Santa Brigida – Passo Bastia – Monte Faudo
Caratteristiche
Difficoltà: E
Dislivello in salita: 750 m circa
Tempo: 2.15 – 2.30 ore
Ultima ricognizione: Aprile 2016
È la via più frequentata per salire sul Monte Faudo. Si percorre una bella mulattiera acciottolata che percorre il contrafforte orientale della montagna, incrociando varie volte la rotabile sterrata di servizio per i ripetitori posti in vetta.
Accesso
Si esce al casello autostradale di Imperia Ovest, poi si gira a destra per Dolcedo. Si imbocca a sinistra la strada per Costa Cravara e si prosegue fino a Bellissimi, dove si piega ancora a sinistra salendo alla cappella di Santa Brigida (456 m).
La cappella si trova in bella posizione su un’ampia sella del contrafforte divisorio tra la Val Prina e la Valle di San Lorenzo. Ha origini medievali, ed è stata ricostruita nel 1425; di epoca tardo-medievale sono anche alcuni affreschi ritrovati al suo interno.
Itinerario
Si imbocca l’ampia strada sterrata che si dirige verso nord-ovest, ma dopo pochi metri la si abbandona per imboccare a sinistra una bella mulattiera acciottolata (frecce rosse) che sale dolcemente tra arbusti e radi alberi lungo il contrafforte. Procedendo lungamente tra boscaglia e radure panoramiche, la mulattiera transita accanto alla diroccata chiesetta di San Bernardo (635 m), poi incontra la sterrata in corrispondenza di un tornante. Si trascura la rotabile, che taglia sulla destra, per riprendere la mulattiera di crinale, che prosegue nella sua dolce salita nel bosco. Sorpassata una selletta poco marcata con brevi saliscendi, si ritrova la sterrata al Passo Bastia (768 m; fonte).
Qui la rotabile si biforca. Si segue il ramo di sinistra, che subito diventa cementato, e sale decisamente fino ad una costruzione dell’Associazione ex Partigiani del Prino. Subito prima di arrivarci, si riprende a destra la mulattiera (cartello indicatore), che sale ripida e sconnessa nel bosco, costeggiando una recinzione. Salendo, la mulattiera diventa più dolce e agevole nei pressi di alcune “caselle” abbandonate. Attraversato un ameno ripiano erboso, si effettua una rampa lungo la massima pendenza. Si sbuca poi su una carrareccia che, in pochi metri a destra, riconduce sulla rotabile principale, qui asfaltata (quota 1003). Si piega quindi a sinistra e si rimonta la sconnessa rotabile, che passa poco sotto ad un cippo commemorativo per le vittime di una strage della Seconda Guerra Mondiale. Salendo con tre tornanti (possibili scorciatoie) per panoramici prati, la stradetta conduce sull’ampia cima del Monte Faudo (1151 m), dove, tra i ripetitori, si trovano un cippo ed una cappelletta.
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