La Grande Dixence – Cabane de Prafleuri – Col des Roux – la Grande Dixence (Sentier des Bouquetins)
Caratteristiche
Difficoltà: E
Dislivello in salita: 800 m circa
Tempo: 4 – 5 ore (intero anello)
Ultima ricognizione: Ottobre 2023
Si tratta di un percorso ad anello piuttosto frequentato che si svolge intorno al rilievo del Mont Blâva, in alta Val d’Hérémence. Partendo dalla diga della Grande Dixence, si risale dapprima l’appartato vallone di Prafleuri: qui si trovavano le cave da cui era estratto il materiale per costruire la diga stessa. Scavalcato il valico del Col des Roux, si scende in Val des Dix, occupata dall’omonimo grande lago artificiale. L’anello è noto come “Sentier des Bouquetins” (cioè “Sentiero dei Camosci”), ed è caratterizzato dalla presenza di numerosi pannelli esplicativi.
Il percorso può essere abbreviato salendo in funivia dal parcheggio alla sommità della diga della Grande Dixence. I più allenati, invece, possono effettuare la deviazione che porta alla vetta del Mont Blâva.
Accesso
Si esce dall’autostrada a Sion Est e, seguendo le indicazioni, si entra in Val d’Hérens. Giunti a Vex, si svolta a destra seguendo le indicazioni per Thyon e Hérémence. Si lascia poi a destra la diramazione per Thyon, si superano Hérémence e Mâche e si entra in Val d’Hérémence. Si rimonta il vallone fino in fondo, quindi, con numerosi tornanti, si sale alla base della diga della Grande Dixence. Qui si trova una rotonda: deviando a destra, si può salire ai parcheggi più alti, nei pressi dell’edificio dell’Hotel du Barrage (2144 m). Se invece i parcheggi più elevati fossero già occupati, bisogna lasciare l’automobile nei pressi della rotonda (2099 m).
La Grande Dixence, con i suoi 285 metri, è la diga più alta d’Europa e la settima nel mondo. È stata realizzata tra il 1953 e il 1961 sbarrando il corso del torrente Dixence. In questo stesso luogo esisteva già una diga più piccola, realizzata negli anni ’30 e sommersa dal lago attuale. La diga è a gravità massiccia, in calcestruzzo; al piede ha uno spessore di 193 metri, mentre al coronamento di soli 15 metri. Lo sviluppo di coronamento è di circa 750 metri.
Alle spalle della diga si estende il Lac des Dix, esteso per circa 3,6 kmq e dalla capienza di 400 milioni di metri cubi d’acqua. Oltre che dai suoi immissari naturali, che non basterebbero a riempirlo, il Lac des Dix è alimentato anche da una serie di condotte forzate che vanno a pescare l’acqua nelle valli adiacenti, dalla Val d’Hérens fino alla valle di Zermatt. Dal lago, l’acqua viene portata a tre diverse centrali idroelettriche per mezzo di altre condotte forzate: la centrale di Fionnay, la centrale di Nendaz e la centrale di Bieudron.
Itinerario
Dal parcheggio, ci si porta al grande edificio squadrato dell’Hotel du Barrage (località le Chargeur; 2144 m), accanto al quale si trova la stazione di partenza della funivia che porta sul coronamento della diga. Si imbocca quindi la stradina asfaltata che passa sul retro dell’edificio e, poco dopo, si devia ancora a sinistra seguendo le indicazioni del percorso pedonale. In breve si giunge alla piccola Chapelle St-Jean (2175 m).
La cappelletta è stata realizzata nel 1931 da Jean Landry, direttore della società anonima Dixence, durante la costruzione della prima diga nella valle.
Lasciando a sinistra la cappelletta, si imbocca un sentiero che, con numerosi ripidi tornanti, risale la china coperta di rododendri sulla destra della diga. Si tocca la stradina di servizio alla diga in corrispondenza di un tornante, ma la si abbandona quasi subito per riprendere il sentiero. Poco più in alto, si costeggia un muretto in cemento e si ritorna sulla rotabile in corrispondenza di un ripiano (quota 2330 circa) poco sotto al coronamento della diga e alla stazione d’arrivo della funivia.
Qui bisogna lasciare a sinistra la diga e puntare in direzione nord-ovest, verso un dosso sormontato da un edificio in legno e un traliccio. Si percorre quindi la stradina attraverso il pianoro e, giunti ai piedi del versante sovrastante, si imbocca a destra un sentiero che sale a tornanti fino all’edificio in legno (2410 m). Seguendo le indicazioni per la Cabane di Prafleuri, si appoggia a sinistra, attraversando una carrareccia e imboccando un sentiero scalinato che rimonta il sovrastante costone. Procedendo tra rocce affioranti, si incontra una lapide a ricordo di alcuni operai uccisi da una valanga, poi si taglia in piano a sinistra per alcune decine di metri. I segnavia quindi riportano a destra, scavalcano un costone ed entrano nell’appartata Combe de Prafleuri.
Si effettua un lungo traverso in discesa e, lasciata a sinistra una piccola diramazione, si giunge sul fondovalle, dove si incontra un sentiero proveniente da Thyon. Piegando a sinistra, si inizia a risalire la Combe de Prafleuri, camminando per alcune decine di metri nei pressi dell’alveo del Torrent de Chennaz. Giunti presso una presa d’acqua, il sentiero svolta ancora a sinistra e si innalza ripido tra rocce affioranti. Si prosegue poi in diagonale, parallelamente al torrente, dirigendosi verso una balza solcata da sottili cascate. Poco prima di arrivarci si sale a sinistra e si incontra un’ampia mulattiera scavata nella roccia. Si piega quindi a destra seguendo la mulattiera, che sale dolcemente. Un breve tratto ripido porta ad un ampio ripiano dove si trova un bivio (quota 2623).
