Rifugio Dosson (Chalet Fiat) – Rifugio Graffer – Rifugio Stoppani
Caratteristiche
Difficoltà: E
Dislivello in salita: 430 m circa
Dislivello in discesa: 90 m circa
Tempo: 2.15 – 2.30 ore
Ultima ricognizione: Settembre 2018
Possibili ascensioni e traversate dal Rifugio Graffer: Cima Vagliana e Bocchetta dei Tre Sassi.
Escursione molto frequentata, abbastanza lunga ma poco faticosa, che percorre l’ampia dorsale ondulata del Monte Spinale. Partendo dalla cima della montagna, facilmente raggiungibile in funivia, si attraversano grandi praterie, si osservano forme di carsismo superficiale, si passa dal piccolo Lago di Spinale e si ammirano bellissimi panorami su tutte le vette principali delle Dolomiti di Brenta. Meta dell’escursione è il Rifugio Stoppani, posto al margine dei grandi tavolati carsici del Grostè; in realtà il giro si può fermare già prima, secondo le esigenze e l’allenamento di ciascuno: al Rifugio Graffer o addirittura alla stazione intermedia della funivia del Grostè.
Accesso
a) Da Madonna di Campiglio con la funivia dello Spinale.
b) A piedi da Madonna di Campiglio alla vetta del Monte Spinale (2104 m), dove si trova il Rifugio Dosson – Chalet Fiat.
La cima del Monte Spinale, dolce e arrotondata, si trova sul termine occidentale di un gigantesco dorso ondulato di erba, rocce e boschetti che prende origine dagli altopiani del Grostè. Un tempo il toponimo “Spinale” era utilizzato per definire l’intera catena delle Dolomiti di Brenta. Sul Monte Spinale un primo rifugio era stato costruito già nel 1947, poi sostituito negli anni ’70 dal Rifugio Dosson. Quando nel 2006 il rifugio cambiò gestione, cambiò il suo nome in Chalet Fiat.
Itinerario
Seguendo il segnavia CAI 331 si scende lungo una stradina cementata in direzione est. Dopo alcune decine di metri si abbandona la strada per imboccare a destra un buon sentiero, che taglia tra i prati con alcuni saliscendi. Lasciando a sinistra alcune piste da sci, si scavalcano alcuni piccoli dossi con rocce affioranti e si attraversano alcune conche erbose. Si raggiunge quindi il piccolo Lago di Spinale (2035 m).
Il laghetto, esteso per circa 4600 mq, riempie una piccola conca poco profonda modellata dal carsismo; tra le numerose piccole doline e avvallamenti sul dorso dello Spinale questa è l’unica ad ospitare uno specchio d’acqua permanente. Il laghetto è ameno, posto tra ampie praterie, e nelle sue acque si specchiano la Cima Vagliana e la Pietra Grande.
Contornato il laghetto a meridione, si prosegue attraversando ampie praterie quasi pianeggianti, con bella vista sui gruppi di Cima Brenta e Cima Tosa. Si contorna poi il versante settentrionale dei Dossi (cartello indicatore), riprendendo a salire dolcemente tra gobbe, avvallamenti e curiosi affioramenti rocciosi. Presto si passa sotto ad una seggiovia e si affianca la strada sterrata che dal Rifugio Boch sale al Rifugio Graffer. Procedendo parallelamente ad essa, tra minuscole vallecole e piccoli dorsi di erba e rocce, si lascia a destra il segnavia 382 che scende in Vallesinella e si raggiunge il Rifugio Graffer (2261 m).
Il rifugio è dedicato a Giorgio Graffer, noto alpinista che tracciò numerose vie sulle Dolomiti di Brenta prima di morire in uno scontro aereo in Grecia durante la Seconda Guerra Mondiale, il 28 novembre 1940. È dotato di 70 posti letto, ed è aperto sia durante la stagione estiva, sia durante quella invernale; su prenotazione è possibile farlo aprire anche durante il resto dell’anno.
Si abbandona il segnavia 331 e si imbocca la strada sterrata che prende origine sulla sinistra del rifugio, iniziando a salire tra i pianori inclinati del Grostè, ai piedi dei contrafforti meridionali della Pietra Grande. Con percorso un po’ monotono, quasi parallelo alle vicine seggiovie, funivie e piste da sci, si raggiunge infine il Rifugio Stoppani (2439 m), posto nei pressi dell’ampio intaglio del Passo Grostè.
Il primo rifugio venne costruito nel 1894, ma poi fu distrutto da un incendio nel 1940. Nel 1947 venne ricostruito, e dedicato ad Antonio Stoppani, insigne studioso del secolo XIX, considerato il padre della geologia e della paleontologia italiane. È aperto da giugno a settembre, e da novembre a dicembre con servizio di alberghetto.
Per ritornare indietro si può effettuare un piccolo anello, seguendo a destra il segnavia 316 e poi piegando a destra lungo il sentiero con segnavia 331 che riporta al Rifugio Graffer. In questo modo si esplora una parte degli altopiani carsici del Grostè e si evitano in parte gli impianti e le piste da sci. Alternativamente, si può direttamente tornare in funivia fino al Passo Campo Carlo Magno, da cui un servizio di navetta porta a Madonna di Campiglio.
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