Santa Margherita Ligure – Cappella delle Gave – Paraggi – Portofino
Caratteristiche
Difficoltà: T
Dislivello in salita: 250 m circa
Dislivello in discesa: 270 m circa
Tempo: 1.45 – 2.15 ore
Ultima ricognizione: Ottobre 2018
Il tratto di costa tra Santa Margherita Ligure e Portofino, per quanto sia estremamente suggestivo, è purtroppo percorso dalla strada provinciale che collega le due località, e che si tiene praticamente sul livello del mare. Per questo, il sentiero costiero si deve tenere un po’ più all’interno: nel primo tratto scavalca la collina su cui sorge la Cappella delle Gave, offrendo bei panorami sul Golfo del Tigullio; nel secondo tratto invece si tiene in un bosco ombroso, poco più in alto rispetto alla strada asfaltata. Se si volesse evitare il saliscendi del primo tratto, si può percorrere la passeggiata pedonale che fiancheggia la provinciale tra Santa Margherita e Paraggi.
Accesso
In treno fino alla stazione ferroviaria di Santa Margherita Ligure (18 m).
Itinerario
Usciti dalla stazione, si scende in breve al lungomare di Santa Margherita, e lo si percorre verso destra, passando sotto al castello e costeggiando il porto della città. Giunti quasi all’estremità meridionale del porto, presso un benzinaio, si gira a destra, si attraversa via Ruffini e si trova l’imbocco di salita Montebello. Qui ha inizio il segnavia “croce rossa”, che andrà seguito fino alla Cappella delle Gave. Si segue la stradina che sale fino ad un piazzale; si gira a destra e si imbocca una viuzza in dolce salita tra alti muri. Lambito un tornante di una strada asfaltata, si prosegue a salire lungo un costone tra villette e giardini; più in alto la mulattiera si sposta sul versante occidentale per aggirare un poggio tondeggiante. Si piega a sinistra e si raggiunge la Madonna della Neve di Nozarego (112 m), posta su una piccola selletta panoramica.
La cappella è un edificio seicentesco, che fu costruito lungo un’importante mulattiera di collegamento. Da qui la vista spazia sul Golfo del Tigullio e sulla costa ligure di levante.
Qui si incontra una strada asfaltata, che si segue in salita verso destra per alcune decine di metri. Giunti presso il cancello di una villetta si abbandona l’asfalto e si imbocca a sinistra una mulattiera cementata, che costeggia un gruppetto di case e sale in diagonale. In breve ci si congiunge con una comoda carrareccia, che si segue verso sinistra fino al costone dove sorge la Cappella delle Gave (183 m).
Il nome corretto sarebbe “Oratorio di San Gerolamo”, denominazione che nel Settecento ha sostituito l’originario “Nostra Signora del Rosario”; sulle paline segnaletiche è sempre indicata come Cappella delle Gave. La prima notizia riguardante questa cappella è molto antica, addirittura risalente al 1089: in quell’anno un’epidemia di “fuoco di Sant’Antonio” colpì la zona di Portofino, e vennero erette numerose cappelle votive al Santo, tra cui una «nel luogo detto mezza valle o sotto le Gave». Il toponimo, diffuso in Liguria, deriva da una voce prelatina con il significato di “avvallamento” o “corso d’acqua”.
Presso la cappella si trova un importante crocevia. Si abbandona la croce rossa, diretta a Olmi e al Mulino del Gassetta, e si prende a sinistra la mulattiera con segnavia “tre punti rossi”. L’ampia via acciottolata scende ripida effettuando una curva a destra, poi attraversa un ripiano su cui sorgono alcune villette. Si piega a destra e, tra le case della frazione San Gioacchino si trova un bivio (quota 106). Si trascura la diramazione che scende verso il Convento della Cervara e si scende a destra, lungo una via scalinata chiusa tra alti muri. In pochi minuti, si sbuca sulla provinciale presso la baia di Paraggi.
La baia di Paraggi è un luogo davvero incantevole, e sicuramente una delle più belle spiagge del promontorio. Se, come San Fruttuoso, fosse raggiungibile solo a piedi o via mare, sarebbe il massimo. Al momento della mia ultima ricognizione (ottobre 2018) il tratto tra Paraggi e la successiva baietta era chiuso per lavori di manutenzione; finchè i lavori non saranno finiti, bisogna seguire la strada asfaltata per circa 200 metri, fino a trovare l’indicazione sulla destra che riporta sulla via pedonale.
Costeggiata la baia, si trova a destra una breve scalinata che porta ad una comoda mulattiera; essa si mantiene in un folto bosco, poche decine di metri sopra alla strada provinciale. Si doppia un contrafforte e si contorna la baietta successiva, ricevendo da sinistra una diramazione, quindi si continua con brevi saliscendi fino a scavalcare il costone che forma il promontorio di Punta Caieca (quota 43). Entrando nell’impluvio della Baia Cannone, si contorna a monte la caratteristica Villa Beatrice, scendendo dolcemente, quindi ci si congiunge con una stradina asfaltata, che si segue in salita per pochi metri. Si ritrova a sinistra la mulattiera, quasi pianeggiante, che scavalca l’ultimo contrafforte e va a riconfluire nella strada provinciale. Si attraversa la strada e, seguendo una delle numerose viuzze, si scende nell’abitato di Portofino.
Escursioni sul Promontorio di Portofino
Torna a: Nodo della Scoffera