Zoagli – Sant’Ambrogio – Semorile – Rovereto – Zoagli (Anello dei Cinque Campanili)
Caratteristiche
Difficoltà: T/E
Dislivello in salita: 400 m circa
Tempo: 3.30 – 4.30 ore
Ultima ricognizione: Maggio 2018
È un interessante anello nella valle del Rio Semorile, subito alle spalle dell’abitato di Zoagli. Nella valle, compresa tra ripidi versanti boscosi, sorgono alcune caratteristiche frazioni, con altrettante chiese (i cinque campanili). Il percorso è facile, per stradine e mulattiere, ma è piuttosto faticoso per i continui saliscendi; i numerosissimi bivi e incroci sono marcati da picchetti indicatori. Su questo percorso viene organizzata periodicamente la Marcia dei Cinque Campanili.
Accesso
In treno (linea Genova-La Spezia) fino alla stazione di Zoagli (22 m).
Scendendo nella piazza principale del paese si può visitare il primo dei cinque campanili (la chiesa parrocchiale di San Martino); il percorso qui descritto evita la discesa nel centro di Zoagli.
Itinerario
Si segue verso ovest la banchina del binario 2. Subito oltre una breve galleria si imbocca una viuzza che costeggia la ferrovia. Si percorre il ponte ferroviario sopra Zoagli, poi si prende a sinistra una scaletta metallica che porta ad una piazzetta acciottolata. Qui ci si congiunge con il percorso dei Cinque Campanili, proveniente dalla piazza di Zoagli (segnavia bianco-rossi con scritta “5C”). Salendo una breve scalinata si raggiunge una stradina asfaltata, che si segue brevemente verso sinistra, poi si imbocca a destra via Antica Romana, che si innalza tra villette fino alla via Aurelia.
Si attraversa la strada statale e la si segue in salita per alcune decine di metri. Poco prima di una galleria, si prende a destra la vecchia via per San Pantaleo. All’inizio la via è asfaltata, poi diventa acciottolata e sale con lunghi tornanti tra uliveti. Si raggiunge così la chiesa di San Pantaleo (177 m).
Edificata su un costone lungo l’antica via romana, è citata già in un documento del 1484. Al suo interno ospita un bicchiere offerto a Pio VII mentre tornava dalla Francia dopo l’incarcerazione.
Qui si incontra una strada asfaltata che si segue verso destra in salita. La rotabile piega poi a sinistra e taglia in piano, offrendo bei panorami sul Golfo del Tigullio. Ad un bivio si va a destra in salita (via E. Pound) fino alla chiesa di Sant’Ambrogio (196 m).
Secondo la tradizione, la chiesa fu edificata nel VIII secolo, quando la curia milanese riparò in questa località per sfuggire ai Longobardi. A conferma di ciò, la chiesa è dedicata ad Ambrogio, vescovo di Milano. Citata già nel 984, la chiesa fu oggetto di numerosi ampliamenti e ristrutturazioni nei secoli successivi, tra cui l’aggiunta del campanile nel 1672.
Deviando a destra su asfalto, in comune con il segnavia “rombo rosso pieno”, si sale direttamente al soprastante oratorio. Qui si imbocca a destra una viuzza scalinata giungendo subito ad un trivio: si lascia a sinistra il rombo rosso, diretto al Monte Castello, e si va a destra (segnavia 5C e Sentiero Liguria) prima in piano, poi in ripida discesa tra case e orti. Tralasciando numerose diramazioni secondarie, si segue la viuzza che corre poco sopra alla rotabile percorsa in precedenza. Più in avanti si sale ripidamente a sinistra, fino ad un’edicola sacra (località Madonnetta, 270 m). Proseguendo lungamente a saliscendi nel bosco, si attraversano vari impluvi e si raggiunge la cappella di Santa Maria Maddalena (283 m).
La cappella sorge in un luogo solitario e isolato, sul ripido fianco destro della valle del Rio Semorile. È stata costruita nel 1629, ed ha una struttura semplice a navata singola, con campana appesa all’esterno sul lato a valle. Purtroppo negli anni ’90 è stato rubato il dipinto che le dava il nome: Santa Maria Maddalena con in braccio il Bambino Gesù. Ogni anno, la prima domenica di agosto, presso la cappella viene organizzata una festa.
Qui la mulattiera comincia a scendere in diagonale, attraversa un rio e arriva alle case diroccate di Sexi Basso (260 m).
Sexi (= ciliegi) è un piccolo villaggio ormai diroccato; è diviso in due nuclei, uno “basso” e uno “alto”, distanti tra di loro pochi minuti di cammino. Durante la seconda guerra mondiale fu utilizzato dalla gente di Zoagli per nascondersi, e fu abitato fino quasi alla fine del secolo scorso. Nell’antico frantoio si trovano ancora il torchio e le macine.
Dopo un falsopiano, la mulattiera riprende a scendere nel bosco con alcuni tratti ripidi, poi supera il Rio Semorile su un ponticello. Con un traverso si raggiunge una scalinata più ampia, proveniente dal fondovalle del Rio Semorile (vedi itinerario seguente): seguendola a sinistra in salita si entra nel paese di Semorile, dove si trova un bivio (quota 215).
Salendo brevemente a sinistra si può raggiungere la chiesa di San Giovanni Battista: costruita nel XVI secolo come oratorio, divenne poi parrocchia dal 1619 grazie all’allora Arcivescovo di Genova Domenico De’ Marini.
Girando a destra, si taglia in piano tra le case e si raggiunge in breve un piccolo parcheggio. Qui si imbocca la strada asfaltata per Zoagli, che sale a doppiare un costone. Subito oltre si trovano le case di Cerisola, dove si prende a sinistra una mulattiera che si innalza in diagonale. Ad un bivio si scende a destra, si attraversa un rio su un ponte e ci si ricongiunge all’asfalto. Si segue la rotabile ancora per alcune decine di metri, poi si prende a sinistra via dei Frantoi, viuzza cementata che sale con un tornante, passa tra case sparse poi entra nel bosco diventando sentiero.
Ad un bivio si sale a sinistra (“strada vicinale Cassottana”): si taglia nel bosco, poi tra case, orti e ulivi. Si lascia a destra una diramazione, poi si attraversa un gruppetto di case e si giunge in vista del costone dove sorge il paese di Rovereto. Scendendo si confluisce in una strada asfaltata, che si segue verso sinistra per pochi metri, poi si prende a destra una viuzza che procede parallela alla rotabile. Attraversata una vallecola, si risale decisamente e si incontra una mulattiera scalinata proveniente da destra.
Continuando dritti in salita si giunge in breve alla chiesa di San Pietro di Rovereto (186 m), anch’essa di origini molto antiche: era già parrocchia nel 1143.
Girando bruscamente a destra, si scende per la scalinata che riporta all’asfalto. Con una lunga discesa in diagonale, che offre bei panorami sul mare, si passa poco sopra al caratteristico Castello di Sem Benelli. Poco più avanti si imbocca a sinistra una via scalinata che conduce sull’Aurelia. La si segue verso ovest e, in breve, si trova la diramazione che riporta alla stazione ferroviaria di Zoagli.
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