SP461 – Passo dei Sassi Neri – Monte Pan Perduto – Pietra di Corvo
Caratteristiche
Difficoltà: E
Dislivello in salita: 150 m circa
Dislivello in discesa: 100 m circa
Tempo: 1.15 – 1.30 ore
Ultima ricognizione: Maggio 2011
È il sentiero più bello e frequentato per raggiungere la Pietra di Corvo e il Monte Pan Perduto, due particolari affioramenti ofiolitici che spiccano per le forme aspre tra le arrotondate colline piacentine.
Accesso
a) Dal casello di Voghera si raggiunge la città, da cui si va a Rivanazzano. Si prende a sinistra per Varzi imboccando la SS461, quindi si risale tutta la valle Stáffora fino al Passo del Penice. Si scende in direzione di Bobbio per circa 1,5 km, fino al bivio a sinistra per Romagnese, dove si parcheggia (quota 1015).
b) Dal casello di Genova Est si imbocca la SS45, che risale la val Bisagno, poi supera Torriglia e si immette in val Trebbia. Si scende lungo questa valle fino a Bobbio, dove si gira a sinistra per il Passo del Penice. Circa 1,5 km prima del passo si trova sulla destra la deviazione per Romagnese. Qui si parcheggia.
c) Da Piacenza si imbocca la SS45 risalendo la val Trebbia fino a Bobbio, da cui si gira a destra per il Passo del Penice e si prosegue come per la possibilità “b”.
Itinerario
Si imbocca la strada asfaltata per Romagnese, che sale in breve ad una selletta sullo spartiacque tra Trebbia e Tidone (1025 m) Qui si imbocca a destra un’ampia mulattiera segnalata con il segnavia CAI 101, che procede prima in piano tra i faggi sul versante nord-ovest, poi si porta in cresta con una ripida salita. Passati nei pressi della cima boscosa del Monte Castello, si piega a sinistra e si scende fino al Passo dei Sassi Neri (1034 m), dove si trova un crocevia. Proseguendo dritti si costeggia una recinzione, poi si lascia a sinistra una diramazione e si piega sul versante sinistro della cresta, passando accanto ai due caratteristici roccioni dei Sassi Neri.
I Sassi Neri sono (insieme a Pietra di Corvo, Monte Pan Perduto, Groppo, Monte Pradegna, Pietra Parcellara, Pietra Perduca) uno dei vari affioramenti di roccia ofiolitica che si trovano nella parte settentrionale della Catena dell’Ántola. La presenza di queste rocce aspre e scure, contrastanti con le rocce sedimentarie argillose e chiare che caratterizzano la zona, ha favorito la nascita di varie credenze, prima tra tutte che siano resti di un antico vulcano. Un’altra leggenda vuole che i Sassi Neri siano stati scagliati lì dove sono dal diavolo, furioso perchè San Colombano aveva raggiunto Bobbio e vi aveva fondato un monastero.
Il sentiero sale tra conifere, faggi e rocce affioranti, fino ad una spalla erbosa con panchina che offre un bel panorama sull’alta val Tidone e sul Monte Penice. Si perde quota e si incontra un sentiero più ampio, che va seguito verso sinistra; scendendo ancora brevemente, si sbuca in una radura dove si trovano un’edicola sacra e alcuni tavolini. Si rientra quindi nel bosco e si incontra una sterrata, che si segue verso destra in piano; si lascia a destra una diramazione e si passa poco a monte di un piccolo stagno naturale. La sterrata prosegue in lieve discesa lungo la cresta e, lasciato a destra il sentiero 147a che guida al Groppo, scende brevemente raggiungendo infine il Passo di Pan Perduto (1018 m), dove si incontrano vari sentieri.
Sulla destra il sentiero con segnavia 147 scende verso Cadelmonte; dritto davanti a noi si diparte il sentiero per il Monte Pan Perduto. Sulla sinistra si trovano: la traccia pianeggiante per il Passo di Pietra Corva e, ancora più a sinistra, il sentiero che scende al Giardino Botanico di Pietra Corva, segnalato come Via degli Abati.
Si imbocca dritti un’ampio sentiero rovinato dall’erosione che risale un pendio con radi arbusti. Scavalcata una gobba erbosa, si taglia verso sinistra per aggirare alcuni roccioni, poi si gira a destra e si sbuca in vetta al Monte Pan Perduto (1064 m).
Si tratta di una piccola montagna ofiolitica dalla forma più o meno piramidale. La vetta è completamente circondata da un’evidente scavo, probabilmente resto di un castelliere ligure di epoca preromana (M. Vianelli, Rivista della Montagna n. 124, pag. 67).
Si ritorna al Passo di Pan Perduto, e si imbocca sulla destra la carrareccia che taglia in piano (segnavia 101), aggirando ad ovest il Monte Pan Perduto. Con alcuni tornanti, si sale al Passo di Pietra Corva (1035 m); qui si abbandona il sentiero segnalato e si svolta a sinistra lungo una diramazione che rimonta uno spallone boscoso. Giunti alla base delle rocce della Pietra di Corvo il sentiero piega a sinistra e ne taglia il versante meridionale con percorso aereo. In ultimo si svolta a destra e, per facili gradini rocciosi, si raggiunge l’aerea cornice di vetta della Pietra di Corvo (1078 m).
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