Villa Cella – Passo delle Lame – Passo delle Rocche – Villa Cella
Caratteristiche
Difficoltà: E
Dislivello in salita: 350 m circa
Tempo: 3.15 – 3.45 ore (intero anello)
Ultima ricognizione: Settembre 2024
Percorso ad anello breve e piacevole, poco faticoso, con partenza dall’appartato paesello di Villa Cella. La salita porta all’altopiano del Passo delle Lame, da cui si segue un tratto di Alta Via dei Monti Liguri, con panorami che spaziano fino al mare. Infine, si scende per la solitaria vallecola del Rio delle Rocche, tra boschi di faggio, rocce affioranti e punti panoramici.
Accesso
a) In corriera fino a Farfanosa (linee bus provinciali AMT), quindi a piedi seguendo il segnavia “tre pallini gialli“.
b) Dal casello di Lavagna (autostrada Genova-Livorno) si segue la strada per la Val d’Áveto che scavalca il Passo della Forcella. Superata Farfanosa, si imbocca a destra la stretta diramazione che sale a Villa Cella.
c) Da Genova, si segue la strada per Piacenza fino alla frazione Eo di Bargagli, quindi si gira a destra per attraversare il tunnel che immette in Val Fontanabuona. Si scende fino a Monleone, dove si imbocca a sinistra la strada che scavalca il Passo della Scoglina ed entra in Val d’Áveto. Si continua in direzione di Rezzoaglio ma, superata Farfanosa, si imbocca a destra la stretta diramazione che sale a Villa Cella.
d) Da Piacenza, si segue la strada per Genova fino a Marsaglia, quindi si imbocca a sinistra la strada che rimonta la Val d’Áveto. Superata Molini, si imbocca a sinistra la diramazione che sale a Villa Cella (1020 m).
La località di Villacella è nota fin dal Medioevo, ed è citata già in un documento del 1103: qui fu costruito un monastero, in modo da offrire assistenza ai viandanti che percorrevano l’antica via di comunicazione tra Borzonasca e Rezzoaglio per il Passo delle Rocche. Il nome “Cella” venne assegnato al convento in modo da rimarcarne l’origine benedettina. Con il passare degli anni l’asse viario si spostò dal Passo delle Rocche al più comodo Passo del Bozale, che dava diretto accesso a Cabanne, e quindi l’importanza di Villa Cella venne meno. Ad oggi del monastero rimangono pochi ruderi, incorporati nel mulino diroccato che si trova accanto alla chiesa. Secondo la tradizione furono i monaci di Villa Cella ad evangelizzare la Val d’Áveto e a bonificare la Piana di Cabanne, che precedentemente era un malsano acquitrino.
Itinerario
Dal termine dell’asfalto si continua dritti, passando sotto alla chiesa. In breve si giunge ad un incrocio in mezzo alle case. Qui si trascura il segnavia “cerchio giallo pieno”, diretto al Passo delle Rocche (lo si seguirà al ritorno), per seguire a sinistra il segnavia “tre pallini gialli”. Si imbocca una mulattiera acciottolata che sale con due curve, passa accanto alla chiesa e si infila nella boscaglia. Incontrata una fonte ai piedi di una fascia rocciosa, si trova un bivio dove si va a destra. Il sentiero taglia lungamente nel bosco con brevi saliscendi, attraversando alcune vallecole; guadato il Fossato Grande, che scorre in un avvallamento più marcato, si guadagna un piccolo costone.
Si piega a sinistra e si sale decisamente nella faggeta, quindi si attraversa un altro piccolo rio. Salendo ancora i faggi vengono man mano sostituiti dai pini; si guada un ultimo rio, poi si sale ancora tra pini, massi e rocce affioranti fino ad incontrare l’Alta Via dei Monti Liguri (quota 1280 circa). Seguendola verso sinistra, si giunge in pochi minuti all’ampio pianoro del Passo delle Lame (1303 m).
Sul valico si trovano la piccola Cappella delle Lame e il Rifugio Monte degli Abeti: esso è di proprietà del Corpo Forestale dello Stato, ma è in concessione alla sottosezione del CAI di Rapallo. È dotato di 9 posti letto, tavoli, panche e cucina con stoviglie. Generalmente è chiuso: per le chiavi bisogna rivolgersi al CAI di Rapallo, all’albergo “Lago delle Lame” o al posto tappa AVML di Cabanne. Il toponimo “lama” significherebbe vallecola (vedi G. Ferro, Toponomastica Ligure). Da qui, in circa 2 ore di cammino, si può raggiungere la vetta del Monte Aiona.
Ritornati al bivio di quota 1280 circa, si prosegue dritti in discesa lungo l’AVML nella rada pineta ingombra di massi. Ad un certo punto la pineta si apre e si sbuca su un versante aperto, con panorama sulla Valle Sturla fino al mare. Si taglia a destra in diagonale per tracce poco evidenti (attenzione ai segnavia!), in un’area di pascolo con radi arbusti, quindi si rientra nella pineta. Si scavalca un dosso tondeggiante, poi si scende fino ad una selletta. Tagliando in piano sul lato dell’Áveto, si aggira una gobba e si giunge al Passo delle Rocche (o Passo della Bisinella; 1107 m).
Si tratta di una poco marcata insellatura posta sullo spartiacque principale appenninico. È attraversata dall’antica mulattiera che saliva da Borzonasca per poi entrare in Val d’Áveto e condurre a Villa Cella e a Rezzoaglio: questa mulattiera era parte di uno dei principali percorsi di collegamento tra la Riviera Ligure e il Piacentino.
Si abbandona l’AVML e si piega a destra, seguendo il segnavia “cerchio giallo pieno” in direzione di Villa Cella. Una breve discesa porta ad attraversare il Rio delle Rocche, proveniente da sinistra. Si prosegue nei pressi dell’alveo attraversandolo altre due volte, immersi nella faggeta. Il sentiero poi si allontana dal fondo del valloncello, tagliando sul versante sinistro idrografico. Con una breve discesa si ritorna sul rio e lo si attraversa, poi si guada anche il Rio Cuneo del Liscio.
Si prosegue con dolci saliscendi superando un altro minuscolo rio, poi si taglia in dolce discesa fino sul ciglio di una bastionata rocciosa, da cui appare il paese di Villa Cella. La mulattiera piega a destra in discesa; si trova poi un bivio dove le due diramazioni si riuniscono poco più avanti. Attraversato il Fossato Grande su una passerella in legno, si piega a sinistra e si continua a saliscendi per alcune centinaia di metri. Una ripida salita riporta infine al paese di Villa Cella, da cui si ritorna in breve all’automobile.
Torna a: Gruppo del Monte Maggiorasca