Vallone di Unerzio – Colle della Scaletta – Monte Scaletta – Bivacco Due Valli – Colletto Vittorio – Vallone di Unerzio
Caratteristiche
Difficoltà: EE
Dislivello in salita: 1250 m circa
Tempo: 6.20 – 7.30 ore (intero anello)
Ultima ricognizione: Giugno 2022
Itinerario ad anello di ampio respiro, tra i più belli della Val Máira. Fulcro del percorso è la traversata della cresta del Monte Scaletta, che si svolge tra orridi canaloni e impressionanti torrioni, in ambiente dolomitico. La salita fino al Colle della Scaletta si svolge su un vecchio sentiero militare che non presenta difficoltà. Il tratto successivo richiede un po’ di attenzione: all’inizio si attraversa una galleria in cui è necessaria la torcia, quindi si superano numerosi tratti esposti e su roccia, alcuni dei quali attrezzati con catene. Giunti al Colletto Vittorio le difficoltà terminano, e si ritorna a valle per altri sentieri ex-militari.
Accesso
Da Cuneo o da Fossano ci si porta a Dronero, da cui si entra nella Val Máira. Si segue la strada di fondovalle fino ad Acceglio, dove si imbocca a sinistra la diramazione che si addentra nel Vallone di Unerzio. Lasciate a sinistra le diramazioni per le frazioni Pratorotondo e Viviere, si prosegue fino ad un bivio (quota 1813) dove la strada diventa sterrata. Qui si può parcheggiare; se si è dotati di un auto con fondo alto si può proseguire fino a Prato Ciorliero, da cui una breve traccia di raccordo porta al sentiero per il Colle della Scaletta.
Itinerario
Al bivio si va a sinistra sulla stradina sterrata principale, che sale dolcemente nel lariceto. Lasciata a destra la diramazione per il Colle di Enchiáusa, la stradina si avvicina al torrente di fondovalle, e lo costeggia per alcune centinaia di metri. Si incontra poi un bivio, dove si prende a destra il sentiero segnalato (segnavia S10) per il Colle della Scaletta; il sentiero si innalza in diagonale nel bosco, poi scavalca un dosso dove si trova un’edicola sacra, e si affaccia dall’alto sul bellissimo Prato Ciorliero. Effettuate due svolte, si continua a mezza costa tra radure e macchie di larici, poi si gira a destra e si entra in un valloncello laterale.
Ad un bivio si va a destra, trascurando la diramazione per il Colle Oserot. A quota 2150 circa, si incontra un altro bivio; qui si lascia a sinistra il sentiero S27 per la Colletta Vittorio, che andrà seguito al ritorno. La traccia principale prosegue nell’aperto vallone di Costa Denti, sovrastato dalla dentellata Rocca Peroni e dallo squadrato Monte Scaletta. Gli ultimi larici lasciano presto spazio a detriti e magri prati. Poco prima di arrivare nella conca terminale del vallone, si trova un bivio; il sentiero principale piega a destra e sale alla base di alcune balze rocciose. Risalito un ripido canalino di sfasciumi, si guadagna il Passo dell’Escalon (2450 m), che immette nel Vallone Roccetta; davanti a noi compare l’imponente Monte Vanclava.
Si prosegue in dolce salita tra dossi, conche e massi enormi, ricevendo da sinistra un sentiero segnalato. In ultimo, ci si addentra nel selvaggio valloncello tra i monti Scaletta e Vanclava; qui si riceve da destra il Sentiero Roberto Cavallero (SRC), proveniente dal Bric Content. Con una ripida rampa, si guadagna il Colle della Scaletta (2624 m).
Si tratta di un marcato valico sullo spartiacque tra Stura e Máira, che divide il Monte Scaletta dal Monte Vanclava. È una comoda via di passaggio tra il Vallone di Unerzio e il Vallone di Roburent, dove si trovano gli omonimi laghi. Poco distante dal valico, sul versante della Valle Stura, si nota il rudere di una grande caserma; è una delle tante opere del Caposaldo della Scaletta, realizzato come parte del Vallo Alpino all’inizio degli anni ’30.
In corrispondenza del valico si gira a sinistra, seguendo i segnavia rossi e azzurri del SRC. Il sentierino si innalza con faticose svolte su un ripido pendio di sfasciumi, poi giunge alla base di una balza rocciosa dove si apre una galleria. Si percorre la galleria (necessaria la torcia; attenzione all’altezza del soffitto), che piega a sinistra e, dopo alcune decine di metri, termina in un ripido canalone. Il sentiero attraversa il canalone, poi gira a destra e rimonta una costola di facili roccette un po’ rotte. Si ritorna a destra e, superata una balzetta rocciosa, si percorre una trincea. Il terreno si fa più facile e, salendo tra ruderi di opere militari, si guadagna la vetta del Monte Scaletta (2840 m; 3 – 3.30 ore dal bivio da cui si è partiti).
