Sant’Anna di Bellino – Costa Sturana – Rocca la Marchisa – Colle di Vers – Sant’Anna di Bellino

Caratteristiche

Difficoltà: EE
Dislivello in salita: 1300 m circa
Tempo: 6.30 – 7.30 ore (intero anello)
Ultima ricognizione: Agosto 2021

Suggestivo anello di ampio respiro che si svolge nel Vallone di Traversagn, diramazione laterale della Val Varaita di Bellino. La salita si svolge lungo la panoramica Costa Sturana, il costone orizzontale che delimita la valle sul lato est; per pietraie ripide ma facili si guadagna l’alto Colle della Marchisa, da cui si sale velocemente alla vetta della Rocca la Marchisa. La discesa è molto più frequentata rispetto alla via di salita, e si svolge per il Colle di Vers e il fondo del Vallone di Traversagn. La salita al Colle della Marchisa e la discesa al Colle di Vers richiedono abitudine ai ghiaioni ripidi; la vetta della Rocca è piuttosto aerea, e bisogna fare attenzione all’esposizione sulla parete nord.

Accesso

Da Cuneo, Saluzzo o Fossano ci si porta all’imbocco della Val Varàita, in corrispondenza del paese di Piasco. Si risale la valle superando Sampeyre, quindi, giunti a Casteldelfino, si abbandona la strada principale per girare a sinistra lungo la diramazione per Bellino. Si sorpassano le numerose frazioni di Bellino e si giunge infine a Sant’Anna di Bellino (1832 m), dove l’asfalto termina. Volendo, è possibile proseguire ancora per un centinaio di metri sulla sterrata, superando il ponticello sul Torrente Varaita di Bellino e poi parcheggiando in uno dei numerosi spiazzi a bordo strada.

Poco prima di Sant’Anna, sulla destra della strada, si trova il Rifugio Melezè, che offre servizio di alberghetto.

Itinerario

Da Sant’Anna di Bellino, si prosegue a piedi lungo la strada sterrata, passando il ponte sul Torrente Varaita di Bellino e salendo fino al bivio in località Fontana Fredda (1852 m), dominato dal massiccio Monte Pence. Qui si gira a sinistra, imboccando la sterrata chiusa al traffico con indicazioni per il Piano di Traversagn, il Colle di Vers e la Rocca la Marchisa. Lo stradello inizia a salire tra i larici, poi effettua alcuni tornanti (scorciatoie) tra erba ed arbusti ed entra nel basso Vallone di Traversagn. Si percorre il vallone in diagonale sul lato sinistro idrografico; giunti ai piedi della bastionata rocciosa della Rocca Virorze, che chiude il tratto inferiore del vallone, si trova un bivio (quota 2030 circa).

La diramazione di sinistra conduce al Colletto di Traversagn con percorso diretto, evitando il giro più lungo fatto dalla sterrata. Tuttavia è mal segnalato, non sempre evidente e in più punti invaso da arbusti e alberelli che rendono malagevole la progressione. Nelle condizioni attuali (agosto 2021) è quindi consigliabile seguire la sterrata, come descritto di seguito, nella speranza che prima o poi il sentiero venga ripulito.

Si continua lungo la sterrata, che prende quota con altri tornanti tenendosi sulla destra della Rocca Virorze. Effettuato un ripido traverso, si giunge all’imbocco del vastissimo Piano di Traversagn, dove la pendenza diminuisce notevolmente (quota 2230 circa); sullo sfondo compare la Rocca la Marchisa. Lo stradello attraversa l’ampia conca quasi pianeggiante, tenendosi sulla sinistra idrografica del rio e passando accanto ad alcune baite. Dopo circa mezzo chilometro, nei pressi di due baite sulla destra, si incontra un bivio non indicato da paline. Qui bisogna abbandonare la strada principale (la si seguirà in discesa) per seguire a sinistra una diramazione inerbita. Si taglia quasi in piano tra i pascoli, poi si guada il torrente che percorre la conca e, con un’ampia curva verso sinistra, si sale in breve al Colletto di Traversagn (2324 m), dove sorge un altro baitello.

