Grasso di Solena – Malga Pedenolo – Bocchetta di Pedenolo – Malga di Fórcola – Grasso di Solena

Caratteristiche

Difficoltà: E
Dislivello in salita: 850 m circa
Tempo: 5.30 – 6.30 ore (intero anello)
Ultima ricognizione: Agosto 2022

Bellissimo percorso ad anello che si svolge per stradine e mulattiere ex-militari, risalenti alla Prima Guerra Mondiale. Partendo dalla valle di Fraele, si imbocca la selvaggia e appartata Valle Fórcola, chiusa tra severe pareti dolomitiche. Una vecchia mulattiera risale la parete di sinistra idrografica, portando sul grande altopiano pascolivo di Pedenolo. Valicata la Bocchetta di Pedenolo, la mulattiera militare scende alla testata della Val Fórcola; da qui, seguendo il vallone in discesa, si ritorna al punto di partenza. Con l’eccezione della deviazione al Monte Pedenolo, il percorso è completamente ciclabile, ed è molto frequentato da cicloescursionisti.

Accesso

In automobile, salendo da Bormio o scendendo dal Passo del Foscagno, si raggiunge il paese di Premadio. Qui si imbocca la diramazione (a pedaggio; prezzo 5€ ad agosto 2022) che, con innumerevoli tornanti, sale al Passo delle Scale, sorvegliato dalle Torri di Fraele. Si prosegue dritti, sbucando nell’ampia Val Fraele; superati i parcheggi nei pressi del Ristoro Monte Scale, si scende a destra su strada sterrata. Percorso il coronamento della gigantesca diga di Cancano, si sale sul versante opposto fino al Ristoro Solena. Da qui si prosegue ancora dritti su una sterrata più stretta, ma in buone condizioni: si sale dolcemente fino ai prati del Grasso di Solena, poi, con una breve discesa, si giunge ad un ampio spiazzo presso un’area picnic (1975 m). Da qui in avanti la strada è chiusa al traffico.

Itinerario

Dallo spiazzo si dipartono due strade sterrate: si segue quella di sinistra (segnavia 145), con indicazioni per la Bocchetta di Fórcola. La sterrata scende dolcemente, con bella vista sull’impressionante orrido formato dal Fiume Adda. Dopo circa mezzo chilometro si inizia a salire, tagliando un ripido versante tra rocce, ghiaie e mughi. Si entra così nell’appartata Val Fórcola, e ci si avvicina gradualmente al fondovalle, toccando la malga in località le Fornelle (2025 m).

Il toponimo deriva dalla presenza di un’antica fornace, in cui veniva cotto il minerale di ferro per estrarne il metallo. Le miniere si trovavano ben più in alto, sul costone che separa il Piano di Pedenolo dal Piano di Pedenoletto.

Oltrepassate le malghe, si affianca il torrente, e lo si costeggia sulla sponda destra idrografica. Dopo alcune centinaia di metri, si giunge ad un importante bivio (quota 2069): qui si abbandona la strada di fondovalle per imboccare a destra la diramazione per la Bocchetta di Pedenolo (segnavia 146).
Attraversato il torrente su un ponticello, la strada si innalza con due tornanti, poi piega a destra ed effettua un lunghissimo traverso in direzione sud. Si giunge quindi alla base delle balze rocciose che difendono l’accesso al Piano di Pedenolo. La stradina si restringe a mulattiera e sale con regolari tornanti, a tratti scavati nella roccia. Più in alto il versante diventa erboso e, con le ultime serpentine, si raggiunge la soglia del Piano di Pedenolo a quota 2360 circa. Si lascia a destra la poco evidente diramazione per la Bocchetta di Pedenoletto e si segue la traccia principale, che piega a sinistra e poi a destra, addentrandosi nel valloncello dove sorge la Malga Pedenolo (2395 m).
A monte della malga, la traccia riprende l’aspetto della vecchia stradina militare, a tratti sorretta da muri a secco. Con ampi tornanti si prende quota tra dolci dossi erbosi, poi si risale un versante più ripido con rocce affioranti. Voltandosi indietro, il panorama si apre sull’alta Valtellina, dominata dalla Cima Piazzi. A quota 2590 circa si doppia un costoncino erboso e si sbuca nell’ampia conca superiore, dominata a destra dalla Quota 2915, e a sinistra dal Monte Pedenolo; tra le due cime si apre l’evidente Bocchetta di Pedenolo. La stradina risale la conca con percorso tortuoso (possibili scorciatoie), poi taglia in diagonale il detritico versante sud-ovest della Quota 2915. In questo modo si guadagna la Bocchetta di Pedenolo (2708 m; 2.30 – 3 ore dal parcheggio).

