Passo dello Zovallo – Monte Rágola – Prato Grande – Passo dello Zovallo

Caratteristiche

Difficoltà: E/EE fino al Monte Rágola, poi E
Dislivello in salita: 550 m circa
Tempo: 3 – 4 ore (intero anello)
Ultima ricognizione: Agosto 2009

Si tratta del percorso più seguito per raggiungere la vetta del Monte Rágola. La salita è piuttosto breve, anche se non particolarmente comoda: si risale il contrafforte sud-occidentale della montagna, un ripido ed impervio spallone di erba e rocce che permette l’accesso diretto all’altopiano sommitale. Per scendere invece si effettua un giro molto più lungo, passando dal Prato Bure, dal Prato Grande e dallo spettacolare circo glaciale che incide il versante nord-ovest della montagna.

Accesso

a) Da Genova o Chiavari si raggiunge la val d’Áveto. Si raggiunge Santo Stefano d’Áveto da cui si sale al Passo del Tomarlo. Proseguendo si raggiunge il Passo dello Zovallo.
b) Dal casello di Borgotaro si risale la val Taro fino a Bedonia da cui si gira a destra scavalcando il Passo di Montevacà che immette in val Ceno. La si risale a sinistra sorpassando Anzola e salendo alla SS654 che si segue a destra fino al Passo dello Zovallo.
c) Da Piacenza si risale integralmente la val Nure (SP654) fino al Passo dello Zovallo (1409 m).

Si tratta di un’ampia sella posta tra i monti Nero e Rágola, attraversata dalla strada che collega la Val Nure alla Val Ceno. La detta rotabile, tuttavia, non scende subito, ma traversa in quota fino quasi al vicino Passo del Tomarlo, da cui inizia a perdere dislivello.

Itinerario

Dall’ampio piazzale-parcheggio posto sul valico si dipartono due carrarecce. Si va lungo quella di destra (segnavia CAI 035) che entra nel bosco di faggi e procede in leggera salita, guadagnando il crinale spartiacque tra Nure e Ceno. Si rimonta l’ampio crinale tra boschetti e radure attraversando due recinzioni, quindi ci si sposta sul lato del Nure e, aggirato il Monte Zovallo, si scende alla selletta ai piedi del Monte Rágola (quota 1437); qui, ai piedi di un traliccio, si trova un bivio. Lasciando a sinistra l’ampio sentiero per il Prato Grande, che andrà seguito al ritorno, si prosegue a destra (segnavia 037) lungo un sentierino che sale ripidamente tra i faggi costeggiando una recinzione.
Si esce quindi allo scoperto e, con strette svolte tra erba, arbusti e pietrame, si risale il primo tratto del contrafforte sud-ovest del Monte Rágola. Giunti ai piedi di uno spallone roccioso il percorso si fa più impervio; con alcuni brevi passaggi su roccia se ne guadagna la sommità (1645 m), dove sorge un’arrugginita croce metallica. Si prosegue sul sentierino che corre ora in piano aggirando vari dossi. Giunti su un ampio ripiano si piega a sinistra, e si rimonta un piccolo dorso tra erba, macchie di pini mughi e rocce affioranti, raggiungendo la croce di vetta del Monte Rágola (1712 m; 1.20 – 1.30 ore dal Passo dello Zovallo).

Si scende dolcemente sul versante opposto, zigzagando tra gli affioramenti serpentinitici, quindi si attraversa un altro ripiano e si continua più ripidamente. Attraversato un boschetto di faggi si sbuca nell’ampia conca glaciale del Prato Bure (quota 1570 circa); proprio in mezzo alla conca si incontra una recinzione del pascolo, e la si costeggia verso sinistra. Si scende tra boschetti di faggio e piccole radure su un sentierino a tratti poco evidente, poi ci si porta a fiancheggiare il piccolo Torrente Lardana, che scorre tra spigolosi massi peridotitici. Ritrovata la recinzione del pascolo, si entra in breve nell’ampia conca del Prato Grande, dove si trova un bivio (1412 m; area picnic nei pressi).

Il Prato Grande è una gigantesca prateria, in parte umida e torbosa. È attraversato dal Torrente Lardana, che nasce poco sopra nei pressi del Prato Bure. All’estremità occidentale del prato si trova la Baita Monte Rágola, di proprietà del CAI di Piacenza, aperta nei weekend estivi con servizio di bar-ristorante.

Si va a sinistra (segnavia 035), costeggiando l’ampia area prativa sul lato meridionale, e lasciando poi a destra il segnavia 021 che taglia verso il Rifugio Monte Rágola. Il sentiero entra in un bosco di pini mughi e faggi, e sale con alcune svolte, poi taglia con alcuni saliscendi, offrendo belle vedute sul versante settentrionale del Monte Rágola. Salendo più decisamente, si attraversa il franoso e suggestivo circo glaciale che incide questo lato della montagna (attenzione a qualche pietra mobile), quindi si piega a destra, si ritorna nel bosco e si continua lungamente con piccoli saliscendi. Ci si innesta infine su una mulattiera più marcata, che in breve riporta alla selletta con traliccio che divide il Monte Rágola dal Monte Zovallo (quota 1437). Da qui si ritorna al Passo dello Zovallo seguendo il percorso dell’andata.

Il contrafforte sud-ovest del Monte Rágola (16 agosto 2008)
Panorama verso nord dalla vetta
Panorama verso nord dalla vetta (16 agosto 2008)

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