Batteria di Rocca Livernà (11 gennaio 2019)
Sull’affilatissima cima della Rocca Livernà
Sull’affilatissima cima della Rocca Livernà (11 gennaio 2019)

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