Torri – Meandri del Bévera – Collabassa – Torri
Caratteristiche
Difficoltà: EE fino a Collabassa, E il ritorno
Dislivello in salita: 450 m circa
Tempo: 3.25 – 4.15 ore (intero anello)
Ultima ricognizione: Dicembre 2020
Il Torrente Bévera, affluente del Fiume Roya, si sviluppa in gran parte in territorio francese, entrando in Italia solo per gli ultimi 15 km del suo corso. La parte italiana della Val Bévera è assai solitaria e selvaggia: il torrente scorre chiuso tra ripidissimi versanti di rocce e boscaglia, contorcendosi in una lunga serie di pittoreschi meandri incassati. A causa del terreno impervio, questa parte di vallata viene evitata dalle moderne vie di comunicazione, ed è percorsa solo da vecchie mulattiere e sentieri un po’ impervi.
Il percorso ad anello qui proposto percorre la parte più bassa della vallata, tra i paesi di Torri e Collabassa. All’andata si segue un impervio sentiero che costeggia il fiume assecondandone le anse e i meandri; è molto suggestivo, ma presenta qualche difficoltà: tratti esposti, piccole frane, passaggi su roccia attrezzati e ripidi saliscendi. Passato il Ponte di Collabassa, il percorso diventa agevole: per una stradina si sale al bellissimo paese di Collabassa, poi si ritorna a Torri per un percorso comodo a mezza costa.
Accesso
In automobile, si esce al casello autostradale di Ventimiglia e si seguono le indicazioni per Cuneo e il Colle di Tenda: attraversato il Roya, si svolta a sinistra e ci si innesta nella SS20. Subito oltre si tiene la destra imboccando uno svincolo, quindi si gira a sinistra riattraversando il Roya sul ponte Antonio Aniante. Si svolta a destra e, costeggiando il fiume si giunge al paese di Bévera. Seguendo la strada principale si svolta a sinistra, entrando in Val Bévera. Ad una rotonda si va a destra e, superato Calvo, si giunge a Torri (66 m).
Il pittoresco paese di Torri è l’ultimo centro abitato della Val Bévera italiana, che subito a monte si rinserra diventando assai selvaggia. È diviso in varie borgate: la principale è Torri Inferiore, dove si trova il parcheggio; ci sono poi Torri Superiore, Case Valloni, i Luvi e i Palanchi.
Itinerario
Dalla borgata di Torri Inferiore, dove si trova il piccolo piazzale-parcheggio, si continua a piedi lungo la strada asfaltata. Giunti nei pressi del cimitero si piega a sinistra; si lasciano a destra i segnavia bianco-rossi del Sentiero Balcone Mediterraneo e del Sentiero Liguria (li seguiremo al ritorno) e si continua dritti lungo la stradina che sale al borgo di Torri Superiore (91 m). Si gira a destra, si costeggiano a valle le case, e si prosegue su una stradina cementata che passa accanto ad una croce. Dopo un centinaio di metri si abbandona la stradina per scendere a destra sulla mulattiera con indicazioni per Collabassa. Da qui al paese, il percorso è indicato da frecce e linee rosse. La mulattiera supera un costone e scende in diagonale costeggiando il primo dei meandri del Bévera.
Si supera una piccola frana, poi si prosegue comodamente tra terrazze con ulivi, costeggiando un orto recintato e passando accanto ad una tettoia con tavoli e panche. Ad un bivio si sale a sinistra, seguendo un camminamento tra terrazze abbandonate. Si attraversa il rio della Valle Balestra (fonte), poi si scende a destra riportandosi poco sopra all’alveo del torrente (quota 84). Poco più avanti bisogna abbandonare temporaneamente il sentiero per aggirare a valle una catasta di tronchi portata dall’ultima alluvione.
Poco più a monte il Torrente Bévera si rinserra in una piccola gola tra pareti rocciose. Sopra alla gola è rimasto incastrato un gigantesco tronco, che visto da qui sembra quasi essere un ardito ponte sospeso.
Guadato il piccolo rio della Valle Faussa, il sentiero gira a destra in ripida salita, alzandosi decisamente rispetto all’alveo del torrente. Si procede a mezza costa, sorpassando alcune roccette, poi si giunge ad un bivio dove bisogna scendere a destra. In breve si giunge ad un ripianetto erboso dove sorgono alcuni ruderi (quota 100 circa). Si gira a sinistra con un’altra breve salita, che permette di entrare nel meandro successivo. Qui il sentierino, un po’ stretto e scomodo, si abbassa in diagonale tra boscaglia e rocce affioranti. Giunti poco sopra al torrente, si procede in piano per un breve tratto, poi si effettua una ripida rampa in diagonale. Al termine, si aggira un tronco caduto.
Il sottostante torrente, su cui si ha un panorama spettacolare, forma in questo tratto un’altra piccola gola tra rocce stratificate; la forza erosiva vi ha scavato un grosso antro dalla forma svasata.
Si procede quasi in piano per alcune decine di metri, poi si scende ripidamente a destra per tracce e facili rocce. Il sentiero gira poi a sinistra e taglia con percorso accidentato ed esposto, interrotto da altre roccette, fino ad un altro ripianetto boscoso (quota 110 circa). Si piega bruscamente a sinistra e si rimonta un costoncino, salendo tra i muretti di antiche terrazze abbandonate. Aggirato un dosso, il sentiero si sposta sul lato sinistro del costoncino e passa accanto ad un traliccio (quota 160 circa), quindi giunge ad una sella tra due ampi meandri.
Qui appare alla vista il grazioso paese di Collabassa, dietro al quale svettano i monti Abellio e Abelliotto.
Il sentiero piega a destra, salendo in diagonale fino ad un bivio. Si gira ancora a destra abbassandosi con ripide svolte e gradini rocciosi fino all’alveo di un rio. Lo si supera, si risale un lastrone e si riprende a tagliare a mezza costa, con altri brevi passaggi su roccia. Dopo alcune decine di metri, si giunge presso un panoramico costone roccioso, che bisogna superare con un passaggio piuttosto esposto: ci si abbassa per roccette lungo la massima pendenza, poi si traversa a sinistra su rocce umide (cavo e gradini metallici).
Si giunge quindi presso una vasca dell’acqua abbandonata, di cui bisogna percorre il ciglio sul lato valle (attenzione!). Subito oltre, il sentiero riprende comodo, procedendo in piano tra terrazze con ulivi, giungendo presso alcuni casoni semidiroccati. Si piega a sinistra, salendo una scalinata che porta sulla terrazza sovrastante. Doppiato un contrafforte, si percorre una cengia esposta ai piedi di un lastrone verticale (cavo metallico), poi si entra nella boscaglia e ci si congiunge con la mulattiera acciottolata che collega Collabassa al Colletto. Seguendola verso destra, si scende in breve all’antico Ponte di Collabassa (133 m; 2 – 2.30 ore da Torri).
Attraversato il ponte, sulla sponda opposta del Torrente Bévera, si imbocca una stradina sterrata che sale con alcuni tornanti. Ad un certo punto i segnavia si staccano a sinistra, lungo una mulattiera acciottolata che sale più direttamente portando alle prime case di Collabassa. Seguendo i segnavia, si sale lungo una scalinata tra le case tenendo la sinistra ai bivi, e si giunge alla chiesa del paese (289 m). La si costeggia sulla destra, e si prosegue in ripida salita fino al culmine del paese, sullo spartiacque tra Bévera e Roya (quota 320; 40 – 45 minuti dal Ponte di Collabassa).
Il paese di Collabassa è appeso al ripidissimo versante sinistro idrografico della Val Bévera. Si sviluppa dallo spartiacque tra Bévera e Roya, a quota 320-330 m, fino alla porzione inferiore del versante, coprendo in tutto circa 150 metri di dislivello. La chiesa parrocchiale, dedicata a San Clemente, risale al XVIII secolo. Nel punto più alto del paese si trova invece la Cappella dell’Immacolata, costruita nel tardo Ottocento. Dallo spartiacque Roya-Bévera, in cima al paese, si ha un bel panorama su entrambe le valli, e sui monti che le circondano: sul lato ligure la Roche Fourquin, sul lato francese il Mangiabo, la Cime de Gonella e l’elevata Cime du Diable.
Trascurando la strada asfaltata che scende verso Airole, si imbocca il viottolo con indicazioni per Torri (Sentiero Balcone Mediterraneo e Sentiero Liguria; segnavia bianco-rossi). Si sale tra le case passando accanto alla Cappella dell’Immacolata, quindi si giunge ad una selletta dove si trova un bivio (331 m). Si lascia a sinistra la diramazione per il Monte Pozzo e si scende a destra su stradetta cementata. Presso un tornante si abbandona la strada principale per continuare dritti lungo una sterrata tra gli ulivi. Dopo circa 150 metri si abbandona anche la sterrata per imboccare a destra un sentiero. Scendendo in diagonale tra radi alberi, si doppia un costone e si entra in un’incavata valletta. Si guada il rio che la solca (località Fontana Santa; quota 209), quindi si inizia a salire dolcemente passando accanto ad un rudere.
Il sentiero prosegue con dolci saliscendi nel bosco, tagliando a mezza costa il versante sinistro idrografico della Val Bévera, poi riprende a scendere più decisamente. Lasciata a sinistra un’altra diramazione per il Monte Pozzo si incontra una croce. Il sentiero si trasforma in mulattiera acciottolata e attraversa un ombroso e umido valloncello. Poco più in basso si sbuca su una stradetta cementata (“strada privata”). La si segue verso sinistra per pochi metri, poi si riprende a destra la mulattiera che permette di tagliarne un tornante. Ritrovata la rotabile, si scende fino al Torrente Bévera e lo si sorpassa su un ponte con traversine di legno. Seguendo una stradina asfaltata, ci si ricongiunge con il percorso dell’andata poco a valle di Torri Superiore; da qui si ritorna in breve alla borgata principale di Torri, dove si aveva lasciato l’automobile (0.45 – 1 ora da Collabassa).






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