Selva – Bivacco Sacchi – Monte Bue – Lago Nero – Rifugio Lago Nero – Selva
Caratteristiche
Difficoltà: E
Dislivello in salita: 700 m circa
Tempo: 4.15 – 4.45 ore (intero anello)
Ultima ricognizione: Agosto 2012
Si tratta di una bella escursione che permette di salire al Monte Bue per il versante nord, attraversando folte faggete e passando ai piedi dell’alta parete del Groppo delle Ali, dove è situato un piccolo bivacco in stile alpino. La discesa avviene per un percorso un po’ più lungo ma meno ripido, che passa per il bellissimo Lago Nero e per altre interessanti zone umide di origine glaciale.
Accesso
a) Da Genova o Chiavari si raggiunge la val d’Áveto e si sale a Santo Stefano d’Áveto. Si prosegue per il Passo del Tomarlo (SP654) e oltre per il Passo dello Zovallo, da cui si scende in val Nure fino a Selva.
b) Dal casello di Borgotaro si risale la val Taro fino a Bedonia da cui si gira a destra scavalcando il Passo di Montevaccà che immette in val Ceno. La si risale a sinistra sorpassando Anzola e salendo alla SS654 che si segue a destra superando il Passo dello Zovallo e scendendo a Selva.
c) Da Piacenza si segue la SS654 che risale la Val Nure. Superata Ferriere di Piacenza si sale ancora e si raggiunge l’abitato di Selva (1113 m).
Salita
Dalla chiesetta di Selva, si imbocca la stradina indicata dal segnavia CAI 005, che procede in discesa tra le case. Giunti presso un ruscello si lascia a sinistra il segnavia 017 per Pertuso e si continua dritti lungo una mulattiera che taglia in piano tra prati terrazzati. Con una breve discesa, il viottolo attraversa due ruscelli, poi passa sotto ad una parete rocciosa stratificata. Salendo tra boschetti e radure con tratti acciottolati, si giunge ad un bivio in località Fagello (1140 m). Si lascia a sinistra il segnavia 005, che andrà seguito al ritorno, e si gira a destra (segnavia 007). Il sentiero sale tra boschetti e radure, poi entra nella faggeta.
Si confluisce in una pista più ampia, poi si incrocia la strada asfaltata che collega Selva al Passo dello Zovallo (quota 1234). Si segue la strada verso sinistra per una ventina di metri, quindi si riprende a destra il sentiero segnalato. Incrociata una carrareccia, si entra nel bosco e si costeggia un ruscello. Più avanti si lascia il rio a destra e si sale fino ad un bivio (quota 1315). Si trascura il segnavia 031, diretto al Rifugio Stoto, e si prosegue a sinistra lungo il sentiero 007, che sale nel bosco. Dopo alcuni tratti ripidi si raggiunge un crocevia presso la confluenza di due ruscelli (quota 1478).
Il ruscello di destra sgorga direttamente dalla ricca sorgente detta Fontana Gelata, che si può raggiungere risalendo il corso d’acqua per una cinquantina di metri. Andando a destra lungo il percorso 011 si scavalca il Passo della Roncalla (1588 m) e si giunge al Prato della Cipolla. Andando invece a sinistra il sentiero 001 guida al bellissimo Lago Nero, dove ci si congiunge al percorso di discesa descritto più avanti.
Si trascura l’indicazione per la Fontana Gelata per seguire ancora il percorso 007 che risale il ruscello di sinistra. Dopo alcune decine di metri si attraversa il corso d’acqua e si continua in ripida salita nella faggeta cosparsa di massi. Si passa accanto ad un roccione attrezzato per l’arrampicata sportiva, quindi si supera una balzetta attrezzata con una staffa metallica e si sbuca sul ripianetto ai piedi dello spettacolare Dente delle Ali. Sulla destra si trova il piccolo Bivacco Sacchi (1580 m circa).
Il Bivacco Sacchi è una piccola costruzione a forma di semibotte. È sempre aperto e dota di 7 posti letto. Il Dente delle Ali, piramidale torrione di roccia alto fino a 60 m, è stato attrezzato con vari itinerari di arrampicata anche molto difficili. La via normale (passaggi di III) è attrezzata a spit e risale prima il canalino a monte del Dente, poi il suo spigolo sud.
