Thyon 2000 – Mont Rouge – Crepon Blanc – Essertse – Thyon 2000
Caratteristiche
Difficoltà: E fino al Mont Rouge, poi EE
Dislivello in salita: 1000 m circa
Tempo: 4 – 5 ore (intero anello)
Ultima ricognizione: Giugno 2024
Lo spartiacque tra la Val d’Hérens e la Val de Nendaz è caratterizzato da una successione di piccole cime molto panoramiche. Seguendo un sentiero segnalato le si può scavalcare tutte: fino al Mont Rouge non vi sono difficoltà, poi il percorso diventa un po’ più impervio, con qualche passaggio aereo e alcune roccette. Per il ritorno, si propone un percorso ad anello: prima si scende senza sentiero nell’appartata conca tra il Moncet e la Pointe de la Vatse, quindi si visita la bellissima conca di Essertse, caratterizzata da laghetti e zone umide. L’unica parte poco interessante è il tratto iniziale (e finale), in cui bisogna camminare tra le piste e gli impianti di risalita di Thyon 2000.
Accesso
Si esce dall’autostrada a Sion Est e, seguendo le indicazioni, si entra in Val d’Hérens. Giunti a Vex, si svolta a destra seguendo le indicazioni per Thyon e Hérémence. Poco prima di Hérémence si svolta ancora a destra e si sale con una lunga serie di tornanti fino ai parcheggi di Thyon 2000 (2096 m).
Thyon 2000 è un resort sciistico costruito negli anni ’70, situato su una spalla all’estremità settentrionale dello spartiacque tra Val d’Hérens e Val de Nendaz. Fa parte di un comprensorio che include anche le adiacenti piste di Veysonnaz, Haute-Nendaz, la Tzoumaz e Verbier.
Itinerario
Dai parcheggi si segue l’ultimo breve tratto di strada asfaltata, quindi si sale una breve scalinata e si entra nel complesso residenziale di Thyon 2000. Lo si attraversa procedendo più o meno dritti, quindi si scende la scalinata sul lato opposto e si giunge in un parcheggio ad uso dei residenti del complesso. Si imbocca una strada sterrata che sale sulla sinistra, passando per un boschetto di larici. Effettuati quattro ripidi tornanti, tra piste ed impianti di risalita (scorciatoie), si giunge ad un bivio dove si va a destra in direzione del crinale. Si raggiunge lo spartiacque ad una sella, subito a monte della stazione di arrivo di la Trabanta (2190 m circa).
Si piega a sinistra seguendo il ripido filo dell’ampio crinale, tra larici, erba e ghiaie. È possibile seguire direttamente la pista, che monta lungo la massima pendenza, oppure sfruttare tracce di sentiero che effettuano brevi svolte nei pressi. Più in alto la pendenza diminuisce, e la pista passa accanto ad una baita (Cabane des Crêtes; 2360 m), con servizio di bar-ristorante nel periodo di apertura degli impianti.
Quando la cresta diventa più affilata e rocciosa, si piega a destra lungo una sterrata che taglia in piano sul lato della Val de Nendaz. Si ritorna sul crinale presso la sella di la Tsermetta (2413 m), dove arriva l’impianto di risalita dell’Ethérolla. Qui finalmente le piste terminano: si prosegue lungo un sentiero sull’ampio costone tra erba e massi, fino all’ampia vetta del Sommet de l’Ethérolla (2453 m), sormontata da un ometto di pietre.
Nonostante non sia neanche nominata nelle carte, questa cima è uno dei migliori punti panoramici del crinale: è infatti affacciato sul fondovalle del Rodano, e permette già di vedere tutt’intorno molte delle cime più alte del Vallese.
Si scende dolcemente fino ad un’ampia sella erbosa (2401 m), che precede il conico Mont Carré. È presente un sentiero sulla destra che permette di evitare questa cima; tuttavia, è più bello rimontare la ripida cresta erbosa che conduce in breve alla vetta del Mont Carré (2468 m).
Da qui la vista si apre sulla bellissima conca di Essertse, punteggiata di stagni e laghetti. In particolare, si vedono bene i due specchi d’acqua più grandi, il Gouille Long e il Gouille Rion, situati proprio a ridosso della cresta.
