Crociera di Pino – Monte Alpe – Monte Carossino
Caratteristiche
Difficoltà: E
Dislivello in salita: Variante “a”: 670 m circa; Variante “b”: 490 m circa
Dislivello in discesa: Variante “a”: 190 m circa; Variante “b”: 50 m circa
Tempo: Variante “a”: 2 – 2.20 ore; Variante “b”: 1.30 – 2 ore
Ultima ricognizione: Settembre 2023
Interessante percorso che si svolge lungo lo spartiacque tra la Val Polcévera e la Val Bisagno. Sono possibili due varianti: la variante “a”, chiamata “Sentiero della Fornace”, segue fedelmente lo spartiacque, con una serie di saliscendi per piccole cime panoramiche. La variante “b” invece segue dapprima la comoda sterrata dell’Acquedotto di Val Noci, che aggira le cime sul lato della Val Bisagno, poi raggiunge lo spartiacque molto più in alto, ai piedi del Monte Alpe.
Accesso
a) Dalla stazione ferroviaria di Genova Brignole ci si porta a Piazza Manin con l’autobus n. 36. Si prende il “trenino” di Casella e si scende alla fermata di Pino. Salendo sul lato monte per una breve stradina, prima acciottolata, poi asfaltata, si raggiunge la Crociera di Pino.
b) In automobile, si esce al casello di Genova Est, poi si risale la Val Bisagno. Giunti in località San Gottardo si imbocca a sinistra la strada che sale a Pino Soprano. Si prosegue in direzione di Torrazza e Sant’Olcese fino alla galleria che oltrepassa lo spartiacque; subito prima della galleria, si parcheggia in uno spiazzo sulla sinistra. Si ritorna brevemente indietro a piedi, quindi si sale a sinistra al cimitero di Pino. Da qui un breve sentiero segnalato sale ripido alla Crociera di Pino (o Colla di Torrazza; 363 m).
Si tratta del valico più basso dello spartiacque tra Bisagno e Polcévera. La strada che collega San Gottardo a Sant’Olcese passa in galleria una trentina di metri più in basso. Il passo vero e proprio, caratterizzato da una cappelletta, è raggiunto da una stradina asfaltata che proviene dal vicino Valico di Trensasco; questa strada è parte di una ZTL, quindi è percorribile solamente dai residenti. Il toponimo “crociera” ha il significato di “crocevia”.
Itinerario
Sul valico si hanno immediatamente due possibilità.
Variante A: Sentiero della Fornace
Sulla sinistra della cappelletta, si imbocca il Sentiero della Fornace, indicato da paline e segnavia bianco-rossi. Il percorso segue lo spartiacque, rimontando una malandata stradina, poi piega a destra lungo la traccia di un metanodotto. Una ripida salita porta ad un dosso dove si attraversa una recinzione del pascolo. Si effettua un breve saliscendi e si guadagna la vetta del Monte Tascee (462 m), che offre un discreto panorama, quindi si scende a destra costeggiando la recinzione. Giunti in corrispondenza di un’ampia sella arbustiva, una palina indica la deviazione per la fornace.
Scendendo a destra (direzione sud-est) per vaghe tracce tra gli arbusti, sul versante della Val Bisagno, si può raggiungere in 5 minuti la Fornace di Pino (410 m), utilizzata tra il XVII e il XIX secolo per produrre la calce. La fornace è ormai diroccata e in parte invasa dagli arbusti, ma sono ancora riconoscibili tre vani. A monte, si nota l’antico forno, a pianta quadrata con cavità circolare all’interno. Vi è poi un piccolo vano centrale a pianta rettangolare, dove probabilmente veniva stoccata la calce appena prodotta. Infine, a valle, si trova un vano rettangolare più grande, dove probabilmente alloggiavano i calcinaroli.
