Savignone – Castello Rosso – Monte Pianetto – Savignone
Caratteristiche
Difficoltà: E
Dislivello in salita: 320 m circa
Tempo: 1.30 – 2 ore (intero anello)
Ultima ricognizione: Marzo 2019
Giro ad anello molto breve ma estremamente suggestivo, che risale gli impervi costoni di conglomerato che sovrastano l’abitato di Savignone fino al Monte Pianetto. Il percorso non presenta particolari difficoltà, se non alcuni tratti ripidi; in caso di terreno bagnato bisogna prestare un po’ di attenzione durante la salita, che si svolge in prevalenza su fondo roccioso.
Accesso
Si esce dall’autostrada a Busalla e si prosegue dritti in direzione di Casella, quindi dopo pochi minuti si svolta a sinistra per Savignone. Seguendo le indicazioni per il castello, si gira ulteriormente a sinistra, giungendo nella piazza davanti alla chiesa; qui si svolta a destra e in breve si trovano alcuni ampi parcheggi (quota 486).
Il paese di Savignone si trova in una posizione privilegiata: giace in un’amena e dolce conca rivolta a meridione, e protetta a nord e a ovest da possenti montagne di conglomerato: il Monte Pianetto la sovrasta con imponenti dirupi, mentre il Monte Maggio assume l’aspetto di un cupolone boscoso. In epoca feudale era il centro principale della zona, caratterizzato dalla presenza del Castello Rosso su una rupe sovrastante e del palazzo dei Fieschi in centro. Fino al secolo scorso è stato, insieme a Crocefieschi e Torriglia, tradizionale centro di villeggiatura per i genovesi.
Itinerario
Salendo per poche decine di metri lungo la strada si trova un altro bivio, dove si va a destra (indicazioni per il castello). Ad un certo punto la stradina si biforca. Si gira a sinistra su una diramazione che presto si fa sterrata e sale dolcemente effettuando una curva verso sinistra. Presso un cartello che indica il Parco dell’Antola si devia a sinistra lungo un sentiero a tratti gradinato, che passa accanto ad una cappelletta e risale un ripido dosso di erba e rocce. Il sentiero porta al Castello Rosso (619 m); vale la pena effettuare una breve deviazione a sinistra per visitarlo.
Si tratta dell’antico castello dei Fieschi, i cui ruderi recentemente restaurati sorvegliano Savignone dal culmine di un dosso roccioso. Il castello fa da sfondo ad una lugubre leggenda. Pare che Isabella Fieschi, detta Fosca, sposa del nobile Luchino Visconti, avesse una storia con un giovane di Savignone. Il Visconti si accorse del tradimento e inviò un sicario ad uccidere il giovane. Il corpo del giovane venne ritrovato qualche giorno dopo, dilaniato da un grosso serpente. Per questo, pare che durante la notte tra i Santi e i Morti, due fiammelle (le anime di Fosca e dell’amante) risalgano il costone del castello, inseguite da un serpente fantasma.
Presso una panchina in legno, si individua un sentierino che, salendo in diagonale tra gli alberi, porta in breve sul costone roccioso a monte del castello. Si risale direttamente il costone, all’inizio poco pendente e molto panoramico, poi man mano più ripido e meno individuato. Inerpicandosi per lastroni rocciosi intervallati da boschetti, ci si congiunge infine con un sentiero più comodo. Qui si piega a sinistra tagliando il versante sud-ovest del Monte Brughea, fino allo spartiacque tra Scrivia e Seminella. Superata la sella tra il Monte Brughea e il Monte Pianetto (quota 735), si prosegue lungo il panoramicissimo e ampio crinale roccioso. In questo tratto bisogna fare un minimo di attenzione alle pareti del versante meridionale. Superata una piccola passerella in legno, si aggira sul boscoso versante nord un ripido risalto roccioso, quindi si torna sul crinale e si raggiunge la cappelletta in cima al Monte Pianetto (798 m; 1 – 1.15 ore da Savignone).
Si scende lungo il crinale opposto, passando accanto ad un capanno in legno con tavolo e panche. Giunti ad una sella boscosa sovrastata da un pannello ripetitore (quota 763), si gira a sinistra lungo una carrareccia che scende in diagonale. Procedendo tra bosco e rocce affioranti, si giunge alle case isolate di Pian dei Berti, poi si effettuano due tornanti. Ad un certo punto la carrareccia diventa stradina asfaltata e scende ripidamente fino a raggiungere la strada che collega Gabbie a Costalovaia (quota 560 circa). La si segue verso sinistra passando sotto al caratteristico “cavalcavia” di Villa Grit, quindi si attraversa il centro abitato di Gabbie (528 m). Proseguendo ancora per poche centinaia di metri, si ritorna a Savignone e al punto di partenza dell’itinerario.




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