Difficoltà: E
Dislivello in salita: 600 m circa
Tempo: 3.40 – 4.20 ore (intero anello)
Ultima ricognizione: Marzo 2025

Percorso ad anello piuttosto vario e panoramico, che permette di raggiungere la Costa Lavezzara dopo averne visitato il versante nord. All’inizio si effettua un lungo traverso in dolce discesa, che permette di affacciarsi sulla selvaggia Val Gorzente e sul Lago Bruno. Una ripida salita conduce dal lago fino alla cresta sommitale, che si percorre scavalcando varie cime intermedie. Infine, una discesa ripida e piuttosto breve riporta velocemente al punto di partenza. Il tratto tra il Lago Bruno e il Valico Bompagliaro richiede un minimo di senso dell’orientamento, perchè la traccia non è sempre evidente.

a) Dal casello di Campo Ligure-Masone si gira a sinistra per Campo Ligure, dove poi si imbocca a destra la diramazione per le Capanne di Marcarolo. Superata la chiesetta delle Capanne di Marcarolo, si prosegue in direzione di Voltaggio per 1 km circa: si giunge così alla Sella Foi, dove, sulla destra, si trova un ampio spiazzo sterrato.
b) Usciti dall’autostrada a Bolzaneto, si segue la strada statale dei Giovi fino a Pontedecimo, dove si gira a sinistra per Campomorone. Si continua dritti, poi si imbocca a sinistra la strada che sale alla Colla di Praglia e prosegue alla volta delle Capanne di Marcarolo. Superata la chiesetta delle Capanne di Marcarolo, si prosegue in direzione di Voltaggio per 1 km circa: si giunge così alla Sella Foi, dove, sulla destra, si trova un ampio spiazzo sterrato.
c) Si esce al casello autostradale di Ronco Scrivia (o da quello di Busalla) e ci si porta a Borgo Fornari, da cui si imbocca la deviazione per Voltaggio. Giunti sulla strada provinciale della Val Lemme si svolta a destra verso Gavi, poi si gira a sinistra in direzione delle Capanne di Marcarolo. Scavalcata la Colla degli Eremiti, si entra in Val Gorzente; si attraversa il torrente in località Ponte Nespolo, quindi si sale superando il Sacrario dei Martiri della Benedicta. Si monta quindi sullo spartiacque tra Gorzente e Piota e si raggiunge la Sella Foi (782 m); qui, sulla sinistra, si parcheggia in un ampio spiazzo sterrato.

Sul lato meridionale della sella si imbocca una strada sterrata in salita (indicazioni per il Lago Bruno, segnavia: due triangoli gialli vuoti). Lasciata a destra un’area picnic, la stradina prosegue a sinistra e aggira un dosso sul versante orientale. Si incontra quindi un bivio: si trascura il segnavia “due rombi gialli vuoti”, che andrà seguito al ritorno, per continuare a sinistra lungo la sterrata indicata dai due triangoli gialli. Si attraversa un piccolo rio e si sale brevemente, quindi si prosegue a mezza costa, alternando tratti in piano a dolci discese.
La sterrata taglia il versante nord della Costa Lavezzara, tra rade pinete e boschetti di castagno; quando la vegetazione si dirada, si hanno bei panorami sulla Val Gorzente, con i monti Tugello e Tobbio che coprono la pianura. Giunti su una spalla boscosa, la pista principale piega a destra e scende con una rampa ripida. Si attraversano due piccoli valloncelli, quindi, con una breve salita, si guadagna il Colle degli Alberghi (729 m).

Sulla destra si nota una traccia indicata da segnavia gialli. Seguendola (attenzione all’orientamento), si può salire direttamente al Valico Bompagliaro, evitando il tratto in Val Gorzente che tocca il Lago Bruno.

Deviazione n. 1 – Bric dei Porcelli. Si abbandona la pista sterrata e si devia a sinistra, attraversando un boschetto. In breve si attacca un vago contrafforte di erba, rocce, arbusti e radi pini. Si sale prima dritti per un piccolo avvallamento, poi un po’ a zigzag sfruttando le aree con vegetazione più rada (ometti di pietre). Si guadagna infine l’ampia cima tondeggiante del Bric dei Porcelli (785 m; 15-20 minuti dal Colle degli Alberghi). Bel panorama sulla media Val Gorzente e sulle montagne che la circondano: Costa Lavezzara, Monte Pracabán, Bric Arpescella, Monte Tugello, Monte Tobbio e Monte delle Figne.

La sterrata attraversa il colle e scende verso destra nel bosco, restringendosi ad ampio sentiero e raggiungendo i ruderi delle Cascine degli Alberghi (649 m). Si prosegue in dolce salita lungo un’ampia mulattiera fiancheggiata da muretti a secco, a tratti ancora acciottolata. In breve si esce dal bosco e ci si ritrova nell’ambiente aspro e selvaggio della media Val Gorzente, tra rocce, arbusti e radi pini. Il sentiero taglia a mezza costa con belle viste sul torrente, che scorre molto più in basso formando caratteristici meandri incassati.
Doppiato un primo contrafforte, compare alla vista la diga del Lago Bruno. Un altro traverso a mezza costa porta ad un intaglio su un secondo costone (670 m circa), che fa da spartiacque tra il ramo principale della Val Gorzente e il vallone del Rio Badana. Qui si trova un crocevia (1.30-1.45 ore dalla Sella Foi).

