Vara Inferiore – Prato Ferretto – Monte Rama
Caratteristiche
Difficoltà: E
Dislivello in salita: 630 m circa
Dislivello in discesa: 150 m circa
Tempo: 2.15 – 2.30 ore
Ultima ricognizione: Aprile 2025
Itinerario piacevole e poco faticoso, che si snoda tra cascine isolate, boschi e prati cosparsi di massi sul dolce versante nord del massiccio del Béigua. Come meta è indicato Monte Rama perchè i segnavia conducono lì; con brevi deviazioni si possono raggiungere altre cime che costituiscono interessanti mete a sé stanti, come il Bric Damè, la Rocca del Turnou e il Bric Resunnou.
Accesso
a) Dal casello autostradale di Masone-Campo Ligure si va ad imboccare la strada per il Passo del Turchino; subito oltre la galleria si gira a sinistra e si sale al Passo del Faiallo, da cui la strada scende prima a Vara Superiore, poi a Vara Inferiore.
b) Dal casello autostradale di Ovada ci si porta a Rossiglione, dove si devia a destra per Tiglieto. Scesi alla Badia, si svolta a sinistra e si risale la Valle Orba, superando Martina, San Pietro d’Olba e arrivando a Vara Inferiore.
c) Si esce al casello autostradale di Albisola e si sale al Colle del Giovo, da cui in breve si giunge a Sassello. Si gira a destra per Palo e San Pietro d’Olba, poi si va ancora a destra per giungere a Vara Inferiore (669 m).
Il toponimo “vara”, comune nel territorio ligure (basti pensare al Torrente Vara in provincia di La Spezia), deriva probabilmente da una voce prelatina che significa proprio “corso d’acqua”.
Itinerario
Il percorso è segnalato con un rombo giallo vuoto. Subito a monte rispetto alla chiesa di Vara Inferiore si imbocca via Dano, che scende dolcemente verso oriente tra case sparse e boschetti, poi giunge nei pressi del Torrente Orba. Lasciato a sinistra il segnavia “linea gialla“, che guida al Monte Réixa, la stradina attraversa l’Orba su un ponte (quota 633) e inizia a salire. Si lasciano a sinistra la strada sterrata della Bucastrella e, poco più in alto, il sentiero segnalato con un quadrato giallo pieno diretto al Monte Argentéa.
Fino a qui è possibile arrivare in automobile, abbreviando così l’escursione di 15-20 minuti. Nei pressi del ponte sull’Orba e poco oltre sono presenti numerosi spiazzi in cui parcheggiare.
La stradina gira a destra e passa sotto ad una casa (località Castagnola), quindi rientra nel bosco. Poco più avanti, il segnavia “rombo giallo vuoto” si stacca a sinistra, lungo una mulattiera che sale più direttamente tra gli alberi. Si imbocca poi a destra una stradina asfaltata, che porta ad un crocevia davanti ad un capanno di legno. Si va a sinistra lungo la rotabile principale, che prende quota con un’ampia curva tra boschetti e radure.
Nei pressi di alcune case si abbandona l’asfalto per imboccare a sinistra una strada sterrata. Proseguendo a sinistra, si tocca l’isolata Casa Bricco (795 m), dopo la quale si entra nel bosco. Si lascia quindi la pista per prendere a sinistra una vecchia mulattiera, all’inizio poco evidente, poi man mano più marcata. Si riceve da destra un’altra pista, e si prosegue in diagonale sul fianco orientale della Rocca della Biscia, in un bosco a prevalenza di faggi. Lasciate a sinistra due diramazioni, si sale più decisamente con qualche svolta, superando un punto panoramico su Vara e sull’alta Valle Orba.
Man mano che si prosegue, il bosco si dirada, lasciando spazio a radure e rocce affioranti. Anche il versante diventa man mano più dolce e meno individuato. Si sale attraverso alcune radure dove la traccia è poco evidente, e bisogna seguire attentamente i segnavia, quindi si attraversa un bosco di faggi in dolcissima salita. Infine, si sbuca nel vasto altopiano cosparso di massi situato a est del Bric Damè. Attraversatolo, si incontra l’Alta Via dei Monti Liguri in corrispondenza di un crocevia (quota 1159).
Deviazione n. 1 – Bric Damè e Rocca del Turnou. Si piega a destra (ovest) lungo un sentiero non segnalato, che sale tra erba, radi pini e affioramenti rocciosi, fino in cima al Bric Damè (1192 m; 5-10 minuti dal bivio).
Si scende sul lato opposto, senza percorso obbligato sull’amplissima dorsale prativa cosparsa di massi. Attraversata la larga sella (1159 m) che separa il Bric Damè dalla Rocca del Turnou, si inizia a salire dolcemente in direzione di quest’ultima. Attraversato un boschetto di faggi, si piega a destra e si giunge alla base del castello roccioso sommitale. Lo si aggira sulla destra fino a trovare un passaggio agevole, che permette di guadagnare la vetta della Rocca del Turnou (1196 m; 20-30 minuti dal bivio).
Si segue l’AVML verso destra, in direzione di Prà Riondo, scendendo in un bosco di radi pini. Giunti alla base del roccioso Bric Resunnou si trova un bivio.
Deviazione n. 2 – Bric Resunnou. Sulla sinistra si diparte un sentierino segnalato con due pallini rossi, che, con percorso tortuoso tra boschetti, facili rocce e piccole pietraie, porta in vetta al Bric Resunnou (1146 m; 5-10 minuti dal bivio).
Contornato il Bric Resunnou a est, si raggiunge il crocevia al margine del vasto altopiano di Prato Ferretto (o Pian del Fretto; 1091 m). Qui si abbandona l’AVML per imboccare a sinistra il sentiero per il Monte Rama, segnalato da rombo giallo vuoto, croce gialla e due linee rosse. Si sale in breve alla Colletta Montebello (1097 m), da cui prende origine il contrafforte della Cima Fontanaccia e del Monte Rama; qui si incontra anche il segnavia “rombo rosso vuoto” che sale da Sciarborasca. Si piega a sinistra, innalzandosi dolcemente nei pressi del filo di cresta, poi si aggira la Cima Fontanaccia sul versante sud.
Da qui si diparte una diramazione a sinistra che sale tra erba e rocce affioranti, poi supera un breve salto di roccia e guida in vetta alla Cima Fontanaccia (1151 m; difficoltà: EE).
Superata una selletta, si aggira anche la successiva cima senza nome, poi, con una breve salita tra rocce e arbusti, si guadagna la vetta del Monte Rama (1150 m), dove si trovano due croci metalliche.







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