Vulcano Porto – Vallone di Grotta dei Palizzi – Valle Roja
Caratteristiche
Difficoltà: EE
Dislivello in salita: 170 m circa
Dislivello in discesa: 140 m circa
Tempo: 2 – 2.15 ore
Ultima ricognizione: Giugno 2019
La Valle Roja, (detta anche Valle di Rio Grande), è un bel canyon, non troppo profondo ma piuttosto lungo, che si sviluppa alla base del fianco orientale del Gran Cratere. È stato scavato da un rio temporaneo, che costituisce il maggiore corso d’acqua dell’isola di Vulcano; nella parte finale si trova l’unica sorgente dell’intera isola, detta a’schicciula, cioè “la goccia”, che dà vita a piccoli rii, stillicidi e piccoli ambienti umidi.
Questo itinerario, dopo un lungo avvicinamento nel vallone di Grotta dei Palizzi, permette di percorrere integralmente la Valle Roja. L’ambiente è spettacolare: il canyon si fa man mano più stretto e profondo, chiuso tra alte pareti verticali. Nella seconda parte si incontrano anche le uniche difficoltà della gita: due passaggi di arrampicata quasi verticali da affrontare in discesa, dovuti a massi incastrati. Il percorso termina poco prima di raggiungere lo sbocco a mare, sul ciglio di un doppio salto verticale superabile solo calandosi in doppia.
Accesso
Per comodità l’itinerario è descritto con partenza dal porto di Vulcano.
Itinerario
Dal porto si segue verso sinistra la SP179, seguendo le indicazioni per il Piano. Si esce dal paese e, dopo poco più di 1 km, si trova a sinistra l’imbocco del frequentatissimo sentiero di accesso al Gran Cratere (quota 36). Lo si prende, ma dopo pochi metri lo si abbandona per girare a destra lungo una stradetta sterrata che taglia in piano. Ricevuta da destra una seconda carrareccia, ci si addentra nell’ampio vallone di Grotta dei Palizzi, fiancheggiato a sinistra dal cono del Gran Cratere e chiuso in fondo dalla bella piramide del Monte Saraceno.
Lasciata a sinistra una diramazione, si attraversa l’alveo secco del torrente che percorre il vallone, quindi si trascura una seconda diramazione a destra. Per un breve tratto si percorre direttamente il letto del torrente, lasciando a sinistra una stazione di monitoraggio, poi si evita un tratto più incassato salendo brevemente sul versante destro idrografico. Si ritorna poi nell’alveo e lo si rimonta lungamente, in ambiente suggestivo. Tralasciata una prima pista che risale sulla destra, diretta al Piano, si imbocca una seconda pista che si origina poco dopo (cartello in legno per Valle Roia).
La prima pista, diretta al Piano, transita nei pressi di un’antica cava di pomice, una delle poche presenti sull’isola di Vulcano.
Con una breve ma ripida salita si guadagna un piccolo crinale dove si trova un bivio (quota 147).
Ci troviamo sul crinalino che divide il vallone di Grotta dei Palizzi dalla Valle Roja. La diramazione di sinistra, non indicata, conduce in breve ad un’altra stazione di monitoraggio del vulcano, in bella posizione panoramica.
Si gira a destra e si scavalca un piccolo dosso, quindi si giunge ad un altro bivio dove si va a sinistra, scendendo in diagonale. Si giunge così all’imbocco della Valle Roja, sovrastata da grandi pareti rossastre. Si piega a sinistra e si percorre il fondo del vallone, superando un tratto incassato. Seguendo un sentierino, tra arbusti, erba e piccole pietraie, si percorre un tratto piuttosto ampio, poi, finalmente, si entra nel canyon vero e proprio. La gola scende dolcemente, ed è caratterizzata da un comodo fondo sabbioso; le pareti verticali che la rinserrano diventano man mano più alte e spettacolari.
Si supera un primo masso incastrato con un breve e facilissimo passo di arrampicata in discesa (I); si prosegue quindi comodamente fino al ciglio del secondo salto, dovuto ad un masso incastrato ben più grosso. Si scende in arrampicata sulla sinistra (nonostante possa sembrare strano, il passaggio non dà particolari problemi in discesa; è più difficile in salita, perchè nell’ultimo tratto mancano appigli; II+; 6 m). Alla base del salto il canyon ritorna agevole e prosegue dolcemente, intervallato da altri brevissimi saltini, mentre sullo sfondo compare finalmente il mare. In questo tratto si osservano piccoli rigagnoli perenni e curiosi ambienti umidi, dovuti alla presenza di piccole sorgenti. L’escursione termina a breve distanza dal mare, sul ciglio di un grande salto verticale superabile solo in corda doppia (quota 40 circa).
Già da questo punto è ben visibile, tra le pareti della gola, uno spicchio di mare con l’isola di Panarea sulla sinistra. Se si scende il salto in doppia (la parete è alta circa 15 m), si arriva sul ciglio dell’ultimo salto della gola, alto più di 20 m e affacciato direttamente sul mare. Le rocce sono molto viscide, a causa dei rigagnoli di cui sopra, quindi non bisogna assolutamente tentare di scendere i salti in libera.
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