Vara Inferiore – Passo Pian di Lerca – Monte Argentéa
Caratteristiche
Difficoltà: E
Dislivello in salita: 480 m circa
Dislivello in discesa: 70 m circa
Tempo: 2.15 – 2.30 ore
Ultima ricognizione: Aprile 2025
Escursione piacevole e poco faticosa, tra bei boschi misti di latifoglie e prati cosparsi di massi. Seguendo una vecchia mulattiera, si tagliano i tornanti di una strada sterrata. Infine, si sbuca sullo spartiacque principale, da cui ci si affaccia improvvisamente sul mare. Un ultimo breve tratto porta sulla rocciosa cima del Monte Argentéa, protesa verso la costa ligure.
Accesso
a) Dal casello autostradale di Masone-Campo Ligure si va ad imboccare la strada per il Passo del Turchino; subito oltre la galleria si gira a sinistra e si sale al Passo del Faiallo, da cui la strada scende prima a Vara Superiore, poi a Vara Inferiore.
b) Dal casello autostradale di Ovada ci si porta a Rossiglione, dove si devia a destra per Tiglieto. Scesi alla Badia, si svolta a sinistra e si risale la Valle Orba, superando Martina, San Pietro d’Olba e arrivando a Vara Inferiore.
c) Si esce al casello autostradale di Albisola e si sale al Colle del Giovo, da cui in breve si giunge a Sassello. Si gira a destra per Palo e San Pietro d’Olba, poi si va ancora a destra per giungere a Vara Inferiore (669 m).
Il toponimo “vara”, comune nel territorio ligure (basti pensare al Torrente Vara in provincia di La Spezia), deriva probabilmente da una voce prelatina che significa proprio “corso d’acqua”.
Itinerario
Il percorso è segnalato con un quadrato giallo pieno. Subito a monte rispetto alla chiesa di Vara Inferiore si imbocca via Dano, che scende dolcemente verso oriente tra case sparse e boschetti, poi giunge nei pressi del Torrente Orba. Lasciato a sinistra il segnavia “linea gialla“, che guida al Monte Réixa, la stradina attraversa l’Orba su un ponte (quota 633) e inizia a salire. Lasciata a sinistra la strada sterrata della Bucastrella, si sale su asfalto ancora per alcune decine di metri, poi si imbocca a sinistra il sentiero segnalato con il quadrato giallo, che si addentra nel bosco. Si guada il Rio Galada, poi si sale fino a incontrare la sterrata della Bucastrella (quota 673).
In caso di piena dei torrenti, il guado sul Rio Galada potrebbe essere impraticabile. In tal caso si può imboccare direttamente la sterrata della Bucastrella nel punto da cui si diparte dalla strada asfaltata. Passata una sbarra si attraversa il Rio Galada su un ponte, poi si sale con un paio di curve fino a ritrovare il segnavia quadrato giallo.
La sterrata si innalza con alcune ampie svolte nel bosco misto di latifoglie, poi costeggia le radure invase da arbusti dove sorge la Casa Bucastrella (753 m). Si gira poi a sinistra e si effettua un lungo traverso in dolce salita, passando ai piedi degli enormi massi e dei dirupi della Rocca del Lupo. Qualche centinaio di metri più avanti, si lascia la sterrata per imboccare a destra una scorciatoia che sale lungo un avvallamento.
Ritornati sulla sterrata, la si segue verso destra per un centinaio di metri, poi si riprende a destra la vecchia mulattiera che sale più direttamente. Procedendo tra macchie di faggi e radure, si tagliano i tornanti della stradina. A quota 944 si incrocia la sterrata per l’ultima volta, e si prosegue dritti per prati e boschetti. Poco dopo si valica un ampio costone e si entra nel vallone sospeso del Rio di Custi. Il sentiero piega a sinistra in piano, passa poco sopra ad una capanna in legno, poi attraversa il rio, qui spesso in secca. Salendo in obliquo per prati cosparsi di massi e piccole macchie di faggi, si guadagna il Passo Pian di Lerca (1033 m), situato sullo spartiacque principale dell’Appennino Ligure.
Qui si incontrano l’Alta Via dei Monti Liguri, nel tratto tra il Passo del Faiallo e Prà Riondo, e il sentiero segnalato con un triangolo rosso pieno, proveniente da Arenzano.
Si segue l’AVML verso sinistra in salita, tra erba, rocce e radi pini. Aggirato un dosso sul versante marittimo, si lascia a sinistra l’AVML. Si sale invece a destra fino al Rifugio Argentéa, situato sulla tondeggiante Cima Pian di Lerca (1088 m).
Il rifugio, ricavato ristrutturando una casermetta abbandonata, è dotato di un piccolo locale sempre aperto con tavolino e panche. Di solito il locale principale (con cucina e 15 posti letto) è chiuso: viene aperto nei fine-settimana del periodo estivo, mentre negli altri periodi le chiavi vanno prenotate presso il CAI di Arenzano. In ogni caso, se si vuole usufruire del rifugio, è meglio chiedere prima informazioni al CAI di Arenzano.
Seguendo i segnavia “quadrato giallo pieno” e “triangolo giallo pieno”, si scende verso sud fino alla selletta (1062 m) che separa la Cima Pian di Lerca dal Monte Argentéa. Qui si riceve da destra un raccordo proveniente dal Rifugio Padre Rino. Si prosegue dritti lungo il costone verso il Monte Argentéa, poi si taglia a sinistra per aggirarne le rocce. Ad un bivio si piega a destra: salendo con alcuni ripidi tornanti, si guadagna infine la cima del Monte Argentéa (1083 m).







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