ALPE DI SUCCISO – 2016 m
MONTE CASAROLA – 1978 m
Settore: Appennino Tosco-Emiliano
Gruppo: Nodo del Monte Alto
Descrizione
L’Alpe di Succiso (2016 m) è la prima cima dell’Appennino a superare i 2000 metri di quota. Insieme all’adiacente Monte Casarola (1978 m), che ne è l’anticima orientale, forma un gigantesco blocco montuoso che sporge sul versante emiliano della catena. Il contrafforte su cui sorgono le due cime si origina presso il vicino Monte Alto e divide la Valle Enza dalla Valle del Secchia. Tra il Monte Alto e l’Alpe di Succiso si trova l’impervio e roccioso Passo di Pietratagliata, valicato da un’antica mulattiera.
Si presenta come un’enorme montagna dalla forma piuttosto articolata. I versanti sono ripidi, prevalentemente erbosi, interrotti qua e là da fasce e paretine rocciose arenacee. La piccola parete sud-est, alta qualche decina di metri, ha avuto un certo interesse alpinistico invernale in tempi passati, quando l’innevamento era più consistente. Ai piedi del versante meridionale, giace il Prataccio delle Sorgenti del Secchia, una radura umida solcata da piccoli ruscelli. Il versante settentrionale è inciso da un altro vallone glaciale, dove si trova l’amena conca di Rio Pascolo. Presso lo sbocco del vallone, a circa 1400 metri di quota, si estende il terrazzo morenico che ospita il Lago Mescà, una zona umida protetta da riserva integrale. Un terzo vallone evidentemente modellato da antichi ghiacciai si trova ai piedi del versante sud-occidentale: si tratta della bella conca dei Ghiaccioni, attraversata dal Torrente Liocca.
La vetta dell’Alpe di Succiso è costituita da un dorso ondulato lungo alcune decine di metri, disposto ad angolo retto, con due dorsali che si spingono verso est e verso nord. Il punto culminante si trova sul vertice dell’angolo, ed è occupato da un segnale trigonometrico. Poco più a sud è stata posta una statuetta della Madonna protetta da una gabbia di Faraday. All’estremità orientale del dorso sommitale si trova invece un grande ometto di sassi. Dal punto culminante si dirama verso nord-nord-ovest una breve dorsale, oggi inclusa in un’area di riserva integrale. Su questo crinale sorgono le piccole sommità del Torrione (1804 m) e del Monte Ramiseto (1685 m).
L’ondulata dorsale orientale dell’Alpe di Succiso si prolunga mantenendosi al di sopra del 1900 metri di quota fino alla cima del Monte Casarola. Questa sommità è decisamente più ampia di quella dell’Alpe di Succiso, ed è sormontata da una croce metallica. Il Monte Casarola sovrasta direttamente la zona del Passo del Cerreto e l’alta Valle del Secchia, apparendo come un gigantesco cupolone in gran parte erboso.
Dalle due sommità nelle giornate limpide si godono ovviamente panorami estesissimi, aperti in tutte le direzioni. Dall’Alpe di Succiso la vista spazia a 360° senza ostacoli: verso oriente si riconoscono le cime più alte dell’Appennino Tosco-Emiliano, dal Cusna al Cimone e al Prado, passando per i vicini monti Cavalbianco e la Nuda. A fianco, ruotando in senso orario, si seguono i profili dentellati delle Alpi Apuane. Il vicino e dentellato crinale dei Groppi di Camporàghena non riesce a nascondere la Lunigiana, il Golfo di La Spezia e il Mar Ligure (con la Corsica sullo sfondo, se la giornata è davvero nitida). Verso ovest si segue tutto il Crinale dei Laghi; oltre si notano le cime dell’Appennino Ligure e, sullo sfondo, parte delle Alpi Liguri e Marittime. Verso nord, oltre i massicci isolati del Monte Caio e del Monte Ventasso, si stende la Pianura Padana, circondata dalle Alpi Centrali e Orientali, dal Monte Rosa alle Dolomiti.
I toponimi, come spesso succede in questo tratto di Appennino, sono i risultati di svariati refusi cartografici. Da sempre, l’intera montagna è nota come Monte Casarola; il punto più alto era denominato Spiaggia Bella a causa della buona esposizione dei suoi pascoli. Tutta l’area era genericamente nota come Alpe di Succiso, perchè vi si trovavano i pascoli montani appartenenti agli abitanti del paese di Succiso. Sulle carte recenti, il toponimo “Alpe di Succiso” identifica la sommità della montagna, e più genericamente tutto il blocco montuoso. Invece, il toponimo “Casarola” è stato relegato all’anticima orientale, e il toponimo “Spiaggia Bella” è stato trasferito al ripidissimo versante nord-occidentale.
Vie d’accesso
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