PUNTA CARABIDDA – 1321 m
PUNTA ORTU CAMMINU – 1330 m
Isola: Sardegna
Gruppo: Gruppo del Supramonte
Descrizione
Si tratta delle due punte culminanti di un’unica elevazione montuosa, che sorge subito a meridione rispetto al pianoro di Pradu. La Punta Carabidda (1321 m) ne costituisce la cima meridionale, mentre la Punta Ortu Camminu (1330 m) è la cima settentrionale; le due vette sono separate da una piccola sella rocciosa, di pochi metri più bassa. In realtà, questo è solo un artificio cartografico: il punto culminante è detto Punta Ortu Camminu, mentre il toponimo “carabidda” (da cara, cioè “faccia”, e bidda, cioè “paese”, quindi “faccia al paese” in riferimento alla posizione dominante su Oliena) indica tutta la sua bastionata occidentale, che poi prosegue oltre il valico di Scala ‘e Pradu con il Monte Corrasi.
La Punta Ortu Camminu (da ora in poi userò questo nome per definire l’intera montagna) è forse la meno considerata del grande anfiteatro di cui fanno parte anche il Monte Corrasi, la Punta sos Nidos e la Punta Cusidore, però sorge in una posizione orograficamente importante. In corrispondenza della vetta, l’asse principale del Supramonte Montano devia di circa 90°, abbandonando l’andamento sud-nord e dirigendosi verso est; si determina così l’inizio della grande bastionata di Punta sos Nidos, direttamente sovrastante la piana basaltica del Cedrino. Per questo, la Punta Ortu Camminu si ritrova dirupata su due fianchi: quello settentrionale, affacciato sul detto pianoro basaltico, e quello occidentale, che domina Oliena. Vista da Oliena, la cresta sommitale della montagna appare irta di arditi torrioni e spuntoni di aspetto dolomitico, e per questo assume un aspetto particolarmente selvaggio.
Le cime sono segnalate rispettivamente da un ometto e da un piloncino di pietre, e offrono vastissimi panorami (specialmente verso nord, dove non c’è praticamente niente che raggiunga queste quote fino alla Corsica); tuttavia, sono trascurate dai percorsi segnalati – e non solo quelli indicati da segnali ufficiali, ma anche dalle tipiche tracce con ometti supramontane. Per questo, e anche per via dell’impervio labirinto carsico che costituisce il versante “escursionistico” della montagna, si consiglia di intraprenderne la salita solo in condizioni di ottima visibilità. Perdersi nella conca di Pradu a causa della nebbia può essere un’esperienza parecchio snervante e pericolosa.
Vie d’accesso
- Dal Rifugio Monte Maccione (vedi deviazione)
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