L’evidente sella rappresenta il naturale collegamento tra la conca sospesa del Piano di Pedenolo e la Val Fórcola. Tuttavia, il vero punto di valico si trova poco più in alto, su un costone secondario.
Da qui è possibile salire al Monte Pedenolo, che offre un bel panorama sulla Val Fórcola, sull’alta Valtellina e una spettacolare vista frontale del Monte Solena e del Piz Schumbraida. Si scende il muretto della strada militare, poggiando sul punto più basso della sella. Da qui bisogna risalire l’antistante ripido dorso, prima su ghiaie, poi su erba; sono presenti vaghe tracce di sentiero che salgono a tornanti. Si raggiunge quindi la cresta sommitale della montagna e se ne scavalca la cima est (2781 m).
Scendendo verso la forcella tra le due cime, la cresta diventa rocciosa e sottile. Si supera un tratto esposto ma camminabile sul filo, poi si giunge sul ciglio di un piccolo risalto. Subito prima si scende a destra per un elementare canalino, si aggira il risalto e si ritorna sul filo. In breve si è alla forcella (2750 m circa), dove la cresta ritorna facile. Con una salita ripida per tracce, si raggiunge la cima principale del Monte Pedenolo (2783 m). Difficoltà: EE. Circa 20 – 30 minuti dalla Bocchetta di Pedenolo.

La strada militare piega a destra, e sale in diagonale fino ad un punto di valico situato su un costone secondario (2760 m). Qui si abbandona la pista principale, diretta alla vicina Bocchetta di Pedenoletto, e si prende a sinistra la diramazione che scende in Val Fórcola (segnavia 146.1). Con pendenze moderate, la stradina lascia in basso a destra un laghetto paludoso, poi riceve da destra una traccia proveniente dalla Bocchetta di Pedenoletto. Scendendo per dossi erbosi, con bella vista sugli arcigni torrioni del Monte Bráulio, si attraversano due torrentelli, poi ci si congiunge con la sterrata che scende dalla Bocchetta di Fórcola (quota 2622).
Si gira a sinistra (segnavia 145) seguendo la stradina ex-militare, che scende ripida, poi attraversa il torrente della Val Fórcola. Si taglia quasi in piano per prati, passando accanto ad una costruzione in legno (“cantiere mobile”). Si arriva quindi sul ciglio del risalto che si affaccia sulla conca della Malga Fórcola. La strada scende con alcuni tornanti, in cui i tratti più ripidi hanno il fondo in cemento, poi tocca il torrente che poco a monte forma una suggestiva cascata. Piegando a destra, si raggiunge la Malga di Fórcola (2312 m).
La strada prosegue lungamente in regolare discesa sul fianco destro idrografico del vallone, che si restringe tra le imponenti pareti del Piz Schumbraida (a destra) e del Monte Pedenolo (a sinistra). Si attraversano alcuni enormi ghiaioni, con bella vista sui tormentati torrioni che si innalzano sui fianchi della valle. Si ritorna quindi al bivio di quota 2069 già incontrato all’andata e, proseguendo lungo il percorso noto, si rientra al parcheggio (3 – 3.30 ore dalla Bocchetta di Pedenolo).

Entrando in Val Fórcola
Entrando in Val Fórcola (9 agosto 2022)
Tornanti scavati nella roccia lungo la vecchia strada militare
Tornanti scavati nella roccia lungo la vecchia strada militare (9 agosto 2022)
La Malga Pedenolo e il Piz Schumbraida
La Malga Pedenolo e il Piz Schumbraida (9 agosto 2022)
Il Piano di Pedenolo attraversato dalla strada militare, visto dal Monte Pedenolo
Il Piano di Pedenolo attraversato dalla strada militare, visto dal Monte Pedenolo (9 agosto 2022)
La Malga di Fórcola
La Malga di Fórcola (9 agosto 2022)
Scendendo per la Val Fórcola
Scendendo per la Val Fórcola (9 agosto 2022)

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