Il colletto si trova all’estremità nord-orientale del vastissimo Piano di Traversagn, e costituiva il passaggio naturale per accedervi prima dell’apertura della stradina sterrata.

Si piega a destra senza sentiero, rimontando un costoncino erboso e raggiungendo in pochi minuti un ripiano dove sorge una baita. Poco più avanti, ai piedi del versante sovrastante, si incontra un sentiero marcato, che si segue verso destra in salita. Il sentiero prende quota con lunghi tornanti sul ripido versante di erba e rocce, offrendo un bellissimo panorama sul Piano di Traversagn e sulla cerchia di montagne che lo circonda. Guadagnato uno spallone pianeggiante si gira a destra, e si sale con altri tornanti lungo un aperto pendio erboso, compreso tra l’esile Punta Rasis (a sinistra) e la rocciosa Testa Rasis (a destra), sormontata da un ometto.

La Testa Rasis (2611 m) può essere raggiunta salendo per prati sulla destra, senza nessuna difficoltà. La Punta Rasis (2628 m) invece si sale per la ripida e aerea cresta sud, e richiede un minimo di attenzione. Entrambe le cime offrono bei panorami aerei sull’alta Val Varaita.

Il sentiero guadagna quindi l’ampia dorsale della Costa Sturana (quota 2610 circa), che separa il Vallone di Traversagn dal Vallone di Camosciera. Si gira a destra e si percorre il panoramicissimo costone erboso, tenendosi poco sotto al filo sul versante che guarda il Piano di Traversagn; si effettuano brevi saliscendi, e in più punti ci si affaccia sulle verticali pareti rocciose che precipitano sulla conca di Camosciera. Infine, con una breve salita, ci si porta al Colletto di Costa Sturana (2680 m circa), dove il costone si esaurisce nel pendio terminale che fa capo alla Rocca la Marchisa.

Da sinistra arriva il sentiero segnalato proveniente dalle Grange Reou. Lungo questo sentiero, poche decine di metri sotto al colletto, si trovano i pochi resti di un’antica miniera di ferro, sfruttata fin dal Medioevo.
Dal Colletto di Costa Sturana, la maggior parte delle relazioni porta a salire verso sinistra, lungo il ripido colatoio ghiaioso che porta al Colle delle Sagneres. Qui invece propongo la salita diretta al Colle della Marchisa: nonostante il tratto su pietraia sia un po’ più lungo, il terreno è meno ripido e più stabile.

Si lascia a sinistra la traccia che taglia verso il canalone del Colle delle Sagneres e si svolta decisamente a destra (ometto): si imbocca una specie di passaggio in dolce salita che permette di attraversare una pietraia di enormi blocchi. Attraversato un piccolo impluvio, si giunge all’ingresso dello svasato vallone che fa capo al Colle della Marchisa, dominato dall’imponente parete della Rocca omonima; qui il terreno si fa più fine e comodo. Si piega a sinistra salendo lungo la massima pendenza tra i detriti; dopo un primo tratto piuttosto ripido, la pendenza diminuisce, e si procede comodamente tra ghiaie e magre erbe alla base delle rocce che delimitano il lato sinistro del valloncello. In ultimo l’avvallamento curva leggermente verso sinistra; si attraversa la conca terminale e si risale l’ultimo pendio, non particolarmente ripido, che fa capo al Colle della Marchisa (2932 m).

Da qui il panorama si apre improvvisamente sull’elegante piramide del Monte Chersogno, che sorge proprio di fronte, e sulla bassa Val Maira.

Qui si incontra il marcato sentiero di crinale, proveniente dal Colle delle Sagneres, e lo si segue verso destra. Ci si sposta subito sul versante della Val Maira, per aggirare alcune asperità; con alcune svolte tra erba, roccette e detriti, si guadagna un ripiano ai piedi della bianca cuspide sommitale della Rocca la Marchisa. Con una ripidissima rampa tra blocchi rocciosi si guadagna la cresta sommitale; si lascia a destra la croce posta sulla cima est (3072 m) e si segue la cresta quasi pianeggiante verso sinistra. Con una breve salita per massi enormi, si guadagna l’aereo cocuzzolo principale della Rocca la Marchisa​ (3074 m; 3.30 – 4 ore da Sant’Anna di Bellino), sormontato da un’altra piccola croce.

