Sentiero Natura di Rossena

Caratteristiche

Difficoltà: T
Dislivello in salita: 120 m circa
Tempo: 30 – 40 minuti (intero anello)
Ultima ricognizione: Ottobre 2018

Brevissimo percorso ad anello, complementare a quello intorno alla vicina rupe di Canossa, con cui può essere facilmente accoppiato durante la stessa giornata. A differenza della rupe di Canossa, che è costituita da calcareniti, le rupi gemelle di Rossena e della Guardiola sono costituite da rocce basaltiche a pillows. Questi basalti hanno in genere un caratteristico colore rosso vinaccia (e da questo deriva il nome del luogo), ma in alcune zone variano fino al verdastro. L’anellino qui proposto, indicato da bei cartelli in legno, permette di effettuare il periplo della rupe di Rossena ed alcune interessanti deviazioni: per prima cosa la salita al grande castello che la sormonta (visitabile a pagamento), poi la brevissima salita alla Rupe della Guardiola, dove sorge un’antica torre, e infine la visita ad una vecchia cava di basalto posta sul fianco della Guardiola.

Accesso

Si esce al casello autostradale di Terre di Canossa e, seguendo le indicazioni, ci si porta a San Polo d’Enza e a Ciano d’Enza. Qui si svolta a sinistra lungo la tortuosa stradina che sale a Rossena; si parcheggia presso l’imbocco della diramazione che conduce al borgo e al castello (quota 438).

Itinerario

Si imbocca la stradina in direzione del borgo, giungendo subito ad un bivio da cui è possibile una prima deviazione. Andando a sinistra, e poi salendo a destra con un tornante, si giunge all’entrata del Castello di Rossena (471 m).

Il castello nacque nel X secolo come torre di avvistamento, gemella dell’attigua Torre di Rossenella, ma poi subì una complessa metamorfosi architettonica, prima diventando castello militare e poi castello nobiliare. Appartenuto ai conti di Canossa, passò nel XIII secolo ai Da Correggio, che lo tennero fino al 1612, anno in cui fu ceduto al Ducato di Parma. Nel XIX secolo ospitò la duchessa Maria Luigia d’Austria. Vale sicuramente la pena effettuare la visita guidata all’interno della fortezza.

Si ritorna al primo bivio e si imbocca in direzione nord la stradina lastricata che, con una breve discesa, si dirige al borgo di Rossena (424 m). Si attraversa il borgo fino al suo termine, quindi si svolta ad angolo retto verso sinistra, scendendo dolcemente tra i campi. In breve si è ad un bivio, dove si trascura il Sentiero Matilde per girare a sinistra lungo una stradina asfaltata. Passando accanto ad una fonte, si aggira il versante nord-ovest della Rupe di Rossena. La stradina sale dolcemente al margine del boschetto che fascia la rupe alla base. Sorpassato un laghetto artificiale, si sbuca sulla strada provinciale che collega Ciano d’Enza a Canossa, e la si segue verso sinistra. Dopo poche decine di metri si trova sulla destra la diramazione che conduce al cimitero di Rossena. È consigliabile portarsi al cimitero, poi imboccare sulla destra il sentiero che, con qualche tornante, sale sulla Rupe della Guardiola (464 m). Qui, in posizione panoramicissima, si trova la Torre di Rossenella.

Si tratta di una torre d’avvistamento a pianta quadrata, sviluppata su tre piani, e risalente al X secolo. A quel tempo, sull’adiacente rupe di Rossena, si trovava una torretta analoga. L’accesso avveniva attraverso la finestra del primo piano, da cui veniva calata una scala a pioli retrattile; il piano terra era quindi accessibile solo dall’interno. Oggi, a causa di un crollo, i piani interni non ci sono più, sostituiti da una scaletta metallica che porta in cima alla torre (occorre pagare un biglietto per salire sulla scaletta). La vista panoramica dalla rupe è stupenda, e spazia dalla Pianura Padana alla Valle dell’Enza. Sullo sfondo si scorgono alcune delle montagne più elevate dell’Appennino Tosco-Emiliano: il Cusna (con davanti l’inconfondibile Pietra di Bismàntova), il Ventasso, l’Alpe di Succiso, il caratteristico Monte Acuto, il Monte Malpasso, il Caio, e la dorsale del Monte Cervellino.
La Rupe della Guardiola, analogamente alle vicine rupi di Campotrera e di Rossena, è costituita da basalti a pillows dal colore rosso scuro. Ad un versante settentrionale basso e coperto da un umido boschetto, si contrappone un versante sud abbastanza alto e costituisto da una parete di roccia in sfacelo. Le rocce basaltiche così scure si scaldano molto facilmente, e hanno quindi permesso l’instaurarsi di un micro-clima arido. Sui contrafforti rocciosi crescono varie specie di cactus (tra cui fichi d’india) e sassifraghe.

Ritornati sulla provinciale, la si segue verso est per poche decine di metri, superando una villetta, quindi si trova sulla destra l’imbocco di un’altra deviazione. Si imbocca la strada sterrata, che attraversa un boschetto dove sorge un rudere, e porta ad una vecchia cava abbandonata (435 m).

La cava si sviluppa all’estremità orientale della Rupe della Guardiola, ed è stata attiva fino agli anni ’60 del secolo scorso. È il posto migliore per osservare le caratteristiche strutture a “cuscino” (pillows) dei basalti che compongono le due rupi. Questi basalti si formarono circa 170 milioni di anni fa, sul fondo di un antico oceano: i cuscini si originano per la rapidissima solidificazione del magma a contatto con la fredda acqua oceanica. Con l’orogenesi appenninica si chiuse l’antico oceano, e questi basalti furono trasportati dove li troviamo oggi, inglobati in formazioni rocciose sedimentarie.

Si ritorna nuovamente alla provinciale e, percorrendola verso destra per poche decine di metri, si è al parcheggio dove si aveva lasciato l’auto all’inizio dell’escursione.

Il castello e il paese di Rossena (7 ottobre 2018)
Vista sulla Torre di Rossenella, sulla Valle dell’Enza e, in lontananza, sul crinale Tosco-Emiliano (7 ottobre 2018)
Basalti a pillows nella cava abbandonata (7 ottobre 2018)

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