Sanremo – Croce della Para – Monte Bignone

Caratteristiche

Difficoltà: E
Dislivello in salita: 1290 m circa
Tempo: 4 – 4.30 ore
Ultima ricognizione: Dicembre 2017

Percorso lungo e piuttosto monotono, che rappresenta la via più diretta (a piedi) tra il centro di Sanremo e la vetta del Monte Bignone. Si parte direttamente dalla stazione ferroviaria, quindi si rimonta il costolone sud-est della montagna, spartiacque tra le valli di San Martino (dove sorge Verezzo) e di San Francesco; il percorso si svolge in gran parte lungo stradette asfaltate o sterrate e, anche se non è segnalato, non presenta alcuna difficoltà di orientamento, in quanto basta seguire sempre il filo del contrafforte. L’ambiente è un po’ rovinato a causa di un enorme incendio avvenuto qualche anno fa, ma la pineta e la macchia stanno lentamente riguadagnando campo. Lungo tutto il percorso si hanno panorami spettacolari sul mare e sulla Corsica.

Accesso

In treno fino alla stazione di Sanremo (12 m).

Itinerario

Usciti dal sotterraneo dove sorge la stazione, ci si trova in piazza Don Luigi Orione, che va attraversata per sbucare sull’Aurelia. Si segue la statale per pochi metri verso sinistra, quindi sempre a sinistra si trova l’imbocco di via Pisacane, stretta stradina che sale fiancheggiando il muro di piazza Orione. Passati accanto all’edificio della Croce Rossa, si continua lungo una mulattiera mattonata che attraversa via Goethe, quindi continua in ripida salita verso nord. Procedendo tra villette, la mulattiera si trasforma in stradina asfaltata, e si unisce ad una strada più importante presso un’ampia curva (quota 119).
Si attraversa la rotabile e si imbocca strada Magnan Collabella, stretta viuzza che prima procede in piano, poi in salita tra villette isolate e serbatoi dell’acqua, passando accanto ad una cappelletta. Incrociata una stradina asfaltata, la viuzza si fa cementata e supera una rampa particolarmente ripida. Si prosegue poi più dolcemente lungo il costone, attraversando un’altra stradina e ritornando asfaltata. Salendo tra gli arbusti, la stradina effettua un tornante verso sinistra e giunge ad una casa isolata; proprio accanto alla casa (quota 300; linea gialla) si devia a destra lungo una buona mulattiera acciottolata, che sale direttamente lungo il contrafforte.
Passati accanto ad un grosso serbatoio ci si ricongiunge all’asfalto; nel tratto successivo si può seguire la stradina oppure tenersi su un sentiero che taglia tra i pini pochi metri sulla destra. In ogni modo si ritorna presto sull’asfalto che, superata una selletta, gira a sinistra e contorna in piano il Poggio Radino. Costeggiate alcune villette, si ritorna sul contrafforte presso la sella di Croce della Para (361 m).

La croce metallica che si trova presso la selletta è stata eretta in ricordo di un’antica vittoria sui Saraceni, datata 7 agosto 1543. Una placca in marmo sul piedistallo della croce recita: “su questo colle ridente cittadini e valligiani pararono il colpo, scacciando i Saraceni funestanti Sanremo”.

Si continua dritti per poche decine di metri, quindi si lascia a destra la diramazione che scende verso Verezzo. Al di là di un cartello di divieto d’accesso ai mezzi motorizzati, la strada Magnan Collabella diventa sterrata. Si aggirano le ultime villette sulla sinistra, quindi si contorna un poggio roccioso sulla cui sommità sorgono altri serbatoi per l’acqua. Si giunge quindi ad un bivio, dove si imbocca a sinistra una sterrata dissestata che sale con alcune svolte.

La strada sterrata che si seguirà più o meno fedelmente da ora in avanti è stata recentemente aperta dalla forestale come tagliafuoco, in modo da sbarrare eventuali incendi su questo versante della montagna. Oggi, insieme ai numerosi sentieri che la incrociano, è utilizzata anche per il downhill.

La sterrata si tiene ora sul contrafforte, tra arbusti e placche rocciose; quando piega a sinistra in piano la si abbandona per imboccare a destra un evidente sentiero. Risalita una placca rocciosa inclinata, si ritrova un’antica mulattiera acciottolata, che sale con alcuni tornanti passando accanto ad un’edicola sacra e alla spalla dove sorge la Croce del Pozzetto (578 m). Continuando lungo il costolone tra gli arbusti ci si ricongiunge alla sterrata, che segue il filo in lieve salita fino all’edicola sacra detta Maduneta de San Francesco (694 m).

Presso l’edicola sacra si trova una lastra di pietra con scritta una lunga preghiera da parte della Sezione di Imperia dei Rangers d’Italia.

Si riprende a destra la mulattiera, che prima continua lungo il contrafforte, poi taglia a destra sul boscoso lato della valle di Verezzo. Giunti al primo bivio si piega bruscamente a sinistra, tagliando in piano fino a ricongiungersi con la sterrata. Ora si segue la dissestata stradina in monotona ascesa tra i pini, prima in diagonale, poi con lunghi tornanti. La strada poi arriva in località Pian Bertone, e inizia un lungo tratto rettilineo verso nord-ovest, in lieve salita e in piano. Con un’ultima breve rampa, si confluisce nella strada provinciale che collega San Romolo a Bajardo (quota 1040 circa) e la si segue verso destra per poche decine di metri.
Si imbocca quindi a sinistra la vecchia stradina per la vetta del Monte Bignone (indicazioni), che sale ripida nel bosco con alcuni tornanti. Presso il terzo tornante, un segnavia bianco-rosso indica il congiungimento con il Sentiero Balcone Mediterraneo, che sale da Ceriana. Il sentiero segnalato permette di tagliare gli ultimi tornanti e giungere all’inizio delle praterie sommitali del Monte Bignone, dove la stradina è ormai sterrata. Seguendo la rotabile, estremamente rovinata dal ruscellamento, si attraversano le panoramicissime praterie, passando accanto ad alcuni ripetitori e alla chiesetta della Madonna del Carmelo (1250 m).
Si giunge quindi alla selletta dove si trovano i ruderi del vecchio ristorante e della stazione d’arrivo della funivia. Qui si incontra il sentiero segnalato proveniente dal Colle Termini di Bajardo. Si continua in piano fino ad un trivio, dove si lasciano a destra i segnavia bianco-rossi che scendono a Bajardo. Si prosegue dritti su un’ampia mulattiera che entra nel bosco arrivando presso il cancello di una villetta (indicazioni per sito archeologico e cartellone astronomico). Qui si gira a sinistra e, con l’ultima dolce salita scalinata, si arriva in vetta al Monte Bignone (1299 m).

Luci dell’alba su Sanremo (22 dicembre 2017)
La Madonna del Carmelo vicino alla cima (22 dicembre 2017)
Panorama verso i monti Bertrand, Missun e Saccarello dalla chiesetta del Bignone (22 dicembre 2017)

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