MONTE MOLINÁTICO – 1550 m

Settore: Appennino Ligure
Gruppo: Appennino Spezzino

Descrizione

Il Monte Molinático (1550 m) è una montagna ampia e massiccia, piuttosto isolata, che si innalza tra la Val di Taro e la Lunigiana. Domina il tratto di spartiacque principale appenninico tra il Passo del Brattello e il Passo della Cisa. Visto che quest’ultimo rappresenta il limite geografico tra l’Appennino Ligure e l’Appennino Tosco-Emiliano, il Monte Molinático è l’ultima vetta di una certa importanza dell’Appennino Ligure. Come gran parte del crinale appenninico tra il Passo di Cento Croci e il Passo della Cisa, è formato da dure rocce arenacee (formazione delle Arenarie di Monte Gòttero).
Se visto dalla Lunigiana appare come una gigantesca cupola dai fianchi molto dolci, dalla Val Taro invece appare più ripido ma poco individuato. Il versante sud, debolmente inclinato, è caratterizzato dall’alternanza di praterie e boschetti, mentre il versante nord, più pendente, è completamente ammantato da una folta foresta. La parte superiore della foresta è una magnifica faggeta di alto fusto, detta Macchia Grande; essa deve il suo aspetto attuale ad un intervento di risanamento effettuato negli anni ’40 su un precedente bosco ceduo di faggi. Sul versante nord-orientale della montagna, nascosti tra i faggi, si trovano alcuni piccoli laghetti e zone umide naturali di grande interesse.
Il dorso sommitale della montagna è purtroppo sormontato da alcuni ripetitori radiotelevisivi, e da una stazione radio di servizio per l’autostrada della Cisa. Sul punto più alto si trova anche una croce metallica, posta su un piedistallo in pietre e calce. Per fortuna, la stradina di servizio ai ripetitori (che ha origine al Passo del Brattello) è sterrata ed è percorribile solo da coloro che sono autorizzati; quindi, a meno di non essere addetti alla manutenzione dei ripetitori, il Monte Molinático si può raggiungere solamente a piedi.
​Dalle praterie sommitali nelle giornate limpide si osserva un panorama vastissimo, che vale certamente il prezzo del biglietto. Si ha una splendida vista ravvicinata dei monti Orsaro, Bràiola e Marmagna (dietro ai quali spuntano l’appuntito Monte Cusna e l’Alpe di Succiso), e una visuale frontale sulla Lunigiana e sulle Apuane. Oltre i crinali che chiudono la Lunigiana si vede il Mar Ligure e, se si è fortunati, le isole dell’Arcipelago Toscano e la Corsica.
Sul versante opposto si apre la vastissima Val di Taro, circondata da molte delle più importanti cime dell’Appennino Ligure: Góttero, Zuccone, Penna, Maggiorasca, Rágola, Menegosa, Barigazzo e Dosso. In fondo alla valle, bellissima la visuale aerea su Borgo Val di Taro. Nelle giornate limpide, oltre i crinali appenninici, si nota buona parte della pianura emiliana e dell’arco alpino, dalle Pennine alle Dolomiti: si vedono chiaramente il Monte Rosa, il Weissmies, il Monte Disgrazia, i gruppi del Bernina e dell’Adamello, le Dolomiti di Brenta, il Monte Baldo e i Monti Lessini.
Riguardo al toponimo, Sergio Mussi scrive: «Con questo nome compare per la prima volta nel “Dizionario Fisico Storico della Toscana” nel 1833 e poi in una carta del Ducato di Parma del 1842. Lo stesso monte, nei Catasti Farnesiani (1563-1612), viene indicato come Lallpa (l’alpa), forma dialettale della parola “alpe”. Il toponimo Molinatico è formato dalla base ‘molino’ (…) più il suffisso -atico e deriverebbe dalla forma latina molinaticum, con passaggio in italiano a ‘molinaggio’, ‘luogo dove si esercita il diritto di mole’. Il molinaticum, infatti, era una tassa che esisteva già nell’Alto Medioevo e gravava soprattutto sugli agricoltori che facevano uso dei mulini. Ora, non si capisce il nesso con il luogo, però, considerato che nel versante pontremolese del monte c’erano parecchi macinatoi, non è da escludere la possibilità che, con il passar del tempo, il nome della tassa possa essersi trasferito su tutta l’area della montagna indicandone in seguito anche la cima» (I luoghi si raccontano – toponomastica di Borgotaro, pagg. 14-15).

Vie d’accesso 

Il Passo della Cappelletta e il Monte Molinático visti dal Monte Verruga
Il Passo della Cappelletta e il Monte Molinático visti dal Monte Verruga (2 febbraio 2022)

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