Si prosegue dritti lungo lo spartiacque, si giunge in breve al valico della Bocca di Bo’ (427 m). Si lascia in basso a destra una stalla e si prosegue dritti lungo il metanodotto, che riprende a salire lungo il crinale. Attraversata una recinzione, una ripida salita sul costone panoramico porta alla vetta del Monte Corvo (535 m); su un dosso subito prima della cima si trova una croce metallica.
Il Monte Corvo offre un bel panorama sulla Val Bisagno fino alla città di Genova e al mare, sui Forti di Genova e su buona parte della Val Polcévera. Localmente, è noto anche come Pizzo.
Il tracciato del metanodotto prosegue lungo lo spartiacque tra boschetti e radure, effettuando alcuni saliscendi. Si scavalcano un primo dosso (Monte Crovo su alcune carte; 519 m) e una successiva cima rocciosa (542 m), quindi si prosegue senza difficoltà fino al più prominente Monte Butegna (565 m), costituito da due gobbe gemelle. Una breve discesa porta alla sella erbosa (529 m) che separa il Monte Butegna dal Monte Mezzano.
Tagliando per pochi metri a destra, ci si può raccordare al sentiero della variante “b”, evitando così la ripida salita al Monte Mezzano.
Il Sentiero della Fornace prosegue lungo il crinale, percorso dalla la traccia del metanodotto. Con alcune svolte si rimonta un ripido risalto con rocce affioranti, quindi si procede più dolcemente fino alla vetta del Monte Mezzano (o Monte Tre Coppini; 637 m). Da qui, in pochi minuti, si raggiunge l’ampia sella prativa (614 m). che lo separa dal Monte Alpe.
Variante B
Seguendo i segnavia “X rossa” e “cerchio rosso pieno”, si imbocca la strada sterrata sulla destra della cappelletta (percorso dell’acquedotto di Val Noci). La stradina taglia le pendici sud-orientali dei monti Tascee, Corvo e Butegna in dolcissima salita. Dopo circa 3 km si riceve da destra il segnavia AQ2, proveniente da Molassana; si prosegue ancora per 800 metri e si giunge ad una brusca curva a sinistra. Qui si abbandona la stradetta (e con essa il segnavia AQ2) per prendere, sempre a sinistra, il sentiero segnato con la X rossa e il cerchio rosso pieno.
La traccia sale ripida nel bosco, attraversa una radura pianeggiante e si porta nei pressi della cresta spartiacque tra Bisagno e Polcevera, subito sotto alla sella che separa il Monte Butegna dal Monte Mezzano. Si ritorna subito sul lato della Val Bisagno, effettuando alcune svolte su terreno roccioso. Si contorna il Monte Mezzano, passando accanto ad una quercia secolare, poi si raggiunge la sella (614 m) che lo separa dal ben più elevato Monte Alpe. Qui si ritrova il sentiero della variante “a”.
La sella è importante crocevia di sentieri. Il sentiero di destra, segnalato dal pallino rosso, taglia la testata della Val Geirato, per poi raccordarsi all’Alta Via dei Monti Liguri presso il Colle del Canile; da lì si può raggiungere in una decina di minuti il Colle di Creto. Il sentiero di sinistra (X rossa) invece taglia nel bosco verso nord-est e si raccorda all’AVML poco a nord rispetto al Monte Carossino.
Percorso Comune
Si trascurano entrambi i sentieri per risalire direttamente il sovrastante costone erboso, percorso dalla traccia di un metanodotto. Con una ripida salita si raggiunge l’inizio dell’allugato dorso sommitale del Monte Alpe, dove si incontra l’AVML. Si percorre il lungo dorso sommitale, superando la gobba più elevata (809 m), poi si scende brevemente alla selletta che separa i monti Alpe e Carossino (quota 798). Si lascia a sinistra l’AVML e si prosegue in cresta seguendo la pista del metanodotto, che sale decisamente all’arrotondata vetta del Monte Carossino (840 m).
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