Si segue lo spartiacque in discesa verso sud-ovest; in questo tratto la cresta è piuttosto sottile, ma non presenta particolari difficoltà. In breve si è all’insellatura successiva (2431 m), dove sopraggiunge da sinistra un sentiero proveniente dalla sottostante conca di Essertse. Continuando lungo il crinale erboso in dolce salita, si guadagna la cima del Mont Rouge (2490 m), sormontata da una grande croce in legno. Si segue lo spartiacque verso sud e si giunge quasi subito al valico (2470 m) ai piedi del Mont Loéré. Qui si trova un crocevia.
Deviando a sinistra, si può scendere nella conca di Essertse, accorciando l’anello e tagliandone fuori i tratti impegnativi. La diramazione porta direttamente ai due laghetti gemelli di Gouille Rion e Gouille Long.
Si prosegue dritti per attaccare la ripida salita al Mont Loéré. La cresta diventa subito rocciosa, e il sentiero aggira i tratti più impegnativi tenendosi prevalentemente sul lato di Essertse. Più in alto, il crinale si esaurisce nel versante terminale della montagna. Salendo per tracce di sentiero ed elementari gradini rocciosi, si guadagna la cresta sommitale quasi orizzontale del Mont Loéré (2579 m); la si percorre fino alla piccola croce di legno che segna il punto più alto.
Si scende lungo il versante opposto, prima per tracce di sentiero, poi per roccette facili ma un po’ scomode. Presso la sella successiva (2534 m) il crinale diventa di nuovo ampio, coperto da massi e magre erbe. Il sentiero inizia a salire sul costone, poi aggira a sinistra un primo dosso. Scavalcato il secondo dosso, in gran parte erboso, si passa poco sopra alla stazione di arrivo di una seggiovia, proveniente dal versante della Val de Nendaz. Mantenendosi sul filo, qui piuttosto aereo, si scavalca la successiva elevazione (2675 m), costituita da rocce scistose biancastre.
Questa elevazione intermedia è senza nome sulla carta topografica svizzera; vi è solo un toponimo generico (Crêtes d’Essertse) che indica tutto il tratto di crinale tra il Mont Loéré e il Crepon Blanc. Tuttavia, è una cima piuttosto appariscente, più del Crepon Blanc; inoltre, a differenza delle cime circostanti, più scure, è costituita da rocce bianche. È quindi probabile che il toponimo Crepon Blanc si riferisse a questa cima, e sia poi stato trasferito a causa di un errore cartografico.
Si scende fino ad un valico a cui arrivano altri impianti di risalita. Lasciandoli a destra, si aggira un torrione roccioso sul lato della Val d’Hérens, quindi si giunge ad un ripiano (2654 m) ai piedi del Crepon Blanc. Lasciando a destra un sentiero che scende verso Siviez, si continua dritti lungo il crinale: il sentiero costeggia alcuni pali in legno, poi sale tra rocce e massi fino all’esile cima del Crepon Blanc (o Greppon Blanc; 2713 m; 2.15-2.45 ore da Thyon 2000).
Si ritorna indietro fino alla sella tra il Crepon Blanc e la Quota 2675, dove arrivano gli impianti di risalita. Qui si abbandona il sentiero e si scende a destra (est), sul lato della Val d’Hérens, per ripide chine erbose. A vista, si raggiunge la graziosa Gouille Vert (2496 m).
Si tratta di un bel laghetto dalla forma tondeggiante, che giace in una piccola conca ai piedi dell’arcigno versante nord del Moncet. Lo specchio d’acqua si estende per circa 1900 mq.
Si lascia a destra il laghetto e si scende per prati verso nord-nord-est, in direzione di un’adiacente conca torbosa dominata dalla Pointe de la Vatse. Giunti sul fondo della conca (quota 2400 circa), si costeggia la torbiera e se ne attraversa l’emissario naturale. Seguendo tracce di bestiame, sempre verso nord-est, si costeggia un emissario artificiale della conca; si passa attraverso una sorta di valico tra rocce affioranti, quindi si scende in un valloncello che si affaccia sulla conca di Essertse. Attraversato un rio, la traccia porta nei pressi delle stalle di Essertse; si attraversa un pascolo con vegetazione un po’ invadente e si sbuca su una strada sterrata poco a monte delle stalle (quota 2260 circa).
Seguendo la sterrata verso destra in discesa, si può raggiungere in 10 minuti la Cabane d’Essertze (2197 m). Il rifugio è aperto, con funzione di alberghetto, da metà giugno a settembre. Vi si possono anche comprare prodotti d’alpeggio.
