Vacherie de Salèse – Col de Salèse – Lac Nègre – Passo di Prefouns – Testa Sud di Bresses
Caratteristiche
Difficoltà: E fino al Passo di Prefouns, poi EE
Dislivello in salita: 1200 m circa
Tempo: 4 – 4.30 ore
Ultima ricognizione: Luglio 2015
Escursione lunga e impegnativa, ma parecchio varia e interessante, attraverso ambienti molto diversi tra loro. Nel primo tratto si risale il boscoso Vallon de Salèse, giungendo all’omonimo colle, da cui una comoda e frequentata mulattiera porta al bellissimo Lac Nègre. Il sentiero prosegue in ambiente man mano più severo e giunge allo stretto intaglio del Passo di Prefouns, posto sulla cresta di confine; da lì, per esili tracce e facili rocce si sale alla Testa Sud di Bresses. Con una deviazione un po’ più impegnativa si può raggiungere anche la più elevata Testa di Tablasses.
Accesso
a) Dal casello autostradale di Nice-Saint Isidore si gira a destra risalendo la bassa valle del Var. Ad un certo punto bisogna deviare ancora a destra lungo la diramazione che sale lungo la valle della Vésubie, raggiungendo infine il borgo di Saint Martin. Si sale ancora fino a le Boréon, da cui si gira a sinistra lungo la stradetta per il Col de Salèse. La si rimonta fino ad un parcheggio da cui il transito è vietato.
b) Da Cuneo si va a Borgo San Dalmazzo e si prosegue per Limone Piemonte, attraversando quindi il Colle di Tenda. Si scende lungo la Val Roia fino a Sospel, da cui si devia a destra scavalcando il Col de Turini e scendendo nel vallone della Vésubie. Si gira a destra e lo si risale, giungendo prima a Saint Martin e poi a le Boréon, dove si va a sinistra per il Col de Salèse. Si giunge quindi al parcheggio da cui il transito è vietato (quota 1650 circa).
Itinerario
Si imbocca il frequentato sentiero GR52, che rimonta il boscoso vallone sovrastante salendo accanto al torrente che lo percorre. Si sorpassa la pittoresca Vacherie de Salèse (1724 m), quindi si attraversa il rio e si prosegue lungamente sul lato destro idrografico. Più in alto il sentiero riattraversa il torrente, poi tocca una prima volta la strada cementata per il Col de Salèse, chiusa al traffico privato; presso un tornante ci si congiunge definitivamente alla rotabile che, salendo dolcemente verso destra, raggiunge il Col de Salèse (2031 m).
Si tratta di un’ampia sella boscosa, che divide la displuviale principale delle Alpi Marittime dal sottogruppo del Mont Pepoiri, che si allunga tra le vallate della Tinée e della Vésubie. Il toponimo si riferisce al fatto che dal valico passava un’antica “via del sale”, che collegava la Provenza al Piemonte.
Si scende dolcemente sul versante opposto, abbandonando il sentiero GR52, fino a trovare sulla destra l’imbocco della comoda strada sterrata per il Lac Nègre. Si segue la stradetta, che taglia praticamente in piano tra i larici portando alla Vacherie de l’Agnelliére (2053 m); qui i segnavia portano a salire più direttamente su una buona mulattiera. Con un tratto più ripido ci si porta nel tratto superiore del Vallon Rayal, quindi si attraversa un rio mediante una passerella di tronchi; una serie di tornanti porta quindi ad un importante bivio (quota 2270). Si lascia a destra il sentiero per il Colle di Fremamorta e si prosegue sulla mulattiera principale, che in breve si ricongiunge con la strada sterrata abbandonata in precedenza. La comoda stradina aggira il curioso spuntone del Cayre Pounchou, quindi sbuca nella conca dove giace il bellissimo Lac Nègre (2354 m; 2.30 – 2.45 ore dal punto di partenza).
Si tratta forse del lago più bello della zona, posto in un ampia conca chiusa tra la Testa di Tablasses, i contrafforti dei Cayre des Bresses e la maestosa Pointe Giegn. Si estende per circa 106000 mq (500 m x 250 m) ed è molto ricco di trote, che vi sono state immesse dal re Vittorio Emanuele quando questa zona era ancora in territorio italiano. Oggi il lago è compreso nel Parc National du Mercantour.
Si costeggia l’ampio specchio d’acqua sul lato orientale, lungo un comodo sentiero che poi costeggia una piccola torbiera e riprende a salire con una serie di svolte. Si supera un ripiano su cui si trovano altri minuscoli laghetti, poi, con altri lunghi tornanti, mai particolarmente ripidi, si sale al Passo di Prefouns (2611 m).
Il toponimo deriva probabilmente dal provenzale “prefound”, che significa “profondo”, in riferimento al selvaggio vallone che dal valico scende in territorio italiano. Sul lato italiano, come in gran parte dei valichi della zona, si trova una casermetta in rovina.
Si abbandona il sentiero principale, che scende in territorio italiano, per imboccare a destra un esile sentierino che taglia in piano. Si piega a sinistra e si risale un canalino malagevole, poi si ritorna a destra e si supera un contrafforte con alcuni facili passaggi su roccia. Il sentierino continua poi più agevole, tagliando in leggera salita le gigantesche colate detritiche che scendono dalla Testa di Tablasses, con bella vista sul Lac Nègre.
Ad un certo punto (bolli blu e ometti di pietre) si stacca a sinistra la via normale alla Testa di Tablasses, che costituisce una deviazione di circa 30-45 minuti. Per ripide tracce si risale un grande conoide di erba e pietrame, fino allo sbocco di un canalone che incide la parete sud della montagna. Si rimonta il ripidissimo canalone (attenzione ai molti detriti mobili) tenendosi sulla sinistra ed evitandone il centro, fino ad uscire su un’ampia sella detritica. Si piega a destra e, salendo ancora per ripide pietraie, si raggiunge la vetta della Testa di Tablasses (2853 m; difficoltà: EE), costituita da due panoramicissimi cocuzzoli gemelli.
Si contorna dall’alto un avvallamento in cui si trova un laghetto (ghiacciato fino ad estate inoltrata), quindi si sale con un tornante e, superata una breve balza rocciosa si giunge al Passo di Tablasses (2742 m), dove si trova una casermetta diroccata.
Si tratta di una profonda sella, passaggio abbastanza scomodo tra il versante italiano e il versante francese della catena alpina. La vecchia mulattiera militare che saliva dal versante italiano è ormai quasi completamente franata ed è quindi molto malagevole.
Il malagevole sentiero risale ora lo spartiacque principale alpino verso sud-est, per scomode pietraie, poi va a tagliare in diagonale il versante ovest della Testa Sud di Bresses. Giunti sul suo contrafforte meridionale, si abbandona il sentiero che scende verso il Colletto di Bresses per salire a sinistra. Rimontando un dorso di enormi e malagevoli rocce rotte senza percorso obbligato, si raggiunge in breve la Testa Sud di Bresses (2824 m).
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