Santa Maria del Giudice – Moriglion di Penna – Croce a Váccoli – Santa Maria del Giudice
Caratteristiche
Difficoltà: E la salita; E/EE la discesa
Dislivello in salita: 510 m circa
Tempo: 3.15 – 3.45 ore (intero anello)
Ultima ricognizione: Ottobre 2020
Percorso anello breve nella porzione settentrionale dei Monti Pisani. La salita si svolge sul versante sud-est del Moriglion di Penna, lungo il ripido sentiero che costituisce l’accesso più diretto alla vetta. Per la discesa si segue un percorso un po’ più lungo ed articolato, prima sul versante settentrionale della montagna, poi nell’appartato vallone del Rio Bulano. La discesa lungo questo vallone si svolge su un sentiero non sempre evidente e un po’ impervio; può essere evitata seguendo un percorso più lungo citato in nota.
Accesso
a) Dal casello autostradale di Lucca Ovest, si va dritti lungo il viadotto San Donato, quindi si gira a destra lungo la SS12radd, che guida a Santa Maria del Giudice.
b) Proveniendo da Pisa, ci si porta a San Giuliano Terme, da cui si segue la SS12radd in direzione di Lucca. Passata la galleria sotto al Monte San Giuliano, si sbuca nella conca di Santa Maria del Giudice, che si raggiunge deviando a sinistra. Si può parcheggiare negli ampi spiazzi in via XXIV Maggio (quota 88).
Salita
Si segue via XXIV Maggio verso nord fino al suo termine, quindi si svolta a destra in via Cesare Battisti, che entra nel centro storico di Santa Maria del Giudice.
Nel centro del paese si trova la pieve di Santa Maria Assunta, risalente al XII secolo, e costruita interamente in “marmo di San Giuliano”, la particolare varietà di marmo dei Monti Pisani. È nota anche come “Pieve Nuova”, contrapposta alla “Pieve Vecchia” di San Giovanni Battista (X secolo), situata poco ad oriente del paese.
Attraversato il piccolo centro, si svolta a sinistra in via del Cimitero XIX, che taglia verso nord tra villette isolate, campi e uliveti. Si gira a destra, passando accanto all’ingresso dell’Hotel “Villa Rinascimento” e, dopo circa 50 metri, si incontra un bivio (quota 86). Si abbandona la strada principale, diretta all’adiacente cimitero, e si piega a sinistra lungo una stretta diramazione in salita (segnavia CAI 116) che entra in un bosco di lecci. Dopo un tratto in piano, presso un grosso masso, si abbandona la stradina per girare a destra lungo un sentiero segnalato.
Ad un bivio si va a destra, lasciando a sinistra una cava abbandonata; si passa accanto ad un rudere e si lascia a sinistra una seconda cava. Il sentiero inizia a salire e si fa man mano più ripido, mentre il bosco si dirada lasciando spazio a rocce affioranti e radi arbusti. Si incontra un bivio e si prende la diramazione di destra, giungendo su una piatta sella ai piedi del Moriglion di Penna (quota 215).
Sulla destra si eleva la piccola cupola boscosa del Monte Cotrozzi, che rappresenta un importante sito archeologico. Sul crinale tra la piatta sella dove ci troviamo e la cima di questa collina sono state rinvenute numerose incisioni rupestri ed alcune antiche tombe; la datazione è ancora incerta, a causa della mancanza di reperti databili.
Si gira a sinistra, seguendo il sentiero principale che si dirige verso l’evidente cima del Moriglion di Penna. Salendo dolcemente, si giunge alla base del ripido pendio terminale e si trova un bivio: si va a sinistra, salendo ripidamente in diagonale tra rocce e arbusti; il panorama si amplia man mano sulla conca di Santa Maria del Giudice e sulla pianura di Pisa. Il ripido sentiero, non sempre evidente, raggiunge il contrafforte sud-occidentale del Moriglion di Penna; qui appaiono alla vista il Lago di Massaciúccoli e il litorale della Versilia. Si piega a destra, salendo dolcemente tra rocce, arbusti e radi alberi, fino ad un bivio indicato da paline. Andando ancora a destra, in poche decine di metri si guadagna la vetta del Moriglion di Penna (543 m; 1.15 – 1.30 ore da Santa Maria del Giudice).
