Salerno – Monte San Liberatore – Molina – Vietri sul Mare
Caratteristiche
Difficoltà: E
Dislivello in salita: 460 m circa
Dislivello in discesa: 370 m circa fino a Vietri sul Mare, 470 m circa se si scende alla Marina
Tempo: 2.30 – 3 ore
Ultima ricognizione: Settembre 2024
Traversata panoramica, non particolarmente lunga, che permette di collegare Salerno a Vietri sul Mare scavalcando il caratteristico rilievo del Monte San Liberatore.
Accesso
a) In treno fino alla stazione ferroviaria di Salerno Centrale (7 m).
b) Con l’autobus (autolinee Busitalia) è possibile raggiungere direttamente il punto di partenza del sentiero, in località Canalone, evitando l’attraversamento del centro storico di Salerno.
Itinerario
Si esce dalla stazione in piazza Vittorio Veneto, da cui si imbocca a destra corso Vittorio Emanuele. Giunti al termine della strada, si prosegue dritti in un vicolo (via Mercanti) che si addentra nel centro storico della città. Dopo quasi 300 metri si svolta a destra in via Duomo, che sale in breve al Duomo di Salerno (Cattedrale di Santa Maria degli Angeli, San Matteo e San Gregorio VII; 20 m). Si continua dritti in salita, lasciando a destra la cattedrale, quindi si sale brevemente a sinistra e si giunge nella piazza di fronte alla Chiesa dell’Addolorata.
Senza raggiungere la chiesa, si imbocca a destra una stradina che sale, con segnali di “strada senza sbocco” per le automobili. Dopo una trentina di metri la strada diventa un vicolo (via Trotula de Ruggiero), che taglia in dolce salita passando sotto alcuni archivolti fino a largo Giovanni Luciani. Si sale a destra su un viottolo scalinato che porta fino ad una terrazza panoramica sull’intera città di Salerno (quota 79).
Subito sopra, si sbuca su una strada asfaltata, e la si segue in salita verso sinistra fino ad incontrare una strada più larga che sbuca da una galleria. Si attraversa la strada, si va brevemente verso sinistra e si imbocca sul lato monte una diramazione (via Giuseppe Paesano). Passata sotto un viadotto autostradale, la strada si addentra nel valloncello del Torrente Fusandola. Si attraversa il torrente in località Canalone (109 m; fermata dell’autobus) e si prosegue a sinistra sulla stradina asfaltata che sale con un tornante passando nuovamente accanto all’autostrada.
Subito oltre si piega a sinistra in via della Valle (segnavia CAI 120a, Sentiero Italia), che sale tra case isolate e orti. La stradina diventa cementata e, dopo alcune centinaia di metri, guida nei pressi di altre case isolate. Si prosegue quindi in ripida salita su fondo sterrato, tagliando un ripido versante arbustivo, fino al panoramico contrafforte in località Croce di Saragnano (278 m). Qui, oltre al bel panorama sul Golfo di Salerno, compare finalmente alla vista il Monte San Liberatore.
La Croce di Saragnano venne eretta nel 1901 per volere di Valerio Laspro, vescovo di Salerno, che ebbe l’idea in occasione del Giubileo dell’anno precedente. Dopo anni di incuria, la croce crollò tra il 1996 e il 1997 a causa di alcuni violenti eventi meteorologici. I ruderi e i monconi sono ancora visibili sullo spiazzo accanto alla strada. Subito a monte della strada, invece, sorge il rudere di una chiesetta, iniziata a costruire nel 1904 ma mai terminata, e oggi completamente in rovina.
La strada sterrata piega a destra e attraversa la testata del vallone che separa il costone di Saragnano dal Monte San Liberatore. Con percorso pianeggiante, si giunge su un costone dove si trova un crocevia (quota 308), poco a monte di alcune villette. Proseguendo dritti, si scende per tracce fino ad una sottostante stradina sterrata; qui si piega a sinistra e si scende in breve all’ampia sella di località Valle (292 m), dove sorgono altre villette e il rudere di una casa di caccia. In corrispondenza del rudere e di una fontanella, si lascia temporaneamente a destra il Sentiero Italia per continuare a sinistra verso il Monte San Liberatore. Presso l’ultima casa si trova un bivio.
La pista a sinistra, priva di indicazioni, porta direttamente a Vietri sul Mare. Tuttavia è sconsigliata perchè attraversa una vasta proprietà privata adibita a pascolo (comunque con servitù di passaggio a piedi, come segnalato dai cartelli in loco), e poi affronta un passaggio assai degradato per passare sotto all’autostrada.
