St-Léonard – le Châtelard – Lens – St-Léonard
Caratteristiche
Difficoltà: Variante “a”: E; Variante “b”: EE
Dislivello in salita: 800 m circa
Tempo: Variante “a”: 4.35 – 5.15 ore; Variante “b”: 4.45 – 5.25 ore
Ultima ricognizione: Dicembre 2023
Partendo da St-Léonard, si può effettuare un bel percorso ad anello che conduce alla sommità del Châtelard, sormontata dall’enorme statua di Cristo Re. In salita, si segue la cresta sud-ovest della montagna, in ripida salita tra rocce, querce e pini. Una breve discesa porta al paese di Lens, da dove si può ritornare a St-Léonard per due vie: un sentiero facile nel bosco, oppure l’ardito Bisse de Sillonin, che taglia in orizzontale una scoscesa parete rocciosa. Per via delle quote relativamente basse e dell’esposizione favorevole, il percorso si libera velocemente dalla neve, e di solito può essere percorso anche nel tardo autunno o a inizio primavera. Nella stagione fredda, però, è meglio evitare il Bisse de Sillonin: essendo esposto a nord, questo tratto può presentare neve residua, e quindi richiedere l’utilizzo di piccozza e ramponi.
Accesso
a) In treno fino alla stazione di St-Léonard.
b) In automobile, si esce dall’autostrada a Sion Est, quindi ci si dirige verso il centro città. Superato il ponte sul Rodano, si svolta a destra e si va a St-Léonard (503 m).
Il paese di St-Léonard, di origine medievale, si trova sul fondovalle del Rodano, allo sbocco del vallone della Liène. St-Léonard è situato sulla sponda sinistra idrografica della Liène, ma forma un’unica area urbana con l’adiacente Uvrier, situato sulla sponda opposta e facente parte del comune di Sion. Nel basso Medioevo, sul ponte che varcava la Liène e metteva in comunicazione i due paesi, si trovava una stazione di pedaggio.
Al giorno d’oggi, St-Léonard è conosciuto soprattutto per la presenza di una grotta che ospita il lago sotterraneo più grande d’Europa.
Itinerario
Dalla stazione ferroviaria di St-Léonard, si segue Avenue de la Gare in direzione nord-ovest. Attraversata la strada cantonale che collega Sion a Sierre, si prosegue dritti in Rue Centrale, e poi ancora dritti in Rue du Stand. Poco più avanti, si trova sulla destra l’imbocco di Rue de Versannes, dove si trovano numerose paline escursionistiche.
Poco più a monte, lungo la Rue du Stand, si trovano alcuni parcheggi in cui si può lasciare l’automobile.
Si prende a destra Rue de Versannes, poi, ad un bivio, si imbocca a sinistra Rue du Château, che passa attraverso un nucleo di case antiche. Poco più in alto, si prende ancora a sinistra Rue du Petit Pré, che esce dal paese. Si incontra quindi una strada asfaltata (Rue du Coteau): la si segue verso sinistra per qualche metro, quindi si imbocca a destra (lato monte) un viottolo cementato. Effettuata una curva, si sale in obliquo tra terrazze coltivate a vigneti. Poco prima di una casa isolata (quota 606) si piega bruscamente a destra e si ritrova la strada asfaltata. Seguendo la rotabile verso sinistra, si attraversa un ripiano (Plan Loggier) che offre una bella vista sul rilievo del Châtelard.
Quando la strada svolta a destra, si prosegue dritti lungo una carrareccia in salita. Presso una casa semidiroccata (les Réverettes; 658 m) ci si immette perpendicolarmente in un viottolo pianeggiante: si gira a destra e, in breve, si ritrova l’asfalto. Si sale lungo la rotabile per alcune decine di metri, quindi si imbocca a destra una carrareccia (palina) che sale più direttamente. Attraversata la rotabile per l’ultima volta, si passa a sinistra di una grossa casa, quindi si giunge al margine del bosco, alle pendici del Châtelard. Si lascia a destra la sterrata per prendere un ampio sentiero che sale tra gli alberi, fino al crocevia di les Planisses (755 m).
Qui si incrocia il percorso del Bisse de Sillonin, proveniente dalla valle della Liène (vedi variante “b” di discesa). verso destra, l’acquedotto prosegue in dolcissima discesa fino ai paesi di Chelin e Flanthey, da cui si può prendere la corriera per tornare sul fondovalle.
Si prosegue dritti, seguendo l’indicazione per “le Christe-Roi”. Il sentiero si inerpica nel bosco misto a prevalenza di querce, con alcuni tratti assai ripidi, appoggiando progressivamente a destra. Un tratto a pendenza più dolce conduce ad un crocevia (quota 922) dove si incontra un altro sentiero che collega Lens a Chelin (vedi variante “a” di discesa). Continuando dritti, in breve si guadagna il contrafforte sud-ovest del Châtelard (quota 950 circa); tra i radi alberi, inizia a vedersi un ampio panorama sul Vallese centrale e sui monti che lo circondano.
Si gira a sinistra e si rimonta il ripido contrafforte, tra alberi e rocce affioranti. A quota 1030 si incrocia il Grand Bisse de Lens, e lo si ignora, proseguendo dritti in salita nei pressi del filo di cresta. Segue un tratto piuttosto dolce, dove il sentiero si affaccia più volte sul ciglio della parete rocciosa che precipita sulla sinistra. Al bivio successivo (quota 1102) si va a sinistra, e si riprende a salire a tornanti tra pini e querce. La ripida salita porta nei pressi dell’anticima sud-ovest del Châtelard; il sentiero la aggira sulla destra, portando finalmente in vista dell’enorme statua del Cristo Re. Con una breve discesa, ci si porta nell’intaglio roccioso tra le due cime, dove si trovano alcune panche e una Madonnina. Il sentiero gira a sinistra in diagonale, poi piega a destra e sale in breve alla vetta del Châtelard (1272 m; 2.15-2.30 ore da St-Léonard), sormontata dalla gigantesca statua del Cristo Re (le Christe-Roi).
