Santo Stefano d’Áveto – Groppo Rosso – Monte Roncalla – Passo del Bocco – Santo Stefano d’Áveto

Caratteristiche

Difficoltà: E
Dislivello in salita: 700 m circa
Tempo: 4 – 4.30 ore (intero anello)
Ultima ricognizione: Luglio 2017

È la via di salita classica da Santo Stefano d’Áveto al Groppo Rosso e al Monte Roncalla, oggi forse meno frequentata rispetto ai percorsi più brevi che partono da Rocca d’Áveto. La prima parte si svolge per buone mulattiere in ambiente rurale, sempre con l’incombente mole del Groppo Rosso davanti agli occhi, mentre la seconda si snoda tra rupi ofiolitiche e boschi di faggi e abeti. Per il ritorno si segue un percorso meno frequentato, che transita per il Passo del Bocco e poi segue l’antica mulattiera di collegamento tra Santo Stefano e Tórrio.

Accesso

a) Da Genova si raggiunge la val d’Áveto passando per la val Fontanabuona e il Passo della Scoglina. Da Chiavari la si raggiunge scavalcando il Passo della Forcella. Giunti a Rezzoaglio si prosegue lungo la SS586 fino ad attraversare il Torrente Grámizza su un ponte si raggiunge un bivio. Andando a destra si supera l’abitato di Caselle e ci si congiunge con la SS654 ad Allegrezze, quindi si gira a sinistra e si arriva a Santo Stefano d’Áveto.
b) Dal casello autostradale di Piacenza si imbocca la SS654 che risale la Val Nure. Si superano i paesi di Bettola e Ferriere, poi si valica il Passo del Tomarlo e si scende verso Santo Stefano d’Áveto.
c) Da Piacenza si sale a Bobbio da cui si prosegue fino a Marsaglia. Si risale la val d’Àveto fino alla deviazione a sinistra per Pievetta e Santo Stefano d’Áveto. Si parcheggia nell’ampia Piazza del Popolo (1011 m), sovrastata dalle rovine dell’antico castello Doria-Fieschi-Malaspina.

È paese più conosciuto e frequentato della val d’Áveto, posto in un’ampia conca sovrastata dalle pareti del Maggiorasca e della Rocca del Prete e dai dirupi del Groppo Rosso. L’interesse storico del paese è rappresentato appunto dal castello Doria-Fieschi-Malaspina che sovrasta la Piazza del Popolo. «In tempi storici Santo Stefano è nominato una prima volta nel 1164, nell’atto di donazione del castello ai Malaspina da parte di Federico Barbarossa. Non è certo se ci sia stata donazione ai Malaspina di un preesistente castello, o siano stati gli stessi signori feudali a costruirlo dopo l’investitura.
«Col documento citato, comunque, Santo Stefano d’Áveto entra ufficialmente nella storia incentrata sul castello, che resta ai Malaspina fino al 1495, anno in cui passa con atto di acquisto ai Fieschi di Lavagna. Dopo il fallimento della congiura di Gian Luigi (1547), Carlo V confisca i beni della famiglia e li passa ai Doria. Così del castello di Santo Stefano, nel 1548, diventa signore Antonio Doria e alla sua famiglia resterà fino al 1797, anno della soppressione dei feudi imperiali» (Áveto, collana “Guide del Pettirosso”, pagg. 16-17).