L’alta Combe de Prafleuri, tra l’omonimo rifugio e l’omonimo colle, è caratterizzata da una serie di evidenti ripiani e terrazzamenti di origine artificiale. Sono ciò che rimane della grande cava di pietrame da cui era estratto il materiale per costruire la diga della Grande Dixence.
Si trascura il sentiero per il Col de Prafleuri e si piega decisamente a sinistra. Una corta salita porta sul dosso dove sorge la Cabane de Prafleuri (2663 m; 1.45 – 2.15 ore dal parcheggio).
Il rifugio, costituito da due edifici separati, è dotato di 59 posti letto, ed è aperto nel periodo primaverile (marzo-aprile) e in estate (fine giugno-settembre). Negli altri periodi, c’è un locale invernale sempre aperto, con elettricità e riscaldamento a pagamento. La Cabane de Prafleuri nasce nel 1952 per ospitare gli operai che lavoravano nell’adiacente cava. Finita la costruzione della Grande Dixence, è stata trasformata in rifugio escursionistico: all’edificio originario si è aggiunto, nel 2000, un edificio più moderno.
Lasciando a sinistra, il rifugio, si imbocca il sentiero per il Col des Roux, che sale dolcemente attraverso una pietraia. Si supera una costruzione in cemento con un’altra indicazione per il colle, quindi si sbuca su un altro ripiano artificiale. I segnavia piegano a sinistra e, attraversato il ripiano, proseguono in dolce salita tra enormi massi, fino alla base del pendio che fa capo al colle. Si rimonta l’erta china con regolari svolte e si guadagna il Col des Roux (2804 m; 30-40 minuti dalla Cabane de Prafleuri).
Si tratta di una marcata sella chiusa tra speroni rocciosi, lungo lo spartiacque tra la Combe de Prafleuri e la Val des Dix. Da qui si apre improvvisamente il panorama sulla Val des Dix, occupata dall’omonimo grande lago artificiale.
Deviazione – Mont Blâva. Dal colle si imbocca a sinistra (nord-est) un sentierino che rimonta il ripido spartiacque. Si aggira un ardito torrione roccioso sulla destra, con alcuni passaggi esposti che richiedono attenzione, quindi si ritorna sul crinale, ora più facile ed erboso. Scavalcato un primo dosso, la cresta si fa sottile: sulla destra scende con ripide chine prative, mentre a sinistra precipita con una cupa parete rocciosa. Con un minimo di attenzione, si scavalca una seconda anticima, quindi si sale per tracce nel prato alla croce di vetta del Mont Blâva (2935 m; difficoltà: EE; 30-40 minuti dal Col des Roux).
Dal colle, il sentiero segnalato taglia a sinistra in piano, poi gira a destra e scende ripido tra erba e massi. Appoggiando ancora a destra, si attraversa una pietraia con alcuni saliscendi, poi si giunge su un ripiano occupato da blocchi enormi (pannello esplicativo). Un’ulteriore tratto di ripida discesa porta sul fondo di un ampio vallone, dove, a poche decine di metri di distanza, sorge la Cabane des Écoulaies (2563 m).
Si tratta di un rifugio privato, di proprietà dello Ski-Club di Euseigne. Può essere utilizzato anche dagli escursionisti, previa aver chiesto allo Ski-Club (informazioni a questo link).
Nei pressi del piccolo rifugio si trova un bivio, dove il percorso principale piega a sinistra.
Proseguendo dritti, si può effettuare una variante un po’ più lunga: si attraversano due torrenti, il secondo su una passerella di metallo, quindi si scende tra erba e rocce fino al Refuge de la Barmaz (2458 m). Si tratta di un rifugio non gestito, realizzato nel 1964 recuperando una baita risalente agli anni ’30. I lavori sono stati effettuati dalla società di ginnastica “la Gentiane” di Mâche, che detiene la proprietà della struttura. Il rifugio è aperto nei periodi privi di neve (generalmente, da giugno a ottobre), e nei weekend estivi è presidiato da un “guardiano” che può offrire cibo e bevande. Per passarvi la notte bisogna chiedere (e pagare) alla suddetta società.
Dal rifugio, girando a sinistra, si ritorna in breve sul sentiero segnalato.
Si scende dritti lungo un costoncino erboso, poi si piega a destra e si giunge ad un bivio, dove si incontra il sentiero proveniente dal Refuge de la Barmaz. Si scende ancora a sinistra e, in breve, ci si congiunge con l’ampia strada sterrata che costeggia il Lac des Dix sulla sponda occidentale (quota 2390 circa). Seguendo la stradina verso sinistra, si taglia in piano il versante sud-est del Mont Blâva.
Dapprima il versante è dolce ed erboso, poi diventa ripido e roccioso; la strada supera le asperità con una serie di gallerie, di cui le più lunghe sono dotate di illuminazione (è comunque utile una torcia). Passata l’ultima galleria, si sbuca sul coronamento della diga della Grande Dixence (2365 m), che merita una deviazione. Per chiudere l’anello, invece, si lascia a destra la diga e si imbocca la strada che scende, passando sotto alla stazione della funivia. In breve si ritorna sul percorso dell’andata, e lo si segue a ritroso fino all’Hotel du Barrage e ai parcheggi.
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