Si segue la sterrata verso sinistra in salita, e in breve si guadagna una spalla erbosa pianeggiante nei pressi della poco prominente cima del Mont Côille. Si lascia a destra la diramazione che porta alla vetta (2305 m; bel panorama) e si piega a sinistra, giungendo quasi subito ad un bivio.
Verso destra, il sentiero segnalato guida direttamente al Gouille Long. Qui di seguito, si propone un giro più lungo, che permette di visitare più in dettaglio la bella conca di Essertse.
Si continua a sinistra lungo la strada sterrata, che passa accanto ad una diga in pietra a secco che sbarra una zona umida. Con alcune svolte lungo una piccola costola erbosa, lo stradello raggiunge la Gouille du Drouc (2366 m).
La conca di Essertse è letteralmente tappezzata di laghetti, stagni, zone umide, torbiere. Se le condizioni predisponenti sono naturali (abbondanza d’acqua e terreno ondulato, modellato da antichi ghiacciai), parte dell’aspetto attuale della conca si deve all’azione dell’uomo. Infatti, i pastori che frequentavano la zona hanno costruito una serie di piccole dighe in pietra a secco, canali (detti localmente bisses), per alimentare alcune zone umide e così creare riserve d’acqua per il pascolo. La stessa Gouille du Drouc è artificiale: è sbarrata a valle da una piccola diga, e l’acqua captata viene convogliata tramite un bisse fino alle vicine Gouille Rion e Gouille Long.
Subito prima di giungere al laghetto, si piega a destra per seguire il bisse alimentato dalle acque del laghetto stesso. Il sentiero taglia in dolcissima discesa tra dossi erbosi, al centro della conca di Essertse; in basso a destra si nota la curiosa “torbiera terrazzata” della Grand Tsa, esempio unico di una forma del genere nel Vallese. Dopo alcune centinaia di metri, ci si affaccia sulla conca allungata che contiene i due laghetti gemelli: Gouille Rion e Gouille Long (2339 m). Qui si riceve da sinistra il sentiero che scende dal Mont Rouge, e lo si segue verso destra, costeggiando i laghetti (1.15-1.30 ore dal Crepon Blanc).
L’avvallamento allungato che contiene i due laghetti è costituita da un allineamento di piccole doline. Infatti, in questa parte della conca di Essertse, si trova una stretta fascia di rocce dolomitiche e gessose, che sono soggette al fenomeno carsico. Tuttavia, le due conche non hanno un’alimentazione naturale: tutta l’acqua arriva dal canale artificiale che capta le acque della Gouille du Drouc. I due laghetti hanno forme diverse – come dicono i toponimi, uno è tondo, mentre l’altro è allungato – ma hanno dimensioni molto simili: entrambi si estendono per circa 5000 mq.
Costeggiato anche il Gouille Long, si ritrova il sentiero segnalato proveniente dal Mont Côille. Si prosegue dritti in salita, fino ad una spalla (2370 m circa) situata sul contrafforte sud-est del Mont Carré. Si trascura la diramazione che sale verso la vetta e si continua dritti, scendendo in un’appartata conca erbosa. Con bel panorama sulla Val d’Hérens, il sentiero scende in diagonale attraverso il ripido versante est del Sommet de l’Ethérolla, tra erba, rocce e arbusti.
Ad un certo punto, in corrispondenza dei primi larici, il sentiero sale brevemente e si immette in una strada sterrata. La si segue verso destra, passando sotto ad una seggiovia. Circa 200 metri più avanti, in corrispondenza di una curva (quota 2179), si abbandona la sterrata per imboccare a destra un sentiero, all’inizio poco marcato. Ad un bivio si tiene la destra, procedendo in direzione nord e in lieve discesa, verso gli edifici ormai visibili di Thyon 2000. Si attraversa un ampio avvallamento pascolivo, lasciando a destra una diramazione che scende verso la Mura. Passati a monte di una stalla si incontra un altro bivio: si va a destra e, attraversato un boschetto, ci si immette nella strada sterrata percorsa in salita, un centinaio di metri a monte di Thyon 2000. Seguendo il percorso già noto, si attraversa il complesso residenziale e si ritorna ai parcheggi (45-50 minuti dal Gouille Long).








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