Dalla vetta si scende in diagonale verso sud-ovest, tenendosi sul versante della Val Maira; dopo alcune decine di metri si incontra una traccia di sentiero segnalata con ometti, che permette di scendere più agevolmente tra ghiaie instabili. Costeggiata una parete rocciosa, un breve traverso porta ad una sella (quota 2950 circa) ai piedi di un’anticima rocciosa. Si piega decisamente a sinistra, scendendo con numerosi tornanti sul lato della Val Maira, poi, non appena possibile, si traversa a destra, costeggiando la base delle rocce. Si effettuano alcuni brevi saliscendi, poi si scavalca un costoncino roccioso. Con un curioso passaggio su una piccola cengia si confluisce nell’ampio sentiero che collega le Grange Verzio al Colle di Vers. Si gira a destra in salita e, in pochi passi, si guadagna il Colle di Vers (2862 m).

Si tratta di una marcata sella detritica posta tra la Rocca la Marchisa e l’anticima orientale della Cima Sebolet. Costituisce un passaggio relativamente comodo tra il Vallone di Verzio (Maira) e il Vallone di Traversagn (Varaita di Bellino). Il toponimo potrebbe derivare dal provenzale vers o avers, cioè esposto a nord. In tal caso, è curioso notare che il Vallone di Verzio (il cui toponimo, italianizzato, è lo stesso del colle) sia in realtà esposto a sud.

Si scavalca il colle e si segue il sentiero che si abbassa nell’ampio vallone ghiaioso che scende verso il Piano di Traversagn. In due punti il sentiero si sdoppia ma i rami si congiungono più in basso; il percorso principale, comunque, è marcato da segni rossi e ometti. A quota 2650 circa le ghiaie lasciano spazio ai prati; si attraversa un ampio ripiano pascolivo, poi si giunge sul ciglio della ripida china che scende sul Piano di Traversagn. L’ampio sentiero segue un ripido costoncino, perdendo rapidamente quota con numerosi tornanti. In ultimo si piega a sinistra, si attraversa un rio, e si approda nella porzione superiore del vasto altopiano.
Il sentiero prosegue in dolce discesa sulla sponda sinistra idrografica del torrente. Attraversato un piccolo affluente che scende da una vasta conoide, si giunge al crocevia al centro del Piano di Traversagn (quota 2335). Si continua dritti in dolce discesa, costeggiando alcuni baitelli e incontrando un crocifisso in legno; dopo alcune centinaia di metri si riceve da destra la pista che porta al Colletto di Traversagn. Da qui, seguendo sempre la strada principale, si scende con percorso già noto a Sant’Anna di Bellino (3 – 3.30 ore dalla Rocca la Marchisa).

La chiesetta di Sant’Anna di Bellino
La chiesetta di Sant’Anna di Bellino (14 agosto 2021)
Panorama dalla Testa Rasis: da sinistra la Rocca Gialeo, il Pic delle Sagneres e la Rocca la Marchisa
Panorama dalla Testa Rasis: da sinistra la Rocca Gialeo, il Pic delle Sagneres e la Rocca la Marchisa (14 agosto 2021)
La parete della Rocca la Marchisa, salendo al colle omonimo
La parete della Rocca la Marchisa, salendo al colle omonimo (14 agosto 2021)
La vetta principale della Rocca la Marchisa
La vetta principale della Rocca la Marchisa (14 agosto 2021)
Panorama dalla vetta verso il Monte Chersogno e la bassa Val Maira
Panorama dalla vetta verso il Monte Chersogno e la bassa Val Maira (14 agosto 2021)
La comoda discesa dal Colle di Vers
La comoda discesa dal Colle di Vers (14 agosto 2021)
Scorcio del Piano di Traversagn; sullo sfondo il Monte Ferra
Scorcio del Piano di Traversagn; sullo sfondo il Monte Ferra (14 agosto 2021)

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