Lago della Rovina – Bacino del Chiotás – Rifugio Genova-Figari – Lago Brocan
Caratteristiche
Difficoltà: E
Dislivello in salita: 500 m circa
Dislivello in discesa: 30 m circa
Tempo: 1.30 – 1.45 ore
Ultima ricognizione: Agosto 2024
Possibili ascensioni e traversate dal Rifugio Genova-Figari: Cima dell’Agnel.
Dal Lago della Rovina un ripido sentiero risale un’alta bastionata di rocce e cespugli fino ad immettersi nell’ampia conca del Chiotás, oggi occupata dall’omonimo lago artificiale. Si prosegue poi quasi in piano fino al Rifugio Genova-Figari e all’adiacente Lago Brocan, specchio d’acqua naturale circondato da una spettacolare cerchia di vette.
Accesso
Da Cuneo si va a Borgo San Dalmazzo, da cui si prosegue per la Valle Gesso. Superato Valdieri si gira a sinistra superando Entracque e continuando in direzione della frazione San Giacomo. Si supera l’ampio bacino artificiale della Piastra e si giunge ad un bivio: si trascura la strada per San Giacomo e si va a destra, risalendo il selvaggio Vallone della Rovina fino al Lago della Rovina (1539 m).
È un bel lago naturale di ampie dimensioni, originato probabilmente dallo sbarramento operato da due antiche frane (da cui deriverebbe anche il nome). Le dimensioni originarie del lago (800×400 m) sono state modificate dai lavori per costruire l’impianto idroelettrico Piastra-Chiotás, in cui è coinvolto lo stesso Lago della Rovina; oggi esso presenta lunghezza di 550 m e larghezza di 300 m. Le acque del lago sono molto pescose. I lavori hanno coinvolto anche la Cascata delle Rovine: di giorno essa rimane attiva per questione di bellezza, mentre di notte viene chiusa per fare riempire l’invaso del Chiotás.
Il parcheggio, situato all’estremità meridionale del lago, è a pagamento (3,5€ per l’intera giornata ad agosto 2024).
Itinerario
Dai parcheggi, si supera una sbarra e si segue l’ultimo tratto di strada asfaltata, chiusa al traffico. In breve si giunge allo spiazzo sovrastante (quota 1545; bar, tavoli e panche), situato ai piedi della Cascata delle Rovine. Attraversato lo spiazzo, si giunge ad un bivio.
Sulla sinistra si diparte il “sentiero lungo” per il Rifugio Genova, che ricalca la vecchia strada sterrata costruita dall’ENEL per la realizzazione delle dighe del Chiotás. Lo stradello effettua un lungo diagonale a sinistra, poi sale a tornanti per la bastionata della Punta Laura, e infine ritorna a destra con un altro traversone. Spesso questa variante è interrotta per frane, quindi è meglio informarsi sul suo stato di percorribilità prima di imboccarla.
Lasciata a sinistra la stradetta sterrata ENEL, si prende a destra il sentiero “Giuseppe Giordana”, che si innalza con alcuni tornanti su un conoide invaso dai cespugli alla base di una piccola cascata. Il sentiero gira poi a destra e, con un tratto scavato nella roccia (ringhiere e gradini metallici), monta su un costoncino. Superata una piccola croce, ci si innalza con numerosi tornanti sul costoncino o nei suoi pressi, tra rocce arbusti e radi alberi, a tratti avvicinandosi ad uno scivolo in cemento realizzato per il trasporto dei materiali utili alla costruzione delle dighe sovrastanti.
Il sentiero, che a tratti conserva il fondo acciottolato, è ottimamente attrezzato con gradini, ringhiere e cavi metallici nei punti un po’ più impervi. Con viste man mano più aeree sul sottostante Lago della Rovina, la lunghissima serie di tornanti porta sul vecchio stradello dell’ENEL a quota 1900 circa. Si segue la stradina verso destra e, in pochi minuti, ci si congiunge con la nuova stradina asfaltata di servizio alle sovrastanti dighe. Si sale su asfalto per circa 200 metri, quindi si devia nuovamente a sinistra su una pista sterrata che effettua un tornante. La pista scavalca quindi il Colle di Laura (1982 m), sbarrato dalla diga secondaria del Bacino del Chiotás; costeggiando lo scarico di superficie, ci si affaccia sul vasto lago artificiale.
Il lago artificiale, esteso per circa 550000 mq e capace di contenere 30 milioni di mc, è stato realizzato tra il 1970 e il 1979 con la costruzione di due dighe. La diga principale è ad arco-gravità, alta 130 metri e dal coronamento di 230 metri; si trova all’apice della gola da cui precipita la Cascata della Rovina. La diga secondaria, alta 30 metri e dal coronamento di 70 metri, sbarra invece la sella del Colle di Laura, ed è a gravità massiccia. Presso la diga secondaria si trova lo scarico di superficie del bacino artificiale.
Il Bacino del Chiotás, insieme al Bacino della Piastra e al Lago della Rovina, serve la centrale elettrica “Luigi Einaudi”, situata ai piedi della diga della Piastra vicino ad Entracque. La centrale, entrata in funzione nel 1982, è un esempio di impianto ad accumulo: l’acqua dell’invaso superiore viene utilizzata per la produzione di energia elettrica e scaricata nell’invaso inferiore (il Bacino della Piastra). Nei momenti di minore domanda di energia, l’acqua viene ripompata nell’invaso superiore per evitarne lo svuotamento.
La strada contorna sulla sinistra l’ampio lago artificiale, procedendo in dolce salita. Si lascia a sinistra il sentiero per il Colle di Fenestrelle, quindi si effettua una breve ma ripida discesa. Lo stradello riprende quindi a salire fiancheggiando l’emissario del Lago Brocan; si piega poi a destra e si raggiunge il Rifugio Genova-Figari (2010 m).
Il rifugio dispone di 65 posti letto e fornisce servizio di alberghetto in estate. Negli altri periodi è aperto un locale invernale che conta di 12 posti. Il rifugio originale, che fu il primo ad essere costruito nelle Alpi Marittime, si trovava nell’ampia conca erbosa che oggi è occupata dall’invaso del Chiotás. Fu l’ENEL stessa a ricostruire il rifugio più a monte, dopo che l’edificio originale era stato inondato. Il nuovo rifugio, inaugurato nel 1981, è dedicato a Bartolomeo Figari, grande alpinista e storico membro del CAI Ligure.
Si imbocca il sentiero per il Colle della Rovina e, con una breve discesa, ci si porta sulle sponde del Lago Brocan (2002 m).
È un bellissimo lago di origine glaciale posto in un’ampia conca circondata da alte vette rocciose. Si estende per circa 100000 mq ed è profondo al massimo 13 m. L’emissario si attiva solo in periodi di piena; generalmente l’acqua filtra attraverso il materiale morenico che chiude la conca a valle.
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