Valico di San Fermo – Passo Sesenelle – Monte Buio – Capanno di Tonno – Monte Ántola
Caratteristiche
Difficoltà: E
Dislivello in salita: Variante “a”: 640 m circa. Variante “b”: 600 m circa
Dislivello in discesa: Variante “a”: 160 m circa. Variante “b”: 120 m circa
Tempo: 2.15 – 2.45 ore
Ultima ricognizione: Aprile 2017
Bellissima escursione di crinale che permette, senza troppa fatica, di salire due delle cime più importanti del versante ligure del massiccio. La vetta del Monte Buio è peraltro evitabile, mediante una comoda mulattiera che ne taglia il boscoso versante nord-ovest.
Accesso
a) A piedi dal Valico di Costa Salata.
b) Si esce al casello autostradale di Isola del Cantone e si sale a Vóbbia, da cui si prosegue per Vallenzona e Piani. Quando ormai si è quasi in costa si incontra un bivio, dove si va a destra per San Clemente e in breve si è al Valico di San Fermo (o di San Clemente; 1129 m).
Da qui è consigliabile una breve deviazione al sovrastante Monte di San Fermo (1177 m), su cui sorge l’omonima chiesetta.
Itinerario
Si imbocca una carrareccia che sale sull’ampia cresta coperta da boscaglia (segnavia: tre pallini gialli e percorso 200 del CAI di Novi Ligure) prima ripidamente, poi più dolcemente. Giunti ad un crocevia in corrispondenza di una selletta, si imbocca dritti un sentiero che sale dolcemente fino ad incontrare una sconnessa sterrata proveniente da destra. La sterrata sale in diagonale, alternando rampe pendenti a brevi tratti in piano e pian piano si restringe diventando mulattiera. Si scende dolcemente, poi si supera una zona di bosco diradato che offre un bel panorama sul vallone di Berga e si raggiunge un bivio subito sotto una selletta. Si lascia a destra il sentiero che attraversa la sella e si continua dritti su una traccia che taglia con brevi saliscendi un ripidissimo versante boscoso. Con una breve salita si raggiunge quindi il Passo Sesenelle (1257 m), da cui si presentano due possibilità.
Il Passo Sesenelle è una poco marcata sella boscosa posta tra il Monte Buio e una cima senza nome quotata 1299 m. Viene attraversato da un’antica mulattiera che saliva da Vallenzona al Monte Àntola, oggi segnalata dalla FIE con un quadrato giallo pieno.
a) Trascurando i segnavia gialli della FIE che scendono verso sinistra, si prosegue dritti sul percorso 200 (in questo tratto segnavia poco evidenti). Si imbocca un sentierino che rimonta una cresta boscosa con una ripida salita, poi scavalca una gobba che offre un bel panorama sull’alta Val Vóbbia. L’ultima salita porta fuori dalla faggeta e, superata una recinzione, si raggiunge la croce di vetta del Monte Buio (1402 m; 1 – 1.15 ore dal Valico di San Fermo).
Si scende lungo l’ampio crinale opposto per ampi prati, fino a raggiungere una piccola selletta dove è stata posta la vecchia croce di vetta del Monte Buio (quota 1364). Qui si incontra nuovamente il sentiero segnalato con un quadrato giallo pieno, percorso dalla variante “b”.
b) Si continua lungo il sentiero principale, segnalato dal quadrato giallo pieno, che si porta sul lato della Val Borbera scendendo brevemente, quindi taglia in lieve salita il boscoso versante nord-est del Monte Buio. Si superano alcuni tratti dissestati, quindi si esce all’aperto e, per prati, si giunge alla selletta dove si trova la vecchia croce di vetta del Monte Buio (quota 1364). Qui ci si ricongiunge alla variante “a”.
Il sentiero scende sul ripido versante opposto con qualche tornante, quindi si immette in una traccia più importante, proveniente dal Passo dell’Incisa e segnalata con un uguale giallo. La si segue verso sinistra, in direzione dell’evidente Monte Ántola, tagliando un ripido versante erboso prima in discesa, poi in piano. Ricevuto un sentiero che sale da Tonno, ci si riporta sullo spartiacque tra Brevenna e Borbera, e, scendendo tra gli alberi, si giunge alla rocciosa selletta detta Bocchetta di Tonno (1275 m). Il sentiero si sposta quindi sul lato settentrionale della displuviale e, procedendo in lieve salita tra gli alberi, arriva in breve alla selletta successiva, dove sorge il Capanno di Tonno (1299 m).
Il Capanno di Tonno, detto anche Casotto di Tonno, è semplicemente una tettoia in legno, sotto cui sorgono alcuni tavoli e panche per il picnic. Fino agli inizi del XIX secolo sorgeva in questa zona un’osteria, che apriva nella stagione estiva per dare ristoro ai viandanti.
Qui si riceve il sentiero segnalato proveniente da Tonno, e subito dopo si lascia a sinistra il segnavia 251, diretto alla Sella Banchiera. Continuando lungo il sentiero principale (segnavia CAI 200, quadrato e uguale gialli) si sale decisamente lungo il crinale, quindi ci si porta sul versante meridionale per contornare la piccola cima del Monte Arvego. Il sentiero continua su questo versante, salendo ripidamente in diagonale tra boschetti e radure. Si piega poi a destra e, con le ultime rampe nel fitto della faggeta, si sbuca sull’ampio costone nei pressi dell’ex Rifugio Musante e della Cappella dell’Ántola, dove si incontra la mulattiera proveniente da Torriglia. La si segue verso sinistra, passando accanto al rifugio e alla cappelletta, quindi si esce sui prati e, con l’ultima salita, si arriva in vetta al Monte Ántola (1597 m).
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