Salita

Il percorso è stato segnalato dalla FIE con un rombo giallo pieno. Sul lato settentrionale della piazza si imbocca la strada provinciale per Torrio, ma subito la si abbandona per prendere a destra una diramazione che costeggia il castello (via Emanuele Razzetti). Passati accanto ad una stalla, si giunge ad un incrocio; si continua dritti, poi si piega a destra salendo decisamente tra terrazze e case sparse. Sbucati sulla strada per Rocca d’Áveto, la si segue verso destra in discesa per pochi metri fino ad un bivio (quota 1075). Si va a sinistra portandosi subito ad un parcheggio; qui si gira ancora a sinistra lungo una viuzza che sale tra le case di Roncolongo.
Si ritorna sulla rotabile principale presso un tornante, e la si segue in salita per un centinaio di metri; i segnavia si staccano poi sulla destra, lungo una mulattiera acciottolata che costeggia un ruscello. Ad un bivio si va a sinistra e si riattraversa la strada asfaltata. La mulattiera costeggia la rotabile per alcune decine di metri, poi piega a sinistra contornando una casa isolata. Poco dopo, sul fondo di una valletta, si trova un bivio (quota 1175). Abbandonando il rombo giallo pieno diretto al Monte Maggiorasca, si va a sinistra lungo un sentiero che attraversa un rio, poi sale in diagonale tra pascoli abbandonati e invasi da arbusti, attraversa una recinzione e scavalca un costolone.
Si prosegue in piano e si sorpassa una seconda recinzione, poi si attraversa un boschetto di conifere continuando in direzione di ampi pascoli. Subito prima di giungere ad una fonte si piega a destra lungo un ampio sentiero sassoso che sale ripido tra ginepri, rose canine e rocce affioranti fino ad un ampio ripiano arbustivo ai piedi della parete del Groppo Rosso, dove da destra arriva un sentiero proveniente da Rocca d’Áveto. Si prosegue a sinistra seguendo i segnavia; attraversato il ripiano, si lascia a sinistra una diramazione e si entra in un boschetto di conifere. Con una breve salita si giunge ad un bivio (quota 1352).
Si lascia a sinistra la diramazione per la Valle Tribolata e si seguono a destra le indicazioni per il Groppo Rosso. Il sentiero sale in diagonale uscendo dal bosco e tagliando un panoramico pendio di erba e rocce. Giunti ai piedi dei contrafforti rocciosi del Birillo, il sentiero effettua un tornante e guadagna una spalla dove si incontra il segnavia CAI 197. Si gira a destra entrando nella faggeta, e si procede in lieve salita diagonale; attraversato un ripido canalone si raggiunge la selletta a monte del Groppo Rosso (1597 m; 1.45 –2.15 ore da Santo Stefano d’Áveto), le cui tre cime sono raggiungibili con brevi deviazioni.

Girando a sinistra si rientra nella faggeta e si lasciano a destra tre diramazioni, la prima delle quali conduce in breve al Rifugio Astass (la si seguirà al ritorno), mentre le altre due si raccordano al sentiero CAI 001 per il Passo della Roncalla. Con una ripida salita tra le ultime macchie di faggio e piccole radure si guadagna la cima meridionale del Monte Roncalla, nota come Prato del Pero (1686 m; 2 – 2.30 ore da Santo Stefano d’Áveto).

Discesa

Si segue il percorso dell’andata fino alla spalla dove si diparte a destra il segnavia CAI 197. Lo si imbocca e si scende lungo un buon sentiero nel bosco misto, tra faggi, conifere e rocce affioranti. Si raggiunge quindi l’ampio sentiero con segnavia 103 che collega Santo Stefano d’Áveto alla Valle Tribolata; lo si segue in discesa verso sinistra, lasciando poi a sinistra una diramazione segnalata con tre punti gialli che si va a ricongiungere col percorso dell’andata. Il sentiero scende tra erba e pini, superando una prima recinzione e lasciando a sinistra e a destra due diramazioni non segnalate. Si supera un tratto in piano, poi si attraversa un’altra recinzione e si sale brevemente per scavalcare la cima poco pronunciata del Monte Bocco (1383 m). Si scende poi lungo l’ampio costone opposto, coperto dalla pineta, fino al vicino Passo del Bocco (1318 m).

Da non confondere con il più noto Passo del Bocco che divide la Val Taro dalla Valle Sturla, il passo in questione è attraversato da un’antica mulattiera che collegava i paesi di Torrio e Santo Stefano d’Áveto. Ora questa è stata sostituita dalla strada asfaltata che valica la cresta al Passo di Mezzo.

Si segue la mulattiera verso sinistra, scendendo con ampie svolte a tratti acciottolate tra erba, arbusti e radi pini. Attraversato un pianoro erboso, si continua lungo una comoda carrareccia, che scende dolcemente portando verso le abitazioni della frazione Casette. Subito prima di arrivarci si piega a sinistra lungo un sentiero che si porta direttamente alla sottostante strada asfaltata (quota 1100 circa). Si segue la stradina verso sinistra, con bella vista sul Groppo Rosso e sul Monte Maggiorasca, quindi si scende con un ampio semicerchio verso destra, attraversando il Rio Grosso. Passati accanto ad un grosso piazzale-parcheggio sterrato, si scende in breve al paese di Santo Stefano e a Piazza del Popolo.

Il Groppo Rosso dal sentiero dopo Roncolongo (7 agosto 2011)
Salendo sul versante sud-ovest del Groppo Rosso
Salendo sul versante sud-ovest del Groppo Rosso (5 luglio 2017)
Panorama dal Groppo Rosso verso i monti Penna, Cantomoro e Aiona
Panorama dal Groppo Rosso verso i monti Penna, Cantomoro e Aiona (5 luglio 2017)
Panorama dal Prato del Pero verso la Ciapa Liscia e la Rocca Marsa
Panorama dal Prato del Pero verso la Ciapa Liscia e la Rocca Marsa (1° novembre 2017)
La cima del Monte Roncalla
La cima del Monte Roncalla (30 ottobre 2016)

Torna a: Gruppo del Monte Maggiorasca