Stazione del Lagalb – Fuorcl’ Alv – Piz Alv
Caratteristiche
Difficoltà: E/EE
Dislivello in salita: 867 m
Tempo: 2.30 – 3 ore
Ultima ricognizione: Agosto 2020
La “via normale” al Piz Alv è piuttosto ripida e faticosa, ma priva di particolari difficoltà. Si risale la scoscesa Val Verda fino ai pianori prativi del Plaun Verd, quindi si guadagna l’alto valico di Fuorcl’ Alv, presso il quale si trovano due bei laghetti. Da lì, seguendo l’ampio dorso nord-est del Piz Alv, se ne guadagna la vetta. Il percorso è ben segnalato con ometti di pietre; in caso di nebbia, il tratto tra il Plaun Verd e la Fuorcl’ Alv può causare problemi di orientamento.
Accesso
a) Da Sondrio si sale a Poschiavo, da cui si prosegue per il Passo del Bernina. Lo si scavalca e si scende verso Pontresina per ancora qualche km, fino alla stazione inferiore della funivia del Lagalb.
b) Si percorre l’Engadina fino a Pontresina, da cui si gira verso sud lungo la strada del Passo del Bernina. Si parcheggia presso la stazione inferiore della funivia del Lagalb (2107 m).
La funivia, aperta solamente in inverno e primavera in servizio degli sport invernali, sale direttamente fino allo spallone sud-ovest del Piz Lagalb, a 2893 metri di quota.
Itinerario
Dall’ampio parcheggio si attraversa una recinzione giungendo alla palina segnavia che indica i vari sentieri. Seguendo le indicazioni per il Lej Minor, si percorre un ripiano erboso in direzione del Piz Lagalb, poi si gira a sinistra in salita più decisa, arrivando all’imbocco della solitaria Val Minor. Si oltrepassa un’altra recinzione e si rimonta l’ampio vallone glaciale in lieve salita, tra prati e massi. Giunti quasi sulla verticale della ripida Val Verda, che separa le rocce biancastre del Piz Alv dalle rocce scure del Piz Minor, bisogna abbandonare il sentiero segnalato, diretto al Lej Minor. La deviazione si trova presso un masso isolato di dolomia, su cui è dipinto un segnavia bianco-rosso (quota 2220 circa); sulla sinistra si notano altri massi sormontati da ometti di pietre.
Si seguono quindi gli ometti, salendo per prati e appoggiando leggermente a destra. Si imbocca un poco marcato canalone inerbito e lo si rimonta per poche decine di metri, quindi ci si sposta sul dorso di erba e cespugli situato subito a destra. Man mano che si sale, le vaghe tracce di passaggio si trasformano in un sentiero vero e proprio, che sale con alcune svolte. Giunti presso le ghiaie che fasciano alla base le sovrastanti balze, il sentiero piega a destra e, con un lungo traverso, giunge all’imbocco del ripido canalone della Val Verda (quota 2400 circa). Se ne attraversa il fondo, superando la recinzione di un pascolo, quindi si sale con un erto tornante sul lato sinistro idrografico.
Il sentierino ritorna nel canalone a monte del tratto più ripido, e lo rimonta zigzagando tra erba e massi. Quando la pendenza diminuisce, il sentiero esce dal canalone per guadagnare la costola erbosa sulla destra, e poi si perde tra i prati. Seguendo gli ometti, con una breve salita si guadagna l’ampia conca semipianeggiante del Plaun Verd (quota 2620 circa). Si percorre il fondo della conca, costeggiando un piccolo ruscello e trascurando una serie di evidenti ometti che si staccano sulla sinistra.
Questi ometti guidano direttamente verso il Piz Alv, tagliando fuori il valico di Fuorcl’ Alv. Si tratta di una variante più corta rispetto a quella descritta di seguito, ma più scomoda, per faticose chine detritiche.
Poco più avanti, sulla cresta erbosa che chiude la conca davanti a noi, appare leggermente a sinistra il grande ometto della Fuorcl’ Alv, a cui bisogna puntare. Si segue ancora il ruscelletto, che effettua una curva verso sinistra e giunge sulla verticale dell’ometto; qui si piega a destra e, salendo per ripidi prati, si giunge sulla Fuorcl’ Alv (2748 m).
Si tratta di un’amplissima sella, posta tra l’isolato Piz Alv e il massiccio Piz Minor. Sulla CNS è quotata ma non è nominata. Poco a nord-est rispetto al valico, si estende un piccolo altopiano, in cui giacciono i Lejs da Fuorcl’ Alv: i due laghetti possono essere raggiunti con una breve deviazione, tagliando a destra in lieve discesa tra detriti e magre erbe. Si incontra per primo il laghetto inferiore (2728 m), esteso per circa 3900 mq e poco profondo. Il laghetto superiore (2735 m) si trova poche decine di metri più a est, alla base del versante del Piz Minor. È il più esteso (5600 mq) e profondo dei due, ma è soggetto a variazioni di livello nei periodi di siccità.
Si piega a sinistra, rimontando la dorsale in direzione del cupolone sommitale del Piz Alv. Dopo alcune decine di metri si entra nei ghiaioni dolomitici biancastri, e si inizia a salire ripidamente per superare il primo risalto del crestone. Scavalcato un piccolo dosso, si giunge alla base di una placconata rocciosa; la traccia traversa a sinistra, poi con una ripida rampa si riporta in cresta. Salendo in diagonale tra rocce rotte e detriti, si giunge ad un avvallamento dove un nevaio resiste in genere fino a stagione inoltrata.
In vista della vetta, si costeggia il nevaio o lo si attraversa direttamente (la pendenza è assai modesta). Si sorpassa un altro piccolo avvallamento e si giunge alla base della cupola sommitale. Da qui si può salire dritti per detriti irregolari, oppure seguire gli ometti per una comoda traccia più a sinistra. In ogni caso, in poche decine di metri si guadagna la panoramica cima del Piz Alv (2974 m).
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