Valleggia – Campo dei Francesi – Rocca dei Corvi
Caratteristiche
Difficoltà: E fino al Colletto della Rocca, poi E/EE
Dislivello in salita: 800 m circa
Tempo: 3 – 3.30 ore
Ultima ricognizione: Agosto 2016
Si rimonta integralmente il lungo costolone nord-orientale della Rocca dei Corvi, seguendo per lo più comode stradine sterrate. La salita finale alla vetta è abbastanza ripida e impervia; tuttavia la si può evitare effettuando un giro più lungo sul versante nord (difficoltà: T).
Accesso
Si esce al casello autostradale di Savona e si imbocca a destra la “strada di scorrimento veloce” in direzione di Vado. Dopo circa 200 metri si esce a destra per Quiliano. Costeggiando il torrente, si passa sotto al ponte dell’autostrada, poi, alla rotonda successiva, si gira a sinistra per Valleggia. Si parcheggia accanto alla chiesa (11 m).
Itinerario
Il percorso è stato segnalato con un punto ed una linea rossi, anche se spesso i segnavia sono sbiaditi e poco visibili. Ci si porta a monte della chiesa, dove si imbocca sulla destra via Termi, una stradina asfaltata che sale tra gli arbusti. La stradetta si porta ad una selletta su un piccolo costone, poi sale ancora sulla destra passando sotto ad alcuni grossi tralicci. Sorpassato un piccolo rudere, si giunge alle Case Torcello (123 m), dove si trova un bivio. Si imbocca la diramazione di destra, che scende brevemente, poi riprende a salire nella macchia, incrociando un oleodotto ed un elettrodotto.
Si passa accanto ad una costruzione in cemento dell’acquedotto, poi ci si sposta sul versante marittimo, salendo in diagonale fino ad una sella su un contrafforte secondario (quota 261). Qui termina l’asfalto e si trova un crocevia; si imbocca la sterrata più a destra, che sale dolcemente in diagonale, biforcandosi tre volte: si va prima a sinistra, poi a destra, poi di nuovo a sinistra (trascurando alcuni segni gialli che portano a destra). Ci si porta così sullo spartiacque tra i torrenti Quiliano e Segno, dove si incrocia il tracciato di un metanodotto. La pista segnalata si porta sull’ombroso versante nord e taglia in dolce salita nel bosco, aggirando la Cima delle Rocche Bianche. Ad un bivio si abbandona la sterrata per girare a sinistra lungo un sentiero che sale con un tornante, poi taglia quasi in piano tra boschetti e radure, sorpassando un grosso traliccio.
Con una breve discesa si giunge alla selletta di Nafaè (519 m), crocevia di strade sterrate nei pressi della quale sorgono alcune pale eoliche. Si scende brevemente sul versante settentrionale, poi si gira a sinistra, aggirando in piano un piccolo dosso. Si attraversa la selletta successiva, ritornando sul versante a mare, e si ricevono da sinistra due piste secondarie. La sterrata scende dolcemente, poi riprende a salire tenendosi sul versante meridionale del costolone, e attraversando gli ampi pianori poco inclinati del Campo dei Francesi.
In questa zona, nel 1794, stazionarono proprio le truppe francesi che, agli ordini del generale Massena, combatterono poi con successo gli austro-ungarici.
Procedendo tra boscaglia e radure si supera un’area picnic, poi, oltre una curva, appare la cima della Rocca dei Corvi. Si ritorna sul crinale e si passa accanto alla stazione di un metanodotto, poi si lascia a destra una diramazione (segnavia fuorviante) e si riceve da sinistra una sterrata. Poche centinaia di metri più avanti si incontra il segnavia “cerchio rosso vuoto” che sale da Cunio. Si continua dritti per ancora poche decine di metri, poi si gira a destra su una diramazione che sale nel bosco e ritorna sul crinale in corrispondenza del Colletto della Rocca (621 m).
La pista effettua un lungo giro sul versante nord della Rocca dei Corvi, poi giunge in vetta; può essere utilizzata da chi preferisce non affrontare le (modeste) difficoltà del percorso segnalato qui descritto.
I segnavia qui indicano di abbandonare la pista e salire a sinistra, lungo un sentierino poco evidente che si inerpica nella boscaglia. Rimontando un contrafforte poco marcato si superano alcune roccette, poi, giunti sotto una paretina, si piega a sinistra e si sale per lastroni rocciosi. Si attraversa un ripianetto boscoso, poi si gira a destra, costeggiando un’altra paretina e salendo una breve e facile balza di roccia. Si arriva così sull’anticima nord-est della Rocca dei Corvi (756 m), che offre un vastissimo panorama. Seguendo un ampio crinale di lastroni rocciosi, che a sinistra precipita con dirupi verticali, si scende ad una selletta, da cui il sentierino sale ancora ripido tra faggi e roccette fino alla vetta principale della Rocca dei Corvi (793 m), segnalata da una Madonnina e da una targa metallica.