Discesa
Si ritorna al bivio con paline e si imbocca la diramazione di destra, sempre marcata dal segnavia 116 con indicazioni per Croce a Váccoli. Il sentiero scende dolcemente tra boschetti e radure, poi entra in un castagneto. Giunti nei pressi del Monte Pianello, in corrispondenza di un’area campeggio, si incontra una pista sterrata. La si segue in discesa verso sinistra fino al crocevia di Croce a Váccoli (352 m), dove si incontra il sentiero 00 dei Monti Pisani. Si piega bruscamente a sinistra, seguendo il segnavia 00 lungo una strada sterrata in dolce salita tra i castagni. Lasciato a destra il cancello di una proprietà privata, si giunge ad un bivio.
Si continua a destra lungo la pista principale, che scende formando un profondo incavo tra pareti terrose. Si supera un impluvio, poi si riprende a salire, fino al piccolo pianoro invaso di arbusti dove sorgeva la Casa Roventini (356 m), oggi praticamente invisibile a causa della vegetazione infestante. Con attenzione, si segue sempre la strada sterrata principale, che costeggia la radura sulla destra passando tra castagni secolari. Giunti al termine del pianoro, si incontra un bivio. Si va a destra, tagliando in dolce salita un ripido pendio; dopo pochi metri, però, si nota un sentierino che si abbassa a sinistra verso il fondo di un valloncello.
Inizia qui il tratto più impervio della discesa, che può essere evitato effettuando un giro più lungo: si segue ancora il sentiero 00, scavalcando le sommità boscose delle Cimette e del Monte Cupola, quindi si scende alla marcata sella del Passo Croce, ai piedi della spoglia cupola del Monte San Giuliano. Qui si imbocca a sinistra il sentiero con segnavia CAI 120, che scende alla borgata Catro e a Santa Maria del Giudice.
Si imbocca a sinistra il sentierino, privo di indicazioni (si riconosce uno sbiadito segnavia bianco-rosso su un sasso), che si abbassa ripidamente giungendo sul fondo di un avvallamento. Si segue quindi il fondo della vallecola, zigzagando tra cataste di tronchi caduti in parte sistemate per permettere un comodo passaggio. Dopo un centinaio di metri, il valloncello si approfondisce improvvisamente; qui si trova un bivio dove bisogna girare a sinistra, salendo ripidamente per alcune decine di metri. L’esile sentierino poi spiana e infine riprende a scendere, tagliando il fianco sinistro idrografico del vallone del Rio Bulano. Si procede immersi in un bosco di lecci, superando alcuni tratti leggermente infrascati.
Ad un certo punto, si esce all’aperto tra rocce e radi arbusti; qui il sentiero diventa meno evidente, ma è già visibile una sottostante strada sterrata a cui bisogna puntare. Raggiunta la stradetta, la si segue in discesa effettuando un tornante e superando un tratto cementato. Scendendo dolcemente tra gli ulivi, si raggiunge un bivio dove si va a sinistra su asfalto, entrando nella borgata di Catro (118 m). In corrispondenza della piazza centrale della borgata si incontra il segnavia CAI 120, proveniente dal Passo Croce. Si gira a sinistra seguendo la strada principale (via Catro), che scende dolcemente tra villette sparse. Giunti al bivio tra via Cesare Battisti e via XXIV Maggio all’inizio del borgo di Santa Maria del Giudice, si gira a destra in via XXIV Maggio e si ritorna in breve al parcheggio da cui si era partiti.
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