Si continua a destra in salita, percorrendo in diagonale il versante est del Monte San Liberatore. Superati alcuni gradini in cemento, si giunge ad un intaglio sul contrafforte sud-sud-est del monte. Si passa quindi sul versante sud-ovest, affacciato su Vietri, e lo si rimonta con regolari tornanti tra arbusti e rocce calcaree. La mulattiera ritorna sul contrafforte presso una cappelletta (quota 430 circa).
Da qui la mulattiera svalica ed entra nella parete est della montagnola, guidando in breve all’Eremo di San Liberatore. Secondo alcune fonti, sarebbe stato fondato nel VIII secolo dai monaci basiliani; sicuramente, intorno all’anno 1000 vi si stabilirono le suore benedettine, che lo abitarono per i successivi 300 anni circa. Fino al 1600 l’edificio fu regolarmente manutenuto, e per un periodo vi risiedettero alcuni eremiti. A partire dal XVII secolo inizia un periodo di sostanziale abbandono, ogni tanto interrotto da interventi di restauro e ricostruzione. Nel 1943 l’eremo fu utilizzato come postazione dagli Alleati, che da lì bombardavano le postazioni tedesche a Cava de’ Tirreni. Dopo la guerra l’eremo, gravemente danneggiato, fu ricostruito; un ulteriore intervento di restauro è stato effettuato nel 2009. Ad oggi, comunque, la struttura è chiusa al pubblico e in stato di abbandono.
Subito prima del punto di valico si imbocca a sinistra un sentierino che taglia in dolce salita effettuando un semicerchio intorno alla cima. Si raggiunge il contrafforte nord-ovest della montagnola e si piega a destra. Con l’ultima breve salita si giunge sulla vetta del Monte San Liberatore (465 m; 1.30-1.45 ore dalla stazione di Salerno), sormontata da una grande croce metallica.
Si ritorna indietro fino alla località Valle, da cui si riprende a sinistra il Sentiero Italia (indicazioni per Badia di Cava de’ Tirreni e Monte Avvocata). Seguendo una buona carrareccia si scende nella fitta boscaglia; ad un certo punto si lascia a sinistra una pista e si prosegue dritti lungo la massima pendenza. Si percorre un costone attraverso cui transita la galleria dell’autostrada. Poco più in basso, si lascia a sinistra un’altra pista e si prosegue su un sentierino un po’ impervio. Si effettua un semicerchio verso sinistra, poi si passa sotto il ponte della ferrovia. Seguendo una mulattiera scalinata, si effettua l’ultima discesa: oltrepassato anche il ponte della strada statale, si sbuca sul fondovalle nei pressi di Molina (77 m).
Il piccolo borgo, raggiungibile con una breve deviazione a destra, sorge alla confluenza del Torrente Bonea e del suo affluente Cavaiola. Ha origini medievali: nacque intorno ad un piccolo monastero fondato nel 1050 da San Leone I, abate alla sovrastante Badia di Cava. Il toponimo deriva dalla presenza di mulini, favoriti dalla ricchezza d’acqua. Fu gravemente danneggiato durante la catastrofica alluvione del 1954.
Lasciando a destra il borgo, si imbocca a sinistra una strada asfaltata in salita, che in breve si raccorda alla sovrastante strada statale; in basso a destra si può notare il caratteristico Ponte del Diavolo.
Si tratta del ponte di un antico acquedotto bassomedievale, ormai quasi completamente distrutto. Ingenti danni vi furono durante l’alluvione del 1954; più di recente, nel 2023, un’altra porzione è crollata a causa di forti raffiche di vento.
Proseguendo lungo la strada statale per circa 450 metri si giunge ad un bivio: sulla sinistra si trova la stazione ferroviaria di Vietri; scendendo a destra, invece, si raggiunge piazza Matteotti, all’estremità settentrionale di Vietri sul Mare (78 m; 1.15-1.30 ore dal Monte San Liberatore).
Al momento del mio sopralluogo (2024) la ferrovia passante per Vietri sul Mare era interrotta per frana. Per tornare a Salerno vi sono comunque: il bus sostitutivo di Trenitalia; i bus di linea delle autolinee Busitalia e SITA. Prima di tornare, comunque, è consigliabile visitare il centro storico di Vietri sul Mare, paese noto per la produzione di ceramiche.
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