Subito dietro al rifugio il sentiero si biforca. Si lascia a destra il segnavia 009, che guida all’attacco della Ferrata Mazzocchi, e si continua a sinistra seguendo il segnavia 007. Si supera un tratto faticoso lungo la massima pendenza, poi si taglia verso sinistra passando poco a monte di un roccione panoramico. Presso una radura si trova un altro bivio dove si va a sinistra; si sale ancora decisamente tra boschetti e radure, poi si supera una fonte e si sbuca sulla “pista blu” da sci che collega il Prato della Cipolla al Monte Bue. Si segue la pista in salita e, lasciato a sinistra il segnavia 001, si rimonta il dorso erboso che guida alla vetta del Monte Bue (1781 m; 2.15 – 2.30 ore da Selva; rifugio, croce in legno e arrivo della seggiovia da Prato della Cipolla).
Discesa
Dalla vetta del Monte Bue si scende verso est lungo un sentiero che va presto ad intercettare la mulattiera con segnavia 001. Attraversato un boschetto di faggi, l’ampia traccia porta alla piatta sella del Prato della Madonna (1677 m), che divide il Monte Bue dalla lunga cresta del Monte Nero. Si scende verso sinistra (sempre segnavia 001), rientrando nel bosco di faggi ed effettuando alcune svolte su sentiero sconnesso, quindi si riceve da sinistra il segnavia CAI 011 proveniente dalla Fontana Gelata. Svoltando a destra, si raggiunge in breve l’area picnic sulla sponda occidentale del Lago Nero (1541 m).
Il Lago Nero è un bellissimo laghetto naturale, posto ai piedi del versante nord-ovest del Monte Nero; si estende per 14000 mq, ma è ben poco profondo (circa 3 m al centro). L’alimentazione è data, oltre che da un esiguo ruscelletto stagionale, anche da alcune sorgenti sublacustri che si trovano nella zona più profonda del lago, e da altre sorgenti che si trovano lungo le rive. L’emissario invece scende lungo la balconata glaciale e alimenta la sottostante torbiera della Moglia Rossa, quindi prosegue verso nord formando il principale ramo sorgentizio del Torrente Nure. Secondo alcuni, il lago giace in un piccolo circo glaciale; secondo altri, la sua origine sarebbe dovuta a fenomeni gravitativi profondi di versante.
Il sentiero costeggia lo specchio d’acqua, poi si infila nel bosco di pini mughi e ne attraversa l’emissario. Si scende quindi lungo una malagevole traccia sassosa, che riattraversa il piccolo rio e passa velocemente dal mugheto alla faggeta. Si sbuca poi nell’ampia conca umida delle Buche (1477 m).
L’ampia torbiera che occupa la conca, e che ancora adesso presenta numerose zone paludose, si è originata a causa dell’interramento di un antico lago di origine glaciale. Nei dintorni si trovano altre torbiere e stagni più piccoli.
Rientrati nel bosco, si riceve da sinistra un secondo sentiero proveniente dalla Fontana Gelata e si giunge ad un bivio. Si lascia a destra il segnavia 001, diretto al Passo dello Zovallo, e si scende dritti lungo il sentiero con segnavia 005; la larga mulattiera sassosa attraversa una bella faggeta, poi sbuca nel ripiano delle Torbiere del Monte Armano (1394 m).
Le due zone umide giacciono in una conca poco incavata, ai piedi del versante ovest del Monte Armano. La prima pozza che si incontra è paludosa, invasa da un fitto canneto; la seconda è più vasta, ma è ormai completamente trasformata in torbiera.
Si guada un ruscello, emissario delle torbiere, poi si supera un punto panoramico sul Monte Bue e sul Groppo delle Ali e si continua a mezza costa sul boscoso versante del Monte Armano. Più in basso la mulattiera si allarga, e scende molto ripida fino al vicino Rifugio Lago Nero (1296 m), presso il quale transita la ex-SS654.
Il rifugio è aperto con servizio di alberghetto e ristorante durante tutta la stagione estiva.
Si attraversa la strada asfaltata e si percorre un poco marcato costone boscoso. Si piega quindi a sinistra e, dopo un tratto in diagonale, si taglia quasi in piano tra gli alberi, attraversando il Torrente Nure e altri due ruscelli. In questo modo si ritorna alla località Fagello, da cui si prosegue verso Selva con il percorso dell’andata.
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