Sottocolle – Colletta di Boasi – Colla dei Rossi – Monte Lavagnola

Caratteristiche

Difficoltà: E
Dislivello in salita: 550 m circa
Dislivello in discesa: 50 m circa
Tempo: 2 – 2.15 ore
Ultima ricognizione: Giugno 2016

Tratto di Alta Via dei Monti Liguri, lungo un panoramico crinale ondulato tra prati, boschetti e dirupi di rocce scistose.

Accesso

a) In corriera da Genova Brignole fino alla località Sottocolle.
b) Dal casello autostradale di Genova Est si rimonta tutta la Val Bisagno in direzione del Passo della Scoffera, fino alla località Sottocolle (611 m), posta subito prima dell’inizio del tunnel della Scoffera.

Itinerario

Il percorso inizia sul lato monte della strada, pochi metri più in basso rispetto alle strisce pedonali. Si imbocca una mulattiera sotto un archivolto; oltre una svolta a destra ed una a sinistra si trovano i primi segnavia (tre punti rossi). La mulattiera sale ripidamente, poi si congiunge ad una scalinata in cemento, che porta alla Colletta di Boasi (651 m).

La selletta, sullo spartiacque tra Bisagno e Fontanabuona, è occupata da un gruppetto di case, ed è un importante crocevia di mulattiere. La strada che collega Ferriere alla Scoffera attraversa il valico con una galleria.

Si piega a sinistra e, salendo lungo un crinale tra boschetti e radure si va a raggiungere il sentiero dell’Alta Via dei Monti Liguri, proveniente dal vicino Passo della Scoffera, a quota 750 circa. Si prosegue ancora lungo il crinale, poi più in alto si piega a destra sul lato della Val Fontanabuona per evitare la cima erbosa del Monte Castelluzzo.

Sulla cima del Monte Castelluzzo (850 m), raggiungibile con una breve ma ripida deviazione, si trovano i resti di antiche postazioni militari.

Si scavalca un dosso erboso, poi si aggira il Monte la Colla tagliandone il dirupato versante marittimo e si giunge allo stretto intaglio della Colla dei Rossi (o Passo la Colla; 843 m).

Il valico è attraversato dalla stretta rotabile asfaltata che mette in comunicazione il Passo della Scoffera con la Val Fontanabuona.

Si attraversa la stradina asfaltata e si riprende il sentiero segnalato, che si sviluppa lungo il crinale spartiacque. Si scavalcano alcune gobbe, poi si inizia a salire più decisamente lungo un sentiero rovinato dall’erosione. A quota 1030 circa si riceve da destra il poco evidente sentiero segnalato con un triangolo rosso vuoto, proveniente da Gattorna, e ci si sposta sul versante padano per aggirare il Monte Bragagli.

Proseguendo lungo il ripido spartiacque erboso per un sentierino non segnalato si può raggiungere in breve la cima del Monte Bragagli (1089 m) che, grazie all’ampia radura sommitale, offre un panorama più vasto rispetto al contiguo Monte Lavagnola. Dal Monte Bragagli è possibile continuare in cresta, prestando attenzione ai dirupi del versante marittimo, e raggiungere in 10 minuti il Monte Lavagnola.

Salendo in diagonale nel bosco si incontra il sentiero segnalato con un triangolo giallo vuoto proveniente da Torriglia e, subito dopo, si raggiunge un crocevia su una cresta boscosa. Qui si gira a destra abbandonando l’AVML e, con una breve salita tra gli alberi, si raggiunge la piccola vetta del Monte Lavagnola (1118 m).

Panorama su Tercesi e Laccio
Panorama su Tercesi e Laccio (5 dicembre 2021)
Panorama verso est dai pressi del Monte la Colla; a sinistra il Monte Bragagli, a destra il Monte Cáucaso
Panorama verso est dai pressi del Monte la Colla; a sinistra il Monte Bragagli, a destra il Monte Cáucaso (5 dicembre 2021)
Panorama verso sud-ovest dal Monte Lavagnola, con il Monte Bragagli in primo piano
Panorama verso sud-ovest dal Monte Lavagnola, con il Monte Bragagli in primo piano (6 giugno 2016)
Il cippo sulla vetta del Monte Lavagnola
Il cippo sulla vetta del Monte Lavagnola (6 giugno 2016)

Torna a: Nodo della Scoffera