Deviazione n. 2 – Lago Bruno. Il segnavia “due triangoli gialli vuoti” attraversa l’intaglio e poi scende a sinistra, portando in pochi minuti sulle sponde del Lago Bruno (644 m). Costeggiandole per alcune centinaia di metri si possono raggiungere la diga secondaria e infine la diga principale dell’invaso. Il Lago Bruno è il più antico dei tre Laghi del Gorzente: la costruzione della diga iniziò nel 1880 e finì nel 1883, ma poi fu più volte ampliata e rinforzata fino al 1926. Si tratta inoltre di quello posto alla quota più bassa. Si estende per 200000 mq ed è sbarrato a valle da due dighe, di cui la principale è alta 38 metri; al centro del bacino artificiale si trova una caratteristica isoletta. Il lago porta il nome dell’ingegnere Nicolò Bruno, ideatore ed esecutore dei lavori.

Subito prima dell’intaglio, si imbocca a destra un sentierino privo d’indicazioni: all’inizio la traccia è poco evidente e un po’ nascosta dagli arbusti, poi diventa più ampia ed agevole, e compaiono i primi ometti di pietre. Il sentiero sale ripido in diagonale in una pineta, poi effettua due tornanti e guadagna il costone sovrastante. Piegando a sinistra, si rimonta il panoramico costone per alcune centinaia di metri, poi ci si sposta gradualmente sul versante destro.
La traccia, a tratti poco evidente, effettua un ampio semicerchio sul versante nord-est del Bric degli Alberghi. Con un tratto ripido, se ne guadagna il contrafforte nord in corrispondenza di una spalla allungata (quota 874). Qui la vista si apre sulla Pianura Padana, con le Alpi sullo sfondo. Si gira a sinistra e, con un altro traverso in salita, si passa sotto alla cima del Bric degli Alberghi e si raggiunge il Valico Bompagliaro (916 m). Qui si incontra un sentiero segnalato con tre pallini gialli, proveniente dalla Cappella dell’Assunta.

Deviazione n. 3 – Bric degli Alberghi. Seguendo l’ampio crinale erboso verso sinistra, si può salire in pochi minuti al Bric degli Alberghi (935 m), che offre un bellissimo panorama sui Laghi del Gorzente e sulla valle omonima.

Seguendo il segnavia “tre pallini gialli”, si continua dritti lungo il crinale, salendo ripidamente fino alla prima spalla della Costa Lavezzara. L’esile traccia procede sempre lungo la cresta, boscosa sul versante nord ed erbosa sul versante sud; superate alcune roccette si raggiunge la seconda spalla (1069 m). Si scende brevemente, aggirando un roccione sul versante nord, poi si risale tra rocce affioranti fino ad un dosso su cui si trova un ometto di pietre. Con un’ultima breve salita si guadagna il punto più alto della Costa Lavezzara (1091 m; 1.15-1.30 ore dal crocevia presso il Lago Bruno), dove si trova un cartello indicatore.

La traccia prosegue indicata con vecchi segnavia “rombo giallo pieno”. Si superano le roccette sommitali, scendendo poi lungo la successiva costa erbosa e raggiungendo l’ultima gobba della Costa Lavezzara (1036 m). Qui inizia una ripidissima discesa lungo lo spallone ovest della cresta, senza sentiero, seguendo i segnavia e gli ometti di pietre (si possono avere problemi in caso di nebbia). Entrati in un boschetto di pini, si raggiunge in breve una sterrata (quota 918).

Verso sinistra, la sterrata scende verso la Cappella dell’Assunta. Il segnavia “rombo giallo vuoto” porta comunque alla Cappella dell’Assunta, seguendo un sentiero più breve ma un po’ malandato.

Si segue la sterrata verso destra (segnavia: due rombi gialli vuoti): si sale brevemente e si scavalca la sella tra la Costa Lavezzara e il Bric di Scioin, quindi si inizia a scendere tra i pini. Effettuati due tornanti, la sterrata scende in diagonale fino a congiungersi con la pista di un metanodotto. Costeggiato un canalone con strutture per rallentare l’erosione, ci si ricongiunge con il percorso dell’andata; si prosegue dritti lungo la sterrata e, in breve, si ritorna alla Sella Foi (0.55-1.05 ore dalla Costa Lavezzara).

Panorama verso il Bric Arpescella e il Monte Tugello
Panorama verso il Bric Arpescella e il Monte Tugello (30 marzo 2025)
La cima del Bric dei Porcelli e la Costa Lavezzara
La cima del Bric dei Porcelli e la Costa Lavezzara (30 marzo 2025)
Una delle Cascine degli Alberghi
Una delle Cascine degli Alberghi (30 marzo 2025)
Scorcio della Val Gorzente, con il Monte Tobbio sulla sinistra
Scorcio della Val Gorzente, con il Monte Tobbio sulla sinistra (30 marzo 2025)
Il Lago Bruno
Il Lago Bruno (30 marzo 2025)
Salendo verso la Costa Lavezzara, con il Monte delle Figne e i Laghi del Gorzente sullo sfondo
Salendo verso la Costa Lavezzara, con il Monte delle Figne e i Laghi del Gorzente sullo sfondo (30 marzo 2025)
La cima della Costa Lavezzara
La cima della Costa Lavezzara (30 marzo 2025)
Un tratto del percorso di discesa
Un tratto del percorso di discesa (30 marzo 2025)

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