Seguendo le indicazioni per Lens, si scende in direzione est lungo una via crucis. Dopo alcune decine di metri si svolta a sinistra, e scendendo in diagonale tra le conifere, si giunge ad un ripiano alla base del groppo sommitale. Si svolta a destra e si sbuca in una radura dove si trova la prima stazione della via crucis. Qui il sentiero si biforca, ma entrambe le diramazioni portano al sottostante campo sportivo di Lens (1180 m). Proseguendo a sinistra su asfalto, si supera un parcheggio, poi si scavalca un dosso su cui sorge un grosso edificio (al mio sopralluogo in ristrutturazione). La stradina taglia tra case e villette, portando alla grande chiesa di Lens (1130 m; 20-25 minuti dal Châtelard).
L’abitato di Lens sorge in bella posizione panoramica, sull’ampia sella che separa il Châtelard dal vasto spallone di Crans-Montana.
Lasciato a sinistra un parcheggio, si continua in discesa lungo la strada principale, che passa tra le case e gira a sinistra. Presso un campo sportivo, si curva a destra, quindi, dopo poche decine di metri, si imbocca a sinistra una diramazione (Chemin du Lyron) che in breve porta ad un gruppetto di case isolate. Seguendo i segnavia, si gira ancora a sinistra, lungo una strada sterrata che entra nel bosco e scende in diagonale. A quota 1042 si incrocia il Grand Bisse de Lens.
Seguendo l’acquedotto verso sinistra, si può comunque chiudere un anello, ritornando sul percorso dell’andata a quota 1030. Il percorso dell’acquedotto taglia le pareti superiori del Châtelard, con percorso a tratti esposto.
Trascurando il percorso dell’acquedotto, si scende a destra lungo la strada sterrata principale. Effettuati due tornanti, si giunge ad un bivio, dove si abbandona lo stradello per svoltare a sinistra lungo un sentiero che si abbassa in un valloncello boscoso. In località Sarmona (923 m) si trova un altro bivio dove si hanno due possibilità.
Variante “a”
Si imbocca a sinistra un sentiero che taglia in dolce discesa il ripido pendio boscoso. Si lascia a destra una diramazione, poi si attraversa un canalone e si inizia a salire, fino a che non ci si affaccia sul ciglio di una grande parete rocciosa. Il sentiero continua nel bosco con brevi saliscendi, fino a congiungersi con il percorso dell’andata al crocevia di quota 922. Da qui si ritorna con il percorso già noto a St-Léonard (2-2.20 ore da Lens).
Variante “B” (Bisse de Sillonin)
Si piega a destra e si scende con altri tornanti nel valloncello, poi si lascia a sinistra una diramazione e si sbuca in un ripiano boscoso. Il sentiero attraversa il pianoro, sale brevemente, e si congiunge con la carrareccia del Bisse de Sillonin (828 m), proveniente da Icogne.
Il Bisse de Sillonin risale probabilmente al XIV secolo, e prendeva le acque della Liène per trasportarle fino a Flanthey, sul fianco sud-est del Châtelard. Al giorno d’oggi, questo bisse non è più riconoscibile per gran parte del suo sviluppo a monte del punto in cui ci troviamo. A valle, invece, si ritrova l’ardito e assai caratteristico passaggio attraverso la parete ovest del Châtelard, da cui poi l’acquedotto prosegue in una canaletta in cemento fino alla sua destinazione.
Si piega a sinistra lungo la carrareccia, che supera una piccola radura, poi rientra nel bosco; in questo primo tratto il bisse è intubato e poco riconoscibile. Incontrato un cartello che avverte dell’esposizione del tratto successivo, la carrareccia si restringe a sentiero e il versante si fa più ripido, mentre l’acquedotto diventa a cielo aperto. Si supera un breve passaggio un po’ esposto (corda), quindi si scende in obliquo fino ad un costone roccioso.
Da qui il bisse formava una piccola cascata, in verticale lungo il costone. Le acque erano poi raccolte in un canale orizzontale, circa 30 metri più in basso.
Si doppia il costone per mezzo di una breve passerella metallica, quindi ci si ritrova in piena parete rocciosa, sulla grande scarpata che squarcia la parte inferiore del versante ovest del Châtelard. Si scende un tratto scalinato assai esposto (corde), quindi ci si raccorda con il sentiero-canale quasi pianeggiante del bisse a quota 760 circa. Da qui il percorso prosegue più comodo: la traccia è un po’ più larga, in alcuni tratti protetta a valle da ringhiere metalliche, o altrimenti da corde fisse situate sul lato monte. Man mano che si va avanti, la parete diventa meno ripida, a tratti anche alberata, e il sentiero meno esposto. Dopo un ultimo tratto scavato nella roccia, si giunge al ripiano boscoso dove il tratto esposto ha termine.
Procedendo sul largo sentiero, in breve si incontra una piccola chiusa dell’acquedotto. La canaletta in cemento curva a sinistra e prosegue in piano al margine del bosco. Dopo pochi minuti si ritorna al crocevia di les Planisses (755 m), dove si ritrova il percorso dell’andata. Da qui si ritorna a St-Léonard seguendo il percorso già noto (2.10-2.30 ore da Lens):
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