MONTE SANTA CROCE – 541 m
Settore: Appennino Ligure
Gruppo: Appennino Spezzino
Descrizione
Il Monte Santa Croce (541 m) si eleva a sud-ovest della città di La Spezia, all’inizio del promontorio di Portovenere. Sorge su un breve contrafforte che si origina dalla Rocca Storti e si spinge verso nord-est, separando il Vallone di Biassa dalla Val Piana, che sbocca a Fabiano.
La montagna è formata da calcari e dolomie; analogamente alle cime circostanti, ha una caratteristica forma tronco-conica, con i fianchi ripidi e la cima quasi pianeggiante. A sud-ovest della cima, sul contrafforte che la collega alla Rocca Storti, si apre la dolina detta dei Bozi di Pilloa: sul fondo della dolina si trovano alcune pozze, pochi resti di un laghetto che in tempi storici sarebbe stato percorribile con barche in legno. Sul versante nord-est della montagna invece affiora un filone di Portoro, il calcare nero venato d’oro caratteristico di Portovenere; per questo vi furono aperte diverse cave, oggi tutte dismesse.
Sulla piatta vetta si trovano i resti di una batteria militare, realizzata nel 1928 come parte della piazzaforte di difesa del porto di La Spezia. A differenza delle altre fortificazioni della zona, raggiunte da strade carrabili, la batteria di Santa Croce era nascosta e raggiungibile solamente a piedi. Negli ultimi anni di attività, venne costruita una teleferica che ne permetteva un approvvigionamento più rapido. La batteria venne dismessa nel 1945, con la fine della seconda guerra mondiale, ma, vista la difficoltà di accesso, non venne disarmata, e i resti dei cannoni sono ancora in loco.
Dalla vetta si ha un bellissimo panorama sul Golfo della Spezia, sui due promontori di Portovenere e Montemarcello, sulle Alpi Apuane e sull’Appennino Tosco-Emiliano dal monte Bràiola al Monte Prado. Verso est, si segue la costa toscana e, nelle giornate limpide, si osservano le colline Pisane e Livornesi. Verso sud-est si possono scorgere le isole Elba e Gorgona. Nelle altre direzioni, la vista è ostacolata dalla vegetazione che arriva in vetta.
Vie d’accesso
Ritorna a: Appennino Spezzino