Righi – Forte Puin – Forte Fratello Minore – Forte Diamante
Caratteristiche
Difficoltà: E
Dislivello in salita: 640 m circa
Tempo: 2 – 2.15 ore
Ultima ricognizione: Aprile 2021
Percorso classico e lineare, che segue tutto il crinale dei forti tra Bisagno e Polcevera. Il sentiero più diretto non tocca i forti Sperone e Fratello Minore, che però possono essere raggiunti con brevi deviazioni.
Accesso
Dalla stazione ferroviaria di Genova Piazza Principe ci si porta al Largo della Zecca, da cui parte la funicolare che sale a Righi (289 m).
Il Righi, frequentatissimo balcone panoramico sulla città di Genova, ha probabilmente preso in prestito il nome da una località svizzera: «Nel 1895, anno della sua costruzione, la funicolare era stata denominata “Zecca-Castellaccio”. In seguito cambiava nome, adottando quello di “Righi”, forse per volontà dei costruttori, svizzeri di Lucerna, sul cui lago la vetta di un monte portava appunto la denominazione di “Rigi” (si pronuncia “Righi”). La nota località svizzera, dalla quale si gode un vasto panorama, era raggiunta sui lati opposti da ben due ferrovie a cremagliera.» (E. Cogorno, Viaggiando e ricordando per Genova e dintorni, pagg. 53-54).
Itinerario
Dal piazzale del Righi si prende la stradetta asfaltata che scende verso nord-ovest (via Carso; segnavia: X rossa e rombo rosso; indicazioni per parco avventura), ma presto la si abbandona per imboccare a sinistra un’ampia mulattiera acciottolata che sale in diagonale nel bosco costeggiando le mura. Si sorpassa una recinzione, poi si prosegue lungo una pista pianeggiante che passa sotto alla Torre Specola e ai bastioni del Forte Castellaccio, sorpassando i campi da tiro dell’Associazione Nazionale Arcieri. Si lascia a sinistra una diramazione asfaltata e si continua in piano, ricevendo poi da sinistra una stradina proveniente dal sovrastante piazzale panoramico (quota 380).
Proseguendo dritti lungo la pista, si contorna il Monte Peralto, sormontato dall’imponente Forte Sperone, e si giunge ad un bivio. Si trascura la stradetta pianeggiante dell’Acquedotto di Val Noci, e, seguendo i segnavia, si sale a sinistra. Superata l’Osteria delle Baracche (440 m circa) la stradina diventa sentiero, e sale dolcemente tra erba e radi pini rovinati dagli incendi. Poco dopo la si abbandona per imboccare a sinistra il cosiddetto “Sentiero delle Farfalle” (pannelli esplicativi), che sale ripido fino ad una selletta sullo spartiacque tra Polcevera e Bisagno. Salendo a destra per un’ampia mulattiera si giunge in breve all’ingresso del Forte Puin (511 m), posto su un dosso erboso molto panoramico.
Il Forte Puin (=padrino) è il più piccolo dei forti genovesi, costituito da una massiccia torre circondata da un recinto bastionato a forma di stella. È stato edificato nello stesso periodo dei due Fratelli; nel 1963 venne dato in concessione ad un privato, che lo utilizzò come abitazione per vari anni. Oggi è punto di sosta per le visite guidate al Parco Urbano delle Mura.
Si contorna il forte sulla destra e, con una breve discesa, si raggiunge l’ampia traccia proveniente dal Forte Sperone. La mulattiera, piuttosto dissestata, sale dolcemente in diagonale sul lato della Val Polcevera, fino ad una selletta dove si trova un bivio (quota 548). Qui si presentano due possibilità:
a) Si prende a destra il sentiero che passa sul lato della Val Bisagno, contornando quasi in piano l’erboso Monte Sellato. Si giunge così direttamente al Colle del Diamante.
b) Si continua a sinistra lungo la mulattiera principale, che sale effettuando un semicerchio e guida al ben visibile Forte Fratello Minore (620 m), posto sullo spallone detto Monte Spino.
I due forti, Fratello Maggiore e Fratello Minore, vennero costruiti come ridotte nel XVII secolo, per poi venire trasformati in forti veri e propri nel secolo successivo, ad opera del Genio Militare Sardo.
Svoltando a destra di quasi 180 gradi, si rimonta il costone in direzione est lungo un buon sentiero, che sorpassa un rudere, poi sale alla vetta del Monte Sellato (644 m).
Il Monte Sellato è la seconda vetta più alta del crinale dei forti, simile al vicino Monte Diamante per forma e aspetto. Sulla sua vetta sorgeva il Forte Fratello Maggiore, la cui demolizione iniziò nel 1930 per fare posto ad una batteria contraerea. I lavori vennero fermati per motivi ignoti e, per qualche anno, del forte rimase solo il piano terra. Nel 1937 il regime decise di abbattere completamente il forte per fare posto a quattro piazzole (di cui si intuiscono i resti) per l’artiglieria contraerea.
Si scende per un sentiero piuttosto ripido per il costone settentrionale della montagna, prima erboso poi boscoso, raggiungendo la marcata sella del Colle del Diamante (555 m). Qui si incontrano vari sentieri, e ci si ricongiunge alla variante “a”.
Si imbocca quindi la mulattiera lastricata, che con stretti e regolari tornanti, risale il ripido versante erboso sovrastante fino al Forte Diamante (660 m), posto in splendida posizione panoramica.
Il forte venne costruito tra il 1756 e il 1758, primo baluardo difensivo di Genova contro gli attacchi provenienti da nord. Fu soggetto ad un noto assedio nel 1800, quando Genova era in mano ai francesi di Napoleone ed era attaccata dagli austriaci. Da fine Ottocento cessò l’importanza strategica del forte, che andò incontro ad un inesorabile declino a causa di abbandono, crolli e saccheggi.
Torna a: Nodo della Scoffera