San Bartolomeo – Riva – Telegrafo di Punta Manara – Monte Castello – San Bartolomeo
Caratteristiche
Difficoltà: E
Dislivello in salita: 280 m circa
Tempo: 2.15 – 2.45 ore
Ultima ricognizione: Gennaio 2019
Rispetto alla più frequentata salita da Sestri Levante, la salita da Riva Trigoso a Punta Manara è più breve, ma nel primo tratto più ripida e faticosa. Qui si propone poi un ritorno passando per la cima del Monte Castello, punto più elevato del piccolo promontorio.
Accesso
Dal casello autostradale di Sestri Levante, si seguono le indicazioni per Genova, imboccando la via Aurelia. Alla terza rotonda si svolta a sinistra per Riva Trigoso, per poi girare ancora a destra giungendo alla chiesa di San Bartolomeo (10 m).
In questa località (“Zenestra”, da cui viene l’odierno toponimo Ginestra) la presenza di una chiesa è documentata già dal 1232; l’originario modesto edificio venne ricostruito e ingrandito nel XVII secolo, dopo che più volte era stato danneggiato dalle incursioni dei pirati saraceni. L’ultima ricostruzione si ebbe due secoli più tardi, come scioglimento del voto fatto per la liberazione dall’epidemia di colera.
Itinerario
Si segue via Vattuone in direzione sud-est per alcune centinaia di metri, passando attraverso un tratto chiuso tra alti muri. Subito dopo, all’entrata dell’abitato di Riva, si trovano sulla destra i cartelli e i segnavia del Sentiero Liguria, che guidano su per una mulattiera scalinata (via Villa Rocche). Si aggirano sulla sinistra alcune case, quindi si sale nel bosco fino ad un bivio. Si va a sinistra in ripida salita, poi si effettua una breve discesa per aggirare un dirupo e, procedendo tra terrazze con ulivi, si giunge ad un bivio.
Il sentiero di sinistra, indicato da scoraggianti scritte in vernice (“sentiero pericoloso senza sbocco”) guida ad alcune scogliere sul versante orientale di Punta Manara (difficoltà: EE).
Si piega bruscamente a destra e, arrampicandosi per ripidissime scalinate, si risalgono le fasce terrazzate sovrastanti. Passando tra le case di Ginestra si raggiunge una stradina asfaltata, indicata dai segnavia del Sentiero Verdeazzurro; la si segue verso sinistra in salita per alcune decine di metri, quindi si devia a destra lungo un sentiero pianeggiante (quota 147). Poco dopo si abbandona il sentiero pianeggiante, che prosegue verso Casa Mandrella. Si segue invece a sinistra il Sentiero Verdeazzurro, che sale ripido, poi gira a sinistra tagliando in piano sopra ad un ripetitore.
Si continua in salita sul fianco sud-orientale del Colle Ginestra, con belle viste sulla baia di Riva e su Punta Baffe, lasciando a destra una diramazione per il Monte Castello. Tagliando nella macchia si giunge sul contrafforte meridionale della montagna, e lo si rimonta in decisa discesa fino ad incontrare il sentiero proveniente da Sestri Levante. Si prosegue dritti scendendo brevemente fino al Bivacco Punta Manara (153 m).
Il bivacco è stato ricavato dalla ristrutturazione di un’ex-casermetta, nascosta tra gli alberi nei pressi del Telegrafo di Punta Manara. Normalmente è chiuso: se lo si volesse usare, bisogna rivolgersi all’associazione Ekoclub, che lo gestisce.
Si sale una breve ma ripida scalinata in mattoni (corda come corrimano) e si giunge sulla piccola spianata del Telegrafo di Punta Manara (176 m); passati accanto ai ruderi della Torre Saracena, alcuni sentieri portano sui pulpiti rocciosi adiacenti, da cui si osserva un panorama estesissimo.
La Torre di Punta Manara era una delle varie torri di avvistamento a pianta circolare che ritroviamo sui promontori e sui costoni affacciati sul Mar Ligure; dalle rocce di Punta Manara è ben visibile un’altra torretta molto simile, situata sull’adiacente costone di Punta Baffe. Per un certo periodo è stata utilizzata come mulino a vento (sorte comune a numerose altre torri d’avvistamento), mentre nel secolo scorso fece da base per un telegrafo (da ciò deriva il toponimo). Oggi ne rimangono pochi ruderi.
Si ritorna indietro lungo il percorso dell’andata, passando accanto al Bivacco Punta Manara, lasciando a sinistra il sentiero per Sestri Levante e risalendo il contrafforte meridionale del Monte Castello. A quota 205 si lascia a destra il sentiero dell’andata, che taglia in piano, per proseguire lungo il sentiero che rimonta il contrafforte. Con una breve ma decisa salita si guadagna la vetta del Monte Castello (266 m), coperta dagli alberi.
Avvolti nella boscaglia, si notano vari ruderi: i muri a secco sono i resti di una fortezza voluta dalla Repubblica di Genova nel XII secolo, e che ha probabilmente dato il nome al monte. Sui ruderi più antichi si trova un rudere più recente in mattoni e cemento.
Poco più avanti, tra macchia e radi pini, si trova un bivio; lasciando a sinistra un altro sentiero per Sestri Levante (area picnic pochi metri più in basso), si scende in diagonale a destra, raggiungendo un panoramico crinale dove si trovano altri tavoli e panche. Ad un bivio si va a sinistra (segnavia: due pallini rossi), aggirando il Colle Ginestra sul versante occidentale e scendendo ripidamente fino ad una selletta (quota 180 circa). Qui si trova un crocevia e si gira a destra, lungo un sentiero segnalato con tacche bianco-rosse che scende in diagonale nel bosco.
Dopo un tratto in piano ci si congiunge al Sentiero Verdeazzurro percorso all’andata (quota 147) e in breve ci si congiunge con la stradina asfaltata che scende alle case di Ginestra. Qui si lascia a destra la deviazione per Riva, seguita all’andata, e si imbocca subito dopo, sempre a destra, il percorso per San Bartolomeo (scritta bianca sull’asfalto). Si scende per una mulattiera scalinata tra le case, quindi ci si ricongiunge con la strada asfaltata, che si segue per pochi metri verso destra. Si ritrova quindi a sinistra la mulattiera che, in dolce discesa tra fasce terrazzate, riporta alla chiesa di San Bartolomeo.
Escursioni nel Promontorio di Punta Manara
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