Difficoltà: E
Dislivello in salita: 460 m circa
Tempo: 3.45 – 4.30 ore (intero anello)
Ultima ricognizione: Agosto 2024

Percorso classico e frequentatissimo, che si addentra nella parte superiore della Val Viola Bormina fino al rifugio e al passo omonimo. L’andata si svolge lungo una comoda stradina ex-militare, che fornisce accesso al Passo di Val Viola dal versante italiano. Per il ritorno si consiglia invece un sentiero un po’ meno frequentato ma assai suggestivo, che porta all’Alpe Dosdè.

a) Proveniendo dalla bassa Valtellina si raggiunge Bórmio, da cui si prosegue alla volta del Passo di Foscagno. Giunti al tornante in località Arnoga, si imbocca a sinistra la stretta stradina (pedaggio di 5€ ad agosto 2024) che si addentra in Val Viola, e la si percorre fino al termine dell’asfalto (parcheggio P4, località Altumeira).
b) Da Livigno, si scavalcano il Passo d’Éira e il Passo di Foscagno, quindi si scende in Valtellina. Giunti ad Arnoga, si svolta a destra lungo la stradina che si addentra in Val Viola, e la si percorre fino al termine dell’asfalto (parcheggio P4, località Altumeira; 2068 m).

N.B. Il dislivello e i tempi di percorrenza riportati in questa pagina si riferiscono alla partenza dal parcheggio autorizzato P4. Tuttavia, questo rimane aperto solo fino ad esaurimento posti. Man mano che i posti vengono esauriti, la strada viene chiusa a scalare, prima fino al P3, poi al P2, poi al P1 (tutti e tre situati ben più a valle del P4) e infine ad Arnoga. Se si parte da uno degli altri tre parcheggi bisogna quindi contare un sensibile aumento nella distanza da percorrere, nel dislivello e nel tempo di percorrenza. È comunque disponibile un servizio navetta a pagamento che porta da Arnoga al parcheggio P4.

Dall’estremità del parcheggio si imbocca la strada sterrata ex-militare che prosegue lungo il fianco sinistro idrografico della Val Viola, nel bosco di conifere. Si passa poco sopra alle Baite Minestra, oltre le quali la vegetazione si dirada. La stradina esce quindi all’aperto, offrendo belle viste sull’imbocco della Valle di Dosdè, con il Pizzo omonimo a sinistra, il Corno omonimo a destra e la Cima Viola sullo sfondo.
Presso le Baite Altumeira (2123 m) si lascia a sinistra una diramazione che scende. Si prosegue in regolare salita a mezza costa e, dopo alcune centinaia di metri, si giunge ad un importante bivio (quota 2175), dove si lascia a sinistra la diramazione che porta all’Alpe Dosdè. Lo stradello piega gradualmente verso destra, fino a raggiungere la spalla pianeggiante che dà accesso alla parte più alta della Val Viola (quota 2283). Qui compare alla vista il Passo di Val Viola, ancora piuttosto lontano; poco più avanti ci si affaccia sul sottostante Lago di Val Viola.

Il Lago di Val Viola è il più vasto specchio d’acqua della valle; non bisogna confonderlo con il quasi omonimo Lagh da Val Viola situato sul versante svizzero del passo, in Val da Camp. Il lago si estende per circa 65000 mq, ma è mediamente poco profondo: al massimo, raggiunge una profondità di 9 metri. La sua origine si deve a due fattori principali. Per primo l’erosione glaciale, avvenuta quando l’intera Val Viola era occupata da un grande ghiacciaio, che ne ha modellato il fondo e i fianchi. A fare da “diga”, tuttavia, è un enorme corpo di frana, staccatosi tra 7000 e 5000 anni fa dall’enorme parete triangolare che sovrasta il lago. Il corpo di frana è ancora oggi ben riconoscibile, e ha l’aspetto di un’area ondulata caratterizzata da tormentate pietraie, solo in parte colonizzate da erba e alberelli.

In breve si giunge ad un bivio: si lascia a destra la diramazione che sale all’Alpe Val Viola e si va a sinistra in piano, in direzione del rifugio. Si trascura la diramazione che porta al rifugio per continuare lungo il dissestato stradello principale, che attraversa un rio, piega a destra e prende quota con alcuni tornanti. Un lungo traverso per prati porta ad un bivio, dove si prosegue dritti per arrivare al Passo di Val Viola (2471 m; 1.50-2.10 ore da Altumeira). Procedendo per alcune decine di metri oltre il punto di confine, ci si affaccia sulla Val da Camp con i suoi bellissimi laghi.

Il Passo di Val Viola è una larghissima insellatura posta sulla cresta di confine Italia-Svizzera, caratterizzata da numerosi dossi, conche e laghetti. Sul lato italiano si abbassa la Val Viola Bormina, tributaria dell’alta Valtellina, mentre sul lato svizzero scende la Val da Camp, tributaria della valle di Poschiavo e quindi della bassa Valtellina.
Il Passo di Val Viola è caratterizzato da almeno tre punti di valico. Il passaggio centrale (2471 m), situato tra i cippi di confine n. 8 e 9, viene raggiunto dalla stradina ex-militare che sale dal lato italiano; a sud è sovrastato dalla tondeggiante vetta del Moton (2528 m), raggiungibile con elementare arrampicata. Vi sono poi: un passaggio settentrionale (2455 m), che si trova nei pressi del cippo di confine n. 6, e un passaggio meridionale (2431 m), situato tra il Moton e il Motin, presso il cippo di confine n. 10. Quest’ultimo passaggio, situato alla testata del valloncello detritico del Lagh dal Dügüral, è il più comodo per chi sale dalla Svizzera.
Riguardo al toponimo del valico e dell’intera valle, ci sono due ipotesi principali. Potrebbe essere una storpiatura di albiola, da albus, cioè “bianco”. Oppure, potrebbe derivare da jora, cioè “capretta”, e quindi indicare una zona di pascolo (vedi R. Armelloni, Alpi Retiche, Guida dei Monti d’Italia, pag. 91).

