Zona umida di Piangiaschi

Poco a nord rispetto al paese di Millesimo si innalza la collina dei Piangiaschi, che sovrasta la Bórmida sulla destra idrografica e la separa dalla valle dell’affluente Rio della Chiappa. Sul crinale di questa collina si trovava la Cava Ferecchi, una piccola cava di argilla a cielo aperto. La cava è abbandonata da tempo, e nelle cavità create a causa dell’estrazione del materiale, si sono formate alcune zone umide molto interessanti. Per via della presenza di specie rare sia animali che vegetali, tutti i laghetti e l’area circostante sono inclusi all’interno di un SIC.
La zona umida si compone di due laghetti principali, estesi per circa 2000-3000 mq e popolati da piante palustri, da un terzo laghetto molto più piccolo e da altre numerose pozze, sparse qua e là all’interno dell’area della vecchia cava abbandonata. Di tutti i laghetti, solo il più orientale è permanente, grazie all’apporto di una piccola sorgente perenne. Gli altri invece sono alimentati essenzialmente dall’acqua piovana (i più occidentali da un minuscolo rio temporaneo), quindi tendono a prosciugarsi durante i periodi più secchi dell’anno. Per questo, la stagione migliore per visitare i Piangiaschi è la primavera: i laghetti sono ricchi d’acqua, c’è una grande fioritura di orchidee spontanee e, se si ha fortuna, si possono osservare alcune specie di uccelli che fanno tappa a questa zona umida durante la migrazione.
La zona umida è infatti frequentata da una cinquantina di specie protette di uccelli, tra cui la pavoncella (Vanellus vanellus) e il porciglione (Rallus acquaticus). Tra le varie specie migratorie ci sono ovviamente gli aironi, la gallinella d’acqua (Gallinula chloropus) e il cavaliere d’Italia (Himantopus himantopus). Per quanto riguarda gli anfibi si segnala la presenza della rarissima raganella comune (Hyla arborea), presente in Liguria solo in due stazioni, e il più diffuso tritone alpestre (Triturus alpestris). Tra i rettili è invece notevole la luscengola (Chalcides chalcides).

Accesso

Si esce al casello autostradale di Millesimo e si raggiunge il centro storico del paese, da cui si prosegue in direzione di Cengio. Superato il monastero, si trova sulla destra l’imbocco di via Piangiaschi. Qui si lascia l’automobile e si prosegue a piedi (quota 423). Seguendo la strada si giunge subito ad un trivio, dove si prende la diramazione più a sinistra (nord). La stradina sale con un ampio curvone e diventa sterrata, infilandosi in una vallecola boscosa percorsa da un piccolo rio. Tralasciando le varie diramazioni laterali, si risale il ruscello e si sbuca nell’area della vecchia Cava Ferecchi, sul colmo della collina di Piangiaschi (493 m; 10 minuti a piedi). Sulla sinistra, in successione, si trovano i tre laghetti principali.

Il più piccolo dei laghetti principali
Il più piccolo dei laghetti principali (1° aprile 2012)
Il lago più grande
Il lago più grande (1° aprile 2012)

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