MONTE RAVINÉT – 1057 m
MONTE VARATELLA – 890 m
Settore: Alpi Liguri
Gruppo: Gruppo del Finalese e del Monte Carmo
Descrizione
Tra tutti i costoloni che si diramano dal nodo sommitale del Monte Carmo, il meridionale è sicuramente il più importante: esso divide la vallata del Torrente Varatella dalla più piccola valletta del Torrente Nimbalto, e termina quasi direttamente sul mare con l’imponente castello del Monte Ravinét (1057 m). Questo massiccio avancorpo montuoso, molto evidente anche dall’autostrada, sovrasta dai suoi poco più di 1000 metri la piccola piana alluvionale di Borghetto Santo Spirito.
La cima è costituita da una piccola cresta orizzontale di rocce rotte che emerge di poco dai boschi. Il punto culminante è segnalato da una piccola croce in legno impiantata su una piramide di pietre. Dalla cima si osserva un panorama stupendo su tutta la Riviera, sull’Appennino e sulle Alpi Liguri; molto bella anche la vista ravvicinata sulla vetta del Monte Carmo. In realtà, nonostante la sua imponenza, il Monte Ravinét è poco conosciuto e poco frequentato. Alla base del suo versante meridionale che sono scavate le famosissime Grotte di Toirano.
Molto più noto della vetta principale è il massiccio spallone sud-occidentale, detto Monte Varatella (890 m). Si tratta di un gigantesco parallelepipedo roccioso, sorretto da impressionanti pareti. Se i versanti della montagna sono dirupati e altissimi, la vetta è invece costituita da un comodo pianoro inclinato coperto da bei prati e qualche alberello. Sul punto più alto si trova la chiesetta di San Pietro dei Monti, frequentatissima per via dalla fecilità d’accesso, della bellezza dell’ambiente e della vastità dei panorami.
Secondo la leggenda, la chiesetta fu fondata da San Pietro in persona. Il Santo avrebbe lasciato Antiochia per sfuggire alle persecuzioni ordinate da Nerone, e sarebbe quindi arrivato in Liguria. Prima di partire per Roma, l’apostolo individuò la cima della montagna e la ritenne luogo adatto per edificare un santuario. Secondo un’altra leggenda, invece, convertì in chiesa un tempio pagano già esistente sul Monte Varatella.
In ogni caso, la storia della chiesetta è antichissima, e legata in gran parte al fatto che, proprio accanto alla vetta del Varatella, passava una “via del sale”. Essa saliva da Loano, passava da Boissano e, dopo avere attraversato la selletta tra i monti Varatella e Ravinét, tagliava verso il Giogo di Toirano e Bardineto. Le origini del santuario sono comunque ancora ignote: secondo alcune fonti fu edificato già nel 405 per volere del vescovo Desiderio, mentre secondo altri risale al IX secolo. Effettivamente un documento di quell’epoca la cita, dicendo che Carlo Magno dotò il monastero benedettino posto sulla cima del monte di oro, argento, servi e terre. Non tutti ritengono che il documento sia autentico.
Sicuramente il monastero visse un periodo di splendore tra il X e il XII secolo, per poi lentamente decadere a causa dell’avidità e dell’immoralità dei monaci. Inoltre, l’adiacente via del sale stava perdendo importanza a favore di una via più comoda che passava per il fondovalle. Il monastero venne poi rifondato in un luogo più facilmente accessibile, e l’antico edificio di San Pietro cadde presto in rovina. Tuttavia la chiesetta fu ricostruita nel XVI secolo, e ancora oggi è molto amata dalle genti del luogo. Ogni 1° maggio vi si celebra la festa di San Pietro dei Monti.
Vie d’accesso