Si scende in direzione sud-est tra erba e ghiaie, poi ci si abbassa con due ripide svolte ad un intaglio. Si sale brevemente per scavalcare un’anticima, poi ci si sposta sul versante della Valle Stura e si percorre un’aerea cengia orizzontale (catene); vista spettacolare sui Laghi di Roburent. Superato un passaggio esposto, si scende un saltino verticale (catena) che porta ad un’aerea forcella tra torrioni di roccia. Qui si gira a sinistra (lato Máira) scendendo con un tornante, poi si percorre un’altra cengia attrezzata alla base di un torrione. In breve si esce in ambiente aperto, al culmine di un ampio pendio detritico; il sentiero si abbassa a destra con alcuni tornanti e giunge ad una sella senza nome (2603 m).
Si tratta del punto più basso della cresta che collega il Monte Scaletta alla Rocca Peroni. Sulla sinistra si diparte una diramazione assai impervia, in parte franata; essa permette di tornare rapidamente al Vallone di Costa Denti, dove si ritrova il percorso dell’andata.
Il SRC prosegue in dolce salita lungo il crinale irto di spettacolari torrioni. Si scavalca una forcella, quindi ci si abbassa sul versante della Valle Stura, effettuando alcune svolte tra chine ghiaiose e guglie dolomitiche. Il sentiero prosegue quindi lungamente a mezza costa, prima in piano, poi in dolce salita, tagliando i grandi ghiaioni che fasciano alla base la Rocca Peroni. Lasciata a destra una diramazione che scende ai Laghi di Roburent, una ripidissima salita conduce al Passo Peroni (2584 m).
Si tratta di un impervio valico che separa la Rocca Peroni dal rilievo isolato del Bric, proteso verso la Valle Stura; da qui è consigliabile la deviazione al Bric. Si imbocca a destra un sentierino che, tenendosi sul lato sinistro del costone, porta ad una grande caserma diroccata. Si percorre il terrapieno della caserma fino al suo termine, quindi si imbocca un sentierino appena accennato che, tagliano quasi in piano, attraversa un ripido canalone (attenzione). Una breve risalita porta sul dorso sud-est della montagna (ometto); si piega a destra e, salendo su terreno facile, si raggiunge la vetta del Bric (2659 m). Bel panorama sull’alta Valle Stura.
Il sentiero principale attraversa il valico e prosegue in dolce salita tra erba e rocce, tra resti di opere militari. Un lungo traverso riporta sullo spartiacque tra Stura e Máira al Passo la Croce Occidentale (2603 m) e, subito dopo, al Bivacco Due Valli (2612 m; 1.10 – 1.20 ore dal Monte Scaletta), situato in splendida posizione panoramica.
Si tratta di un piccolo prefabbricato metallico con volta a botte, situato su un poggio erboso affacciato sulla Valle Stura. È sempre aperto, e al suo interno si trovano tavolati in legno privi di materassi, con posto per 3-4 persone.
Si prosegue in dolce salita e, in breve, si giunge al Passo la Croce Orientale (2629 m). Si gira a sinistra lungo un’ampia mulattiera in lieve discesa, che offre un bellissimo panorama sulla Rocca Brancia e sul Monte Oserot. Al primo tornante (località la Repiatetta, 2610 m) si abbandona la mulattiera per proseguire dritti lungo il SRC. Il sentierino taglia quasi in piano sul fianco destro di un costone, poi si abbassa in un ripidissimo canalino roccioso (catene). Con alcune svolte, si raggiunge la Colletta Vittorio (2522 m), dove terminano le difficoltà.
Si tratta di una marcata sella, situata in ambiente appartato, tra la dorsale del Passo la Croce e il rilievo isolato del Cobre.
Si gira a sinistra su un buon sentiero (segnavia S27) che scende in diagonale in un selvaggio vallone. Costeggiate due doline, si valica una soglia da cui la vista si riapre sulla testata del Vallone di Unerzio. Si effettua una ripida discesa ai piedi di severi contrafforti rocciosi, ormai in vista del grande edificio diroccato noto come Ricovero dell’Escalon. Giunti in un avvallamento erboso con radi larici, si gira a destra per contornare il dosso su cui sorge la caserma. Si prosegue in discesa diagonale fino sul fondo del Vallone Costa Denti; attraversato il rio che lo percorre, ci si ricongiunge al sentiero dell’andata in corrispondenza del bivio di quota 2150 circa. Da qui, seguendo il percorso già noto, si ritorna all’automobile (2.10 – 2.40 ore dal Bivacco Due Valli).
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