Dal punto di confine, si imbocca a sinistra (est) un sentiero che si porta alla base del versante roccioso del Moton, e lo costeggia verso sinistra in discesa. Si contorna dall’alto una vallecola allungata dove si trovano due laghetti, quindi si scavalca un costoncino e si giunge al punto di valico meridionale (2431 m). Qui sopraggiunge un altro sentiero segnalato proveniente dal versante svizzero.

Con una breve deviazione a destra, prima su ripido prato, poi su elementari roccette montonate, si può salire sul Motin (2486 m). Analogamente al dirimpettaio Moton, questa piccola cima offre una bella vista sui laghi del versante svizzero.

Si piega a sinistra e si contorna dall’alto un’altra conca appartata dove giace un bel laghetto. Il sentiero sale brevemente per scavalcare un crinale e ritorna nella vallecola allungata contornata in precedenza, all’altezza del secondo lago. Passata una soglia, ci si abbassa velocemente in un ripido canalone di erba e detriti, quindi, per prati, si raggiunge il Rifugio Viola (2314 m).

Il rifugio Viola è situato in un bel pianoro erboso punteggiato di specchi d’acqua, alla testata della Val Viola Bormina. Realizzato ristrutturando una ex-casermetta, è aperto da giugno a ottobre con servizio di alberghetto e ristorante. È dotato di 36 posti letto divisi in camerate e camere private. Per ulteriori informazioni visitare il sito ufficiale del rifugio.

Subito oltre il rifugio si trova un bivio: si lascia a sinistra il sentiero che si ricongiunge con il percorso dell’andata e si imbocca a destra la traccia per l’Alpe Dosdè (segnavia 291A). Si attraversa l’emissario del Lago Viola, quindi se ne costeggia la sponda nord-orientale. Il sentiero piega a sinistra per dossi di erba e pietrame, quindi si abbassa in un valloncello percorso da un rio. Giunti in un ripiano ingombro di massi, si attraversa il rio su una passerella di legno, quindi si scende a destra.
In breve, si giunge in una bella vallecola dove si trovano tre laghetti. Il più alto, sulla sinistra, è poco profondo e punteggiato di massi, mentre gli altri due sono più profondi. A destra si eleva l’imponente parete rocciosa da cui si è staccata l’antica frana del Lago di Val Viola. Qui il sentiero segnalato si biforca (quota 2259): le due diramazioni si ricongiungono più a valle, ma è consigliabile seguire quella a destra, marcata da un cartello in legno.
Il sentiero sale brevemente in una pietraia, poi contorna i due laghetti inferiori alto sulla sponda destra idrografica. Si scende quindi nei pressi del rio fino ad un ripiano (quota 2190 circa) dove si riceve da sinistra l’altra diramazione. Proseguendo sul sentiero sassoso, a tratti fiancheggiato da una tubazione, si scende tra conche e dossi cosparsi di alberi e massi fino all’Alpe Dosdè (2135 m; 1.15-1.30 ore dal Passo di Val Viola).
Si piega a sinistra lungo la strada sterrata con indicazioni per il parcheggio P4. La rotabile effettua un lungo semicerchio in dolce salita, attraversando il Torrente Viola Bormina. Poco prima di congiungersi con la strada ex-militare dell’andata, si incontra un crocevia (paline; quota 2161). Da qui, per evitare ulteriore dislivello in salita, è consigliabile imboccare a destra il sentiero con segnavia 292.
Subito si lascia a destra un’altra diramazione per le Baite Paluetta, e si prosegue in piano a mezza costa tra erba e cespugli e radi alberi. Attraversato un impluvio, si raggiungono le Baite Altumeira. Con una breve salita a sinistra su carrareccia, ci si congiunge infine sulla strada ex-militare dell’andata, e la si segue a ritroso fino al parcheggio P4 (40-50 minuti dall’Alpe Dosdè).

La stradina ex-militare di Val Viola e il Corno di Dosdè
La stradina ex-militare di Val Viola e il Corno di Dosdè (6 agosto 2024)
Il Lago di Val Viola, con il passo omonimo sullo sfondo
Il Lago di Val Viola, con il passo omonimo sullo sfondo (6 agosto 2024)
Il Moton e il Passo di Val Viola
Il Moton e il Passo di Val Viola (6 agosto 2024)
Laghetti presso il Passo di Val Viola
Laghetti presso il Passo di Val Viola (6 agosto 2024)
Il Moton visto dal Motin
Il Moton visto dal Motin (6 agosto 2024)
Il Lago Viola e il Rifugio Viola
Il Lago Viola e il Rifugio Viola (6 agosto 2024)
Sul sentiero che scende verso l'Alpe Dosdè
Sul sentiero che scende verso l’Alpe Dosdè (6 agosto 2024)
La grande stalla dell'Alpe Dosdè
La grande stalla dell’Alpe Dosdè (6 agosto 2024)

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