Passo del Tomarlo – Monte Tomarlo
Caratteristiche
Difficoltà: EE
Dislivello in salita: 160 m circa
Dislivello in discesa: 30 m circa
Tempo: 30 – 45 minuti
Ultima ricognizione: Novembre 2020
La via normale al Monte Tomarlo parte dal valico omonimo e rimonta il contrafforte nord della montagna. Nonostante la brevità, il percorso non è banale: la cresta sommitale del Tomarlo è sottile e molto aerea, quindi richiede piede fermo e assenza di vertigini.
Accesso
a) Da Santo Stefano d’Áveto (raggiungibile da Chiavari attraverso la Forcella o da Piacenza per Bobbio e la Val d’Áveto) si sale per un tratto verso Rocca d’Áveto, poi si imbocca a destra la SS654 che guida al Passo del Tomarlo.
b) Dal casello autostradale di Piacenza si prende la SP654 che risale la Val Nure e si raggiunge il Passo del Tomarlo.
c) Dal casello di Fornovo di Taro si imbocca la SP81 che risale la Val Ceno e si raggiunge la SP654. Seguendola verso sinistra si raggiunge il Passo del Tomarlo (1476 m).
È una sella in gran parte boscosa, posta tra la Croce Martincana e il Monte Tomarlo. È il valico stradale più alto della Liguria di levante, percorso dalla SP654 che collega Santo Stefano d’Áveto con la Val Nure.
Itinerario
Si imbocca una stradina sterrata che segue il crinale pianeggiante verso sud tra boschetti e radure, dirigendosi verso l’imponente rilievo del Monte Tomarlo. Quando il crinale si impenna, la pista piega a sinistra, inizia a salire ed entra nella faggeta. Poche decine di metri dopo si abbandona la pista per imboccare a destra un sentierino poco evidente (sbiaditi segnavia rossi). Seguendo attentamente i segnavia, si sale ripidamente tra gli alberi fino ad un piccolo ripiano; si piega a sinistra e, tagliando in diagonale lungo una traccetta impervia, si guadagna il contrafforte settentrionale del Monte Tomarlo (quota 1560 circa). Si rimonta il contrafforte tra erba, rocce affioranti e radi faggi fino alla base di un salto roccioso.
Per superarlo, i segnavia guidano a destra lungo una cengia-rampa di pochi metri; si piega poi a sinistra e si riguadagna il filo del contrafforte. Scavalcata una spalla prativa, la cresta ritorna rocciosa; abbandonando il sentierino, che si perde dopo pochi metri, se ne rimonta fedelmente il filo. La cresta si presenta assai aerea ed esposta, caratterizzata da una parete verticale sul versante occidentale; con attenzione, la si risale fino sulla cima nord-ovest del Monte Tomarlo (1602 m), recante un ometto di pietre ed un paletto metallico.
Si prosegue lungo il crinale, ora più ampio, poi si scende a sinistra per facili roccette gradinate fino alla forcella tra le due cime (1580 m circa). Da qui si può proseguire ancora lungo il filo, risalendo alcuni saltini rocciosi, oppure aggirare le asperità per cenge e canalini erbosi sul versante orientale; in ogni caso, in pochi minuti, si sale sulla cima sud-est del Monte Tomarlo (1602 m), punto culminante della montagna.
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