Diga del Lagastrello – Monte Malpasso – Cima Canuti – Lago Verdarolo – Diga del Lagastrello

Caratteristiche

Difficoltà: EE
Dislivello in salita: 710 m circa
Tempo: 4.30 – 5.30 ore (intero anello)
Ultima ricognizione: Giugno 2012

Purtroppo è mal segnalato, e nella ripidissima salita verso il Malpasso il sentiero è praticamente inesistente; serve quindi un buon senso dell’orientamento. Per il ritorno si segue un percorso più tranquillo, andando ad intercettare la mulattiera che collega Prato Spilla al Lagastrello, che taglia nel bosco toccando alcuni laghetti.

Accesso

a) Dal casello autostradale di Berceto si va in direzione di Monchio delle Corti, superando il Passo del Sillara, il Passo di Ticchiano e il detto paese, da cui si prosegue per Rigoso. Poco dopo Rigoso si trova a sinistra la deviazione per Miscoso e Succiso. La si trascura e, poche decine di metri dopo si trova, sulla destra, l’inizio del sentiero segnalato (piazzola sulla sinistra).
b) Dal casello di Aulla si procede in direzione Licciana Nardi (SS665) e, superato il paese si sale al Passo del Lagastrello. Si continua sul versante emiliano per pochi km, fino a costeggiare il Lago Paduli, chiuso a valle dalla cosiddetta Diga del Lagastrello. Poche centinaia di metri dopo, sulla sinistra, inizia il sentiero segnalato (piazzola sulla destra; quota 1150).

La Diga del Lagastrello, coperta dall’erba, è alta circa 15 m e trattiene l’ampio Lago Paduli, l’unico lago artificiale della zona e, ovviamente, anche il più ampio. Le acque del lago vengono utilizzate per produrre energia idroelettrica.

Itinerario

Si imbocca il sentiero 703c, segnalato da un apposito cartello, che sale nel bosco in diagonale, poi effettua due ampie curve e sbuca in un ripiano erboso sovrastato da un antenna per rilevazioni meteo. Si attraversa il ripiano e ad un crocevia si va dritti (segnavia 00 e 703) sbucando subito nella conca del Lago Squincio (quota 1241).

Sovrastato dalle appuntite sagome del Monte Malpasso e del Monte Belvedere, il Lago Squincio è il più ampio dei tre laghi raggiunti da questo itinerario (31000 mq), ma è poco profondo (3 m), e infatti si sta lentamente trasformando in una palude: gran parte della sua superficie è coperta da vegetazione palustre. Come altri laghi della zona, è chiuso a valle da una piccola diga, ormai in disuso.

Il sentiero costeggia il lago lungo la sponda settentrionale, poi entra nella faggeta e inizia a salire con ripide svolte. La salita guida ak Passo Sasseda (1479 m), intaglio che separa il Monte Malpasso dal Monte Belvedere. Si trascura il sentiero con segnavia 703 che scende verso il Lago Scuro (lo si seguirà al ritorno), e si piega a sinistra lungo il sentiero 00. La traccia poco evidente sale dolcemente lungo la cresta boscosa. Quando la cresta si impenna, si piega a sinistra, su un ripido sentierino sassoso che ogni tanto sembra perdersi (segnavia sono molto vecchi e distanti). Giunti ai piedi di una balzetta rocciosa, si trascura l’invitante traccia in piano a sinistra e la si risale direttamente, ritrovando il sentierino più in alto. Questo, poco dopo, si perde di nuovo tra gli alberi; bisogna, con un po’ di pazienza, cercare il punto dove la traccia riprende, una decina di metri più in alto. L’esile sentierino prosegue ripidissimo lungo la massima pendenza e improvvisamente sbuca all’aperto, all’inizio dell’erboso crinale del Monte Malpasso.

Il panorama si apre tutto d’un tratto sulla grande Alpe di Succiso, sui Groppi di Camporàghena alla sua destra e sulle Alpi Apuane. Ai piedi del versante sud del crinale si stende il Lago Paduli.

Si piega a destra e si risale l’aereo crinale in gran parte erboso senza difficoltà. Superata una salita più ripida e un piccolo dosso sassoso, si raggiunge la vetta del Monte Malpasso (1716 m; 1.50 – 2.15 ore dalla Diga del Lagastrello).

Si scende brevemente fino alla selletta successiva (quota 1698) dove da destra arriva il segnavia 703a che sale dal Lago Palo. Si prosegue lungo il sentiero 00, risalendo direttamente il crinale erboso sovrastante fino alla vetta della Cima Canuti (1744 m; 2.15 – 2.45 ore dalla Diga del Lagastrello).

Si ritorna alla selletta tra le due vette, e si imbocca a sinistra il sentierino con segnavia 703a, che taglia il ripidissimo versante nord-est della Cima Canuti. Il traverso, lievemente esposto, conduce all’ampio contrafforte nord della montagna, che si discende fino ad uno stretto intaglio (1648 m). Si gira a destra (segnavia 703b), abbassandosi nella conca glaciale tra la Cima Canuti e il dirupato Monte Malpasso. Entrati nella faggeta si supera una conca, poi si guada un rio e si percorre un’area di bosco diradato. Si confluisce quindi nell’ampia mulattiera che collega Prato Spilla al Lagastrello (segnavia 703), e la si segue verso destra. Con un’ulteriore deviazione a destra si giunge al Lago Verdarolo (1388 m).

Come altri laghi di origine glaciale posti nella zona (tra cui anche il Lago Squincio) il Verdarolo era chiuso a valle da una piccola diga, oggi ormai quasi del tutto demolita. Il lago, che presenta le acque di colore verdastro, si estende per 12000 mq ma è poco profondo (3 m), e grandi insediamenti di erbe palustri iniziano a colonizzare la sponda occidentale.

Il sentiero segnalato passa accanto ad una piccola diga in disuso, quindi confluisce in una carrareccia che va a scavalcare una selletta boscosa. Poco oltre si trova il piccolo Lago Scuro (1392 m).

Spesso chiamato Lago Scuro di Rigoso per distinguerlo dall’omonimo specchio d’acqua posto sopra ai Lagoni, è un piccolo lago temporaneo (in estate avanzata è spesso completamente secco) esteso per 4000 mq e profondo al massimo 2,5 m. Sul fondo del lago si trovano alcuni tronchi di abete subfossili.

Si percorre il dosso che chiude a valle il lago, quindi si imbocca un sentierino che risale nella faggeta con ripidissime svolte. Con un po’ di fatica si raggiunge nuovamente il Passo Sasseda (1479 m), da cui si ritorna alla Diga del Lagastrello con il percorso dell’andata.

I monti Malpasso e Belvedere visti dai pressi di Lago Squincio
I monti Malpasso e Belvedere visti dai pressi di Lago Squincio (16 giugno 2012)
Il Lago Paduli e i Groppi di Camporàghena visti dal crinale del Malpasso
Il Lago Paduli e i Groppi di Camporàghena visti dal crinale del Malpasso (16 giugno 2012)
Verso la vetta del Monte Malpasso
Verso la vetta del Monte Malpasso (16 giugno 2012)
Il Lago Scuro
Il Lago Scuro (16 giugno 2012)

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