Barbagelata – Cappella di Cardenosa – Monte Laghicciola – Passo di Fregarolo
Caratteristiche
Difficoltà: T
Dislivello in salita: 260 m circa
Dislivello in discesa: 170 m circa
Tempo: 2.30 – 2.45 ore
Ultima ricognizione: Marzo 2016
È una lunga cavalcata di crinale, lungo la cresta spartiacque tra Trebbia e Àveto. In questo tratto non vi sono cime degne di nota, ma piuttosto una serie di dolci montagne boscose, che ogni tanto regalano ampi panorami.
Accesso
a) In automobile. Si percorre la SS45 Genova-Piacenza fino a Montebruno. Da lì si prende la diramazione per Barbagelata.
b) Da Genova o Lavagna si raggiunge Monleone, in Val Fontanabuona. Da lì si svolta verso Favale di Malvaro e si sale al Passo della Scoglina (920 m). Lì si va a sinistra e si raggiunge Barbagelata (1117 m).
Barbagelata è uno dei paesi più alti dell’intero Appennino Ligure. Essendo molto isolato fu rifugio dei partigiani durante la seconda guerra mondiale. Durante l’inverno degli anni 1962-1963, il più nevoso degli ultimi 50 anni, rimase isolato. Subito prima della chiesa si trova un rifugio che è anche posto tappa dell’AVML. Per le chiavi telefonare al numero 0185.975011.
Itinerario
Il percorso è indicato dal segnavia “cerchio giallo pieno”. Dalla chiesa del paese si segue una stradina che taglia dritta tra le case; appena usciti dal paese, quando la stradina inizia a scendere per ricongiungersi con la provinciale, si imbocca a destra un sentierino che sale in diagonale nel bosco. La traccia si fa man mano più marcata e scavalca una selletta, poi aggira un dosso in leggera discesa e si porta all’insellatura successiva, dove si trova la diroccata Cappella di Costafinale (1163 m).
La cappelletta è situata in splendida posizione panoramica verso la Val Trebbia e tutta la Catena dell’Àntola.
Alla cappella si incontra un bivio. Si lascia a sinistra il sentiero segnalato con un uguale giallo, che scende verso Montebruno, e si prosegue lungo il cerchio giallo, che aggira il Monte Pietrebianche sul lato dell’Àveto. Proseguendo in piano si rientra nel bosco e si sale brevemente per aggirare una cima boscosa. Si scende ad una sella e si sale questa volta dal lato della Val Trebbia aggirando il Monte Possasco. Giunti sulla cresta nord si incontra una sterrata. La si segue in piano aggirando l’ennesima gobba sul lato del Trebbia. Quando la carrareccia piega sul lato della Val d’Àveto la si abbandona per salire a sinistra.
Superando un tratto ripido si raggiunge la piccola Cappella di Cardenosa (1219 m). Si prosegue su un panoramico versante erboso, per aggirare una gobba, poi si rientra nel bosco e si raggiunge una selletta. Poi si riinizia a salire lungo la cresta per poi piegare a sinistra. Si aggira a nord il Monte Còllere e, con una ripida salita, si raggiunge il Passo della Rocca (1246 m), dove si incontra un sentiero proveniente dal versante dell’Àveto.
Volendo, se si sale a destra per un ripido contrafforte coperto di faggi, si può raggiungere in pochi minuti il Monte Cóllere (1290 m), la più alta cima della zona.
Si prosegue per un centinaio di metri nella faggeta poco sotto la cresta, poi la si lascia per aggirare una gobba sul lato sud. Superato un dosso panoramico, si inizia a scendere decisamente tra boschetti e radure; dopo una rampa ripida si incontra l’ampio sentiero proveniente da Vallescura, in Val Trebbia. In breve si scende alla conca erbosa che ospita il Lago della Nava (1175 m).
Il toponimo nava è diffuso in Liguria, e indica una depressione; in alcune pubblicazioni è erroneamente nominato “Lago della Nave”. La conca in cui giace si è originata per una “deformazione gravitativa profonda di versante”: parte del versante sta scivolando molto lentamente verso valle, e ha formato in cresta un caratteristico avvallamento, compreso all’interno di uno sdoppiamento di crinale. Il minuscolo laghetto era completamente scomparso verso l’inizio del XXI secolo, a causa della vegetazione che aveva invaso la piccola sorgente che lo alimentava. Nel 2019 la sorgente è stata ripulita e intubata e il laghetto si è riformato.
Proseguendo lungo un sentiero lungo la cresta si inizia a salire dolcemente, superando una gobba e scendendo alla successiva selletta. Si incontra poi una sterrata proveniente da destra e si sale tra boschetti e radure, fino ai ripetitori in cima al Monte Laghicciola (1260 m).
Si tratta di un’arrotondata vetta ricoperta per gran parte di boschi, poco appariscente e, a causa degli alberi, neanche molto panoramica.
Scendendo sempre lungo la sterrata si raggiunge in breve il Passo di Fregarolo (1203 m), attraversato dalla strada asfaltata che collega Cabanne